Pakistan, il bastone e il Corano

Pakistan, il bastone e il Cernilo La rivolta insanguina il Sud da un mese e mezzo, ma il potere del generale Zia ul-Haq non sembra vacillare Pakistan, il bastone e il Cernilo La provincia del Sind, la più povera, chiede democrazia e la fine della supremazia del Punjab • Il Movimento dell'opposizione rivolge appelli alla regione dominante affinché insorga, sinora invano • Islamabad rilanciata dalla posizione strategica, determinante per gli Usa, dopo l'invasione russa dell'Afghanistan .« Giocando sul fanatismo, Zia sta islamizzando il Paese, attirandosi aiuti dal Golfo e amicizia dai mullah Il segretario americano alla' Difesa, Welnberger, è oggi a Islamabad. Il viaggio In Pakistan di uno del collaboratori più fidati di Fteagan era stato programmato da tempo, ma è ovvio come al centro dei colloqui fra l'americano e Zia' ul-Haq, dittatore in guanti bianchi e mazza da golf, saranno 1 moti popolari che, oramai dallo scorso 14 agosto, insanguinano 11 Sind, la più meridionale delle quattro regioni pachistane. E' dell'altro ieri la notizia di un nuovo massacro consumato dall'esercito a Sakrand: 40 morti fra 1 manifestanti. Non c'è bisogno d'essere indovini per prevedere che Zia tranquillizzerà il suo illustre ospite: l'agitazione promossa nel Sind dagli otto partiti laici dell'Mrd (Movimento per la restaurazione della democrazia) 6 destinata a rimanere un fatto isolato, le «teste calde» saranno prima o poi ricondotte alla ragione. E' vero che in questi giorni il Sind è paralizzato dagli scioperi che hanno coinvolto pure 11 bazar, ma è anche vero come 11 presidente della corrente di destra della Lega musulmana, Pagaro, autorevole capo religioso, abbia.ordinato ai suoi settantamila fedeli di sostenere le autorità centrali 'affinché l'ordine venga ristabilito*. Ma perché gli otto partiti dell'opposizione laica hanno proclamato la disobbedienza -civile — sfociata, poi, in aperta ribellione — proprio nel Sind? Ufficialmente per rivendicare 11 ritorno alla democrazia, in fatto per cercare di mettere un freno alla supremazia dei punjabt e per coinvolgere nella protesta quelli di loro (sono pochi ma contano) che cominciano ad averne abbastanza di un presidente che dalle annunciate elezioni del marzo 1985 si aspetta solo l'avallo per una dittatura a vita. Il 12 agosto, infatti, 11 generale aveva annunciato solennemente per quella data 'marzo 1985) elezioni generali, ma In un clima di continuata legge marziale e con la chiara prospettiva di un rafforzamento dei già enormi poteri presidenziali a scapito di quelli del primo ministro e del Parlamento, Da Parigi, dov'è In cura per una grave malattia, la'vedova di Zulfikar Ali Bhutto, 11 primo ministro che Zia mandò alla forca il 4 aprile del 1979, non si stanca di lanciare appelli agli abitanti del Punjab affinché, «memori ielle loro virtù guerriere», facciano proprie le rivendicazioni del Sind. Chi controlla il Punjab controlla 11 Pakistan, il «Paese del puri». Ma Zia ul-Haq è convinto che il Punjab non si muoverà, e non mancherà di ripeterlo a Welnberger. E' difficile, Infatti, che il Punjab, dove vive il 60 per cento degli 84 milioni di pachistani, si muova in favore del disgraziati di quel profondo Sud pakistano che è il Sind. Il Sind è la regione natale di AH Bhutto, e forse per questo «peccato» non ha mai visto validi plani di sviluppo.' Oli abitanti del Sind hanno beneficiato solo in minima parte delle possibilità di lavoro del Paesi del Oolfo e, in un'economia tragicamente depressa, i programmi di austerità imposti dal Fondo monetario internazionale al Pakistan in cambio di aluti per rlequllibrare la bilancia dei pagamenti hanno inferto il colpo di grazia a quegli abitanti: l'abolizione del prezzi politici del prodotti di prima necessità hanno trasformato i poveri in miserabili, Il Punjab, al contrarlo, trasuda benessere (relativamente, bene inteso, al parametri pachistani). I punjabl dominano l'esercito e la burocrazia, sono, insomma, l'etite del Pakistan anche in campo economico-finanziario.' Per questo insieme di ragioni, 11 Punjab esercita una vera e propria supremazia sugli altri tre Stati del Pakistan: il Beluclstan, il Sind e 11 Nord-Ovest. Scottati dalla lezione dell'Iran, gli americani seguono con preoccupata attenzione i casi del Pakistan, ed è scontato come, ancora una volta, l'inviato di Reagan consigli al generale Zia una repressione meno brutale dei moti popolari. Ma è difficile che il dittatore presti orecchio a certo genere di consigli, non fosse altro perché 11 cinquantanovenne generale è convinto Innanzitutto di essere dalla parte della ragione e poi perché è persuaso che, a differenza dello Scià, gli americani non si sognerebbero mai di «mollarlo». Invero, dopo l'Invasione sovietica, nel dicembre del 1979, dell'Afghanistan, 11 Pakistan ha acquistato per l'Occidente (per gli Stati Uniti in particolare) un'immensa importanza geostrategica. Un'astuzia volpina e quella che chiameremo la «fortuna storica» hanno consentito all'ex tenente delle guide a cavallo dell'esercito anglo-indiano di mantenersi in sella da quel lontano aprile del 1979, quando, appunto, fece impiccare Bhutto. A quell'epoca. Zia non poteva conta¬ re su una base popolare ma, negli anni, è riuscito a crearsela sfruttando 11 Corano. La sua arma vincente è stata il fanatismo, In forza del quale egli è riuscito a trasformare (l'operazione per altro non è ancora compiuta del tutto) 11 già Islamico Pakistan in un Paese super bigotto. L'islamizzazione a tappe forzate è stata possibile anche grazie all'alto tasso di analfabetismo delle masse pachistane: 11 78 per cento. Un tasso destinato a crescere poiché 11 generale, che destina metà del bilancio nazionale alla difesa', riserva alla scuola un risicato 2. per cento. Codesta lslamlzzazlone — ovviamente del tutto esteriore — non poteva non attirare aiuti finanziari dal Paesi del Oolfo. Il tentativo di Zia di trasformare tutto il Paese, nel segno dell'integralismo Islamico, in una sorta di teocrazia, muove dall'intenzione di mantenere sotto il più ferreo controllo la popolazione. C'è da dire come finora l'ordine islamico sia riuscito a coallzzare Intorno a Zia ul-Haq militari e multati in un blocco sociale senz'altro inedito per il mondo musulmano. L'Iran, infatti, a dispetto del fanatismo del seguaci di Khomelnl, rimane un Paese essenzialmente laico, mentre nel Paesi'del Oolfo più avanzati, sotto la scorza dell'ortodossia, si avvertono fermenti di rinnovamento dovuti alla crescente alfabetizzazione e alla stessa formazione del quadri dirigenti usciti dalle più autorevoli università del mondo anglosassone. L'operazione-Islam si è coniugata con cinque abbondanti raccolti consecutivi che, uniti alle cospicue rimesse del lavoratori pachistani nel Oolfo, hanno consentito a Zia di ridurre l'inflazione dal 40 al 10 per cento e di espandere l'economia del 6 per cento; con grande soddisfazione degli uomini d'affari, dal padroni delle infinite società di import-export all'ultimo bazarino. Tuttavia, come abbiamo già detto, è stata l'invasione sovietica dell'Afghanistan il vero e proprio colpo di fortuna del generale Zia. Ha scritto il Times che forse un presidente come .Carter, tanto sensibile al diritti umani, avrebbe esitato a imbarcare con entusiasmo un personaggio quale Zia, che fa flagellare la gente in piazza col microfono davanti alla bocca del supplizia¬ to perché le sue urla le intendano tutti. Ma un presidente come Reagan «non può onere certi scrupoli nel suo impegno di ammonirecoi fatti l'Urss». Esattamente un anno fa, gli Stati Uniti hanno concesso al Pakistan aiuti militari per la durata di un lustro. Sono già arrivate le prime squadriglie di cacciabombardieri F-16. In precedenza, la Francia aveva consegnato 32 Mirage armati di missili Exocet. C'è di più: l'Arabia Saudita, partecipa alla costruzione nel Belucistan di basi militari, alcune frontegglanti 11 Oolfo, altre l'Afghanistan. In breve: il Pakistan è diventato un punto nodale e vitale nell'arco strategico occidentale: dall'Oceano Indiano fino al Mediterraneo passando per il Medio Oriente. La difesa del petrolio arabico, il cui flusso viene minacciato dalla possibile escalation della guerra Iran-Iraq, vale più, in termini di Realpolitik, dei diritti umani calpestati da Zia nella più. povera regione del suo Paese, il Sind. Ciò non toglie come i moti del Sind rappresentino la più seria sfida al regime assolutista di Zia. Incidente di percorso o primo sintomo di crisi dell'operazlone-Islam? Igor Man <.'!,.**.'..- ' Continuano i disordini nel Sind, la più meridionale delle quattro regioni pakistane. Un altro massacro è stato consumato dall'esercito a Sakrand: 40 persone tra i manifestanti sono morte (Tclcf.)

Persone citate: Bhutto, Igor Man, Reagan