Indagini sulle somme del dopo-terremoto pioggia di smentite a favore di Tortora di Giuseppe Zaccaria

Indagini sulle somme del dopoterremoto pioggia di smentite a favore di Tortora Il presentatore, attraverso i legali, protesta e chiede l'intervènto del Csm Indagini sulle somme del dopoterremoto pioggia di smentite a favore di Tortora Erano stati raccolti due miliardi e seicento milioni, tuttora in banca: un «informatore» avrebbe parlato di interessi pagati sottobanco - Replicano la banca e il titolare del conto; «Tortora non aveva nemmeno la firma, ogni operazione doveva essere controfirmata dal pretore di Legnano per deléga di Zamberletti)) - Querele 'ROMA — Prima accertamenti bancàri, adesso anche Indagini a Sant'Angelo dei Lombardi sulle speculazioni del dopo-terremoto: l'inchiesta sulla Nuova camorra organizzata, almeno per la parte che riguarda Enzo Tortora, continua a fornire spunti che avrebbero del clamoroso se sólo fossero sorretti da qualche indizio preciso. Alla Guardia di finanza di Milano 1 giudici napoletani hanno ordinato accertamenti sulla destinazione della grossa somma (due miliardi e seicento milioni) raccolta dal presentatore subito dopo il disastro dell'lrpinia, e ancora ferma in banca. Vogliono scoprire se è vero — come sostiene un anonimo «informatore» — che Tortora depositò quel miliardi a un Interesse ufficiale del 14 per cento, e ad uno reale del 21, intascando la differenza. Da un istituto bancario giungono smentite sdegnate, i difensori di Tortora chiedono l'intervento del Consiglio superiore della magistratura contro chi fa circolare simili indiscrezioni, un parlamentare del pi! ha rivolto un'interrogazione al ministro di Grazia e Giustizia. Il clima, intorno all'inchiesta napoletana, torna ad arroventarsi: e, probabilmente, nuove proteste esploderanno quando si conosceranno gli sviluppi di altre indagini parallele avviate dal giudici di Gastelcapuano. Indicazioni, raccolte non si sa come, hanno condotto a Sant'Angelo, il paese alla cui ricostruzione quella somma avrebbe dovuto essere destinata. I miliardi sono ancora fermi in banca: solo per colpa dèlia burocrazia, come sostiene chi li aveva raccolti, o per l'intervento di Uri grosso costruttore, anch'egll coinvolto in inchieste sulla camorra, che di quel miliardi e. del grosso appalto che ne sarebbe derivato si sentiva, a torto o a. ragione, 11 destinata- -V?,'y" PW< ■-' , ibi inuriil Si indaga su una barca che Tortora avrebbe posseduto nel '70, si indaga su un giovane di colore che anni fa avrebbe frequentato il presentatore, si indaga sulle voci più disparate che, in questi mesi, 1 magistrati di- Napoli hanno potuto raccogliere. Tutto, comunque, è per il momento alla fase dell'indagine preliminare: nessun nuovo elemento contestato a Tortora, dunque, né tantomeno nuove comunicazioni giudiziàrie. Questo stillicidio di indi screzioni, ha comunque provocato ieri una nuova reazione, da parte del collegio di difésa: al giudice istruttore, il dottor Fontana — scrivono i legali — era stato chiesto «di contestare formalmente ogni accusa esistente a carico dell'imputato: Giovedì scorso, nel carcere di Bergamo, e Tortora erano state invece ripetute «fe solite indicazioni d'accusa». « Ci domandiamo— aggiungono gli avvocati Dall'Ora, Della Valle e Coppola— se sia corretto che a distanza dlun solo giorno dall'interrogatorio, l'autorità giudiziaria di. Napoli ribadisca pubblicamente il proprio convincimento colpevolista, dando alla stampa notizie di altre accuse mai contestate all'imputato. Ila tt Perché, invece che ai giornalisti, non se n'è parlato a lui, Tortora, che Ita il diritto di difendersi nell'osservanza della procedura?: D'altro canto, sembra che sarebbe stato sufficiente chiedere chiarimenti diretti per conoscere la sorte di quei due miliardi. Ieri Renzo Villa, presentatore di «Antenna tre» e promotore, con Tortora, della raccolta di fondi, ha chiarito che il presentatore mal avrebbe potuto «muovere» quel miliardi, o disporre deglt interessi. 'Proprio per evitare ogni possibilità di spe-. culaziòne — ha chiarito Villa —furono accettate solo offerte su vaglia o assegni non trasferibili intestati a Giuseppe Zamberletti, commissario straordinario per le zone terremotate. E per muovere la somma, poi, erano necessarie due firme congiunte; la mia e quella del pretore di Legnano, Qtovan Battista Francica*. La presenza di quest'ultimo nel comitato nasceva da una procura di Zamberletti, che mai ovviamente avrebbe potuto «girare» uno ad uno i vaglia e gli. assegni che erano giunti ad «Antenna tre». Quanto alla collocazione dei due miliardi, Villa ha chiarito che prima erano stati suddivisi fra Banca Nazionale del Lavoro e Banco Ladano, quindi fra Bnl e Banca popolare di Milano, filiale di Busto Arsizlo, che rispetto al Ladano aveva off erto interessi leggermente più favorevoli .(il 16 per cento). Anche i dirigenti del Banco Ladano, chiamati in causa come complici della presunta truffa sugli interessi, hanno reagito contro notizie che definiscono «diffamatorie», e minacciano querele. Resta un ultimo, inquietante dettaglio: davvero, fra chi indaga su Tortora, c'è stato un giudice che ha accusato al¬ cuni giornali di battersi «a fini esclusivamente economici* per la scarcerazione del presentatore? Il disagio della magistratura napoletana per le perplessità di cui da qualche tempo si sente circondata è un dato di fatto, forse anche comprensibile: ma queste accuse? Un deputato liberale,' l'on. Pacchetti, ha chiesto al ministro Martlnazzoll di accertare chi è 11 magistrato che ha fatto queste affermazioni, e di provvedere a che gli uffici giudiziari di Napoli siano messi in grado al più presto di concludere questa indagine. Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Bergamo, Francica, Legnano, Milano, Napoli, Roma, Sant'angelo Dei Lombardi