Gore Vidal: scrivo perchè il mondo non finisca

Gore Vidal: scrivo In Gore Vidal: scrivo RAVELLO — Romanziere, saggiala, drammaturga sceneggiatore cinematografico, polemista, autore di WUHwaw (1944) c di Jim (1948). e poi. fra l'altro, di Julia». Washington D.C.. Myra BrecktnrUtge. Bvrr. 1976. e dell'ancora pili fortunato Creation, 11 romanzo ambientato nella Orccla dell'età di Pericle che uscirà da Garzanti a novembre,' Oore Vidal (nato nel 192S) si divide da molti anni fra la California e Ravello, sulla Costiera Amalfitana, che la settimana prossima lo proclamerà solennemente suo cittadino onorarlo. 8ul temi delle due culture abbiamo rivolto qualche domanda all'illustre ospite del nostro Paese. — Esiste una lunga e gloriosa teoria di scrittori inglesi e americani che hanno soggiornato a lungo in Italia. Ma nel passato quasi nessuno di costoro si preoccupo di entrare in contatto con la cultura italiana. Ezra Pomici pensava che il massimo autore Italiano vivente fosse Enrico Pea; Max licer bollili passò più di meno secolo In Liguria senza imparare la lingua. Il suo atteggiamento è certamente diverso. Come mai? •Fino diciamo al 1950 l'Italia è stata un Paese ottocentesco, bello, bucolico, piacevole, e soprattutto, o buon mercato. Oggi e una nazione allineata con le altre moderne, e t>ii>ere qui non costa meno che vivere a Afeio York o in Inghilterra. Lintellettualc, l'artista attirato dal Paese pittoresco e economico non esiste dunque più. lo poi a differenza di Pound e Beerbohm non sono un espatriato; vivo, attivamente, anche a Los Angeles. Mi sono addirittura candidato al senato per la CaHfbmla. di recente, e sotto arrivato secondo su nove, battuto solo dal governatore dello Stato. Jerry lìroum: e ho avuto meteo milione di voti, non certo un bottino da espatriato. Il mio è un caso atipico; non sono un esule volontario come Lord Byron, e nemmeno un autore che vuole passare qualche anno all'estero perché non sopporta piti l'America, come fece James Fenimore Cooper*. •Una volle, un tale mi chiese: "Come la a scrivere di storia americana qui a Ravello?". /o puntai il dito verso Sorrento, e risposi: "Vede quella cittadina? li e stato scritto Lui ini io dei Afonicani". Inoltre lo ho antenati Italiani, o meglio, friulani: so che molli Italiani non considerano italiani noi friulani: diciamo, discendenti del legionari romani di stanza sulle Alpi». — Nel film «Roma» di rrlllni lei compariva in un ristorante a Trastevere, e diceva qualcosa come •Questo e un ottimo posto dove aspettare la fine del mondo». • Veramente avevo detto qualcos'altro, ma si persero la colonna sonora e dovetti doppiarmi inventando parole che si adattassero ai movimenti detta bocca. Comunque quello che dicevo piit o meno era che il mondo sta finendo — per Iinquinamento, per la sovrappopolazione, per le proba- All'interno È l'intellettuale scrìsse: Eia eia alala La generazione dei Littoriali (pagina 4-5) Soap opera all'italiana (pagina 5) Il mito di Carmen Da Mérimée ai l'ilm di Godard, Rosi, Saura (pagina 3) tervista allo scr a • I a c r. ili a .. ed. Vallardi) ittore: un intellettuale diviso tra America e Italia