Sciogli la treccia, Maria Maddalena di Giulio Cattaneo

Sciogli la treccia, Maria Maddalena Sciogli la treccia, Maria Maddalena Da - Biblioteca domestica-di Giulio Cattaneo (Longanesi) pubblichiamo lui uno del capitolo su Guido Da Verona «Mimi Bluette, flore dei mio giardino» di Caldo Da Verona era stato 0 breviario degli ufficiali feriti negli ospedali militari italiani della guerra del '15 e «Sciogli la treccia Maria Maddalena» diventò uno dei romanzi prediletti di un dopoguerra di peseicani ingordi, smaniosi di sv venture e di piaceri. Mimi Bluette per tanti uomini macerati dalle astinenze appariva come un miraggio che non si materializzava mai in una persona, neppure neOe più graziose infermiere che li circondavano di premure nei bro confortevole esiilo e nemmeno netta austera, magrisslma, vigilante disrhe'wa d'Aosta, mentre Madlen Green, «peccatrice di Magdala», potè sembrare ai reduci, in vena di rifarsi, la mèta forse raggiungibile dei loro scomposti desideri. Nel '32, atta decima edizione, D romanzo era arrivato alle 180.000 copie, superalo solo da «Colei che non si deve amare» e da «Mimi Bluette» sui traguardo dette 2504100. L'ambiente di «Sciogli la treccia. Maria Maddalena» è quello dei grandi alberghi intcmazkjoaii. dei «Palaccs» cosmopoliti dove si incontrano a diecine * ambasciatori senza governo e principesse da sempre divorziate, uomini d'affati e Due fotografie di Fitto Sellerio: «Palermo Raccolte in volume le sue immagini ballerini di tango. Qualche famosa taUUstt russa e qualche ricco sfondato banchiere ebreo, cantanti e boxeur, signorine che si ade» strano al marito e ciergymen che giocano al bridge, archeologi e cavalieri d'industria, signore sole con camere a due letti e principi dell'Almanacco di Gotha che ipotecano i dollari di una fidanzata yankee». Negli stessi anni Strobelm ricostruiva «in studio» una Montecarlo popolata di «femmine folli», di avventurieri perversi • caccia di donne e di denaro: gli ingredienti erano gli stessi anche se l'interpretazione di Strobeim aseva un sadismo che mancava dei tutto al modesto peccatore Da Verona La fama del pornografo che ha accompagnato per anni l'autore è del tutto immeritata perché chi si aspettasse oggi di gustare saporite e minuziose descrizioni erotiche resterebbe itsfsWtsì deluso. Da Verona è un enfatico e prolisso allestitore di preamboli, di vigilie, ma, appena spenu la luce «indiscreta», si dilegua atto sguardo eccitato dei lettore come un celebre attore giapponese che abbandonava le sue donne già «xrotnodate a letto, con la convinzione che l'artista «debba tutto apprendere dette cose dell'amore, senza bisogno di giungere atta sua intima realta». I960», a sinistra, e «Gela 1967» i più famose Giulio Cattaneo (prr concessione della Longanesi) palermitani. Fu pubblicata la prima, la seconda scartata Ma. rifiutata a Roma, apparve su tutta pagina del Times. Sellerio non lo dice, ma si tratta della fotografia che è a pagina 18-19 del volume: una famiglia che sta per prendere la -Freccia del Sud-. Un documento straordinario, che non si finisce di guardare e. ammirandolo, ci si rammarica che troppo presto il fotografo Enzo Sellerio abbia chiuso .La professione, come la Intendevo lo. cominciava ad andare In crisi. Sotto l'Incalzare della televisione i periodici di maggior prestigio, anche In America, chiudevano via via: destino che non fu risparmiato nemmeno a Life-. ti Sellerio pessimista? Più probabile, il Sellerio irrequieto, sempre alla ricerca del nuovo. Nel 1969 lascia un lavoro che gli ha dato prestigio internazionale, anche la moglie Elvira lascia un impiego sicuro, per buttarsi sui libri, fondando la -Sellerio editori-, con la benedizione e i consigli del loro amico Sciascia. Per qualche anno tra molte tribolazioni, ma alla fine sfondano diventando un -caso editoriale- per llntelligente scelta dei testi. Con il romanzo Diceria dell'untore. di Gesualdo Bufalino, sconosciuto professore di Cornilo, Sellerio è ti primo piccolo editore a vincere il premio Campiello, fino allora toccato al grandi dell'editoria. Buoni testi e presentati con buon gusto: libri che tra altre centinaia di una vetrine, subito attraggono per la loro eleganza, e qui c'è il talento di Enzo Sellerio, quello stesso talento che ne aveva fatto un maestro della fotografia. Lisciano Carino

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