Mishima il samurai che amava D'Annunzio e Sade di Renata Pisu

Gli editori italiani, tutti insieme, riscoprono l'autore giapponese che si fece harakiri 13 anni fa Gli editori italiani, tutti insieme, riscoprono l'autore giapponese che si fece harakiri 13 anni fa Mishima, il samurai che amava D'Annunzio e Sade rolillco degli ultimi deceni. Ma rimane l'interrogatio; come mai 11 •caso Mishiia. si impone in Italia a una distanza di tempo? E' na oijerazione di repechae ii un ripensamento ldeo- WCO? Certo, la cultura italiana I e latta più matura e cauta «•Il affibbiare etichette, lessano osa pia (are sempliistict e fuorviami paralleli ra kamikaze, la cui etica ella morte Mishima esalta. Arditi Fiamme Nere, però i sua commedia intitolata // 110 amico Hitler che risale .1 11*68 ed è stata appena pubblicata da Guancia, lana ijerplessi. non soltanto ter il titolo che si potrebbe veepire come un voluto Duino nello stomaco, tanto per epater. come sempre è sta■ costume di Mishima. ma xt il contenuto: Hitler apiare come un genio politica ioti come un eroe ma nemmeno come un criminale, seliuto dalla fatalità della caaslrofe inevitabile per ogni ionio che voglia dominare ■■ .. i.imlo una posizione 1: t entratila nella storia. Che senso ha oggi questa etturà per noi? .Direi nesnno in particolare — rtiponde Francesco Saba Sar¬ di eie ha scritto una Interessante prefazione a un altro libro di Mishima appena uscito La via del Samurai —. Secondo me nella produzione tanto vasta di questo autore bisogna saper scegliere. Come ideologo ha dato il meglio di sé. tutto direi, m-U etica del samurai, fioro che la nostra cultura può recepire soltanto come scandalo, con morbosa cu rioni tà perché esalta cose che la nostra etica non ammette come, per esempio, togliersi la vita a comando. Perù è un grande narratore, sa costruire storie, complicati intrecci e penso che oggi piaccia soprattutto per questo. Il pubblico ha ancora fame di romanzo. Mishima ha scritto grandi ramami-. Olà. però e anche l'uomo che ha voluto vivere la sua vita come un romuizo. del quale ha scritto lui 11 tragico o esaltante finale. Alberto Moravia che era stato una sera suo ospite a Tokyo, ed era rimasto assai sorpreso di scoprire che lo scrittore abitava in una casa di stile liberty, una vera stravaganza per un giapponese, ha scritto nella prefazione a Morte di metta estate: -Mishima amava D'Annunzio ma non perché apparteneva al passato; lo amava perché lo riteneva tuttora nel centro del presente-. Ci domandiamo: che senso ha oggi per noi leggere uno scrittore che giudicava. 13 anni (a. D'Annunzio nel centro del presente? Gian Carlo Calza, docente di letteratura giapponese, che e stato sempre sostenitore di Mishima. afferma: -Non mi fisserei sul suo dannunzianesimo anche se vi sono elementi che rendono lecito l'accostamento. Noi forse sottovalutiamo la lacerazione die vi t stata nello spirito e nella carne della società giapponese odierna. Mishima non ha mal cercato nell'Occidente un punto di riferimento verso la modernità, ma i valori originari della Grecia eroica in cui anima e corpo, spirito e materia cosi tragicamente scissi nell'età contemporanea, apparivano fusi-. E' un ideale estetico dannunziano decadente quello di Mishima. o classico-ellenista? Di nuovo si rimane Deridessi di fronte a un uomo ai>i>aitenerne a un'area culturale diversa dalla nostra che tuttavia alla nostra si accosta scegliendo pero di esaltarne alcuni momenti e aspetti: 11 concetto greco di kalos-agathos (bello e virtuoso), la pittura di Ouido Reni, lo stile liberty, l'acciaio, il Marchese De Sade, lutto Insieme ma, non confusamente, secondo una ben precisa ottica di giapponese moderno che si sente anche cittadino del mondo. E' significativo che l'ultimo ca|>itolo del romanzo Trastulli di animali che sta per uscire da Feltrinelli (la prima traduzione In una lingua occidentale dell'opera e questa italiana, firmala da Lydia Origlia) sia stato scritto da Mishima la notte del Capodanno 1961, a Milano, dopo aver ascollato il Fidelio di Beethoven alla Scala. La storia che e bellissima e soffusa di un erotismo per noi esotico, ha un epilogo forte c agghiacciante. Mishima lo scrisse di getto secondo un ritmo che sembra suggerito proprio da note di un'altra cultura, la nostra. Forse è In questo romanzo che la saldatura si compie e Mishima appare come un grande scrittore della letteratura moderna universale nella sua variante giapponese. Ma cosa continua a lasciarci perplessi? Renata Pisu

Luoghi citati: Grecia, Italia, Milano, Mishima, Perù, Tokyo