Perché per noi è diventato un culto di Gianfranco De Turris

Perché per noi è diventato un culto Perché per noi è diventato un culto Le associazioni amici di Tolkien si tono moltipllcate per Il mondo, esistono grappi di fedeli tolklnlani anche in Italia. Perche questo colto? Lo abbiamo chiesto a Gianfranco de Tania, studioso di letteratura fantastica, presidente del premio Tolkien Italiano. SENZA dubbio quello di Tolkien è un .eaw. più unico che mio nel panorama dell'edl torta mondiale, e di quella italiana in particolare dove la cosiddetta industria rultumle etra e distrugge •mode- e best-sellers dall'oggi al domani, manipolando I aiuti dei lettoti, in -caso» proprio perché gli opinion rnakers. I .tuttologi-, i persuasori occulti non riescono a control tatto aff.n uerso i mass-media. II .caso Tolkien' è quindi anomalo ed etemplare tatto due aspetti: è venuto incontro alle esigenze dei lettori; ha influemato i media. Si è trattato, una volta tanto, non di un movimento dall'alto verso il basso, ma dal basso verso l'alto: di sentimenti e .tensarionl diffuse che hanno trovato riscontro in un libro, il quale — attenzione — non è stato scritto appositamente per sfruttare il momento favorevole, non è un Instant book. ma era già apparso da dieci anni, dopo una gestazione quasi ventennale. Il signore degli anelli usci nel 1954-55, ma laggiunse un vasto successo soltanto nel 1965 in occasione della sua edizione tascabile, ponendo a sua volta le basi di un revival, quello del Medio Evo e della -fantasia eroica-. Da allora intorno al pacifico professore di Oxford, al suo mondo (la Tetra di mezzo) ed I persoti aspi principati, e nato come un -culto- i-il mio deplorevole culto-, commentava Tolkien) che dura tninfertottamente da un atrio ventennio e ette quindi ha superato la possibile infatuazione momentanea da parte dei giovani ragion d'essere. Qui 11 dato significativo e proprio l'ampio margine di autonomia che lo scrittore si e riservato u airinlerno di una gabbia " strutturale apparentemente Inflessibile e. parallelamente, l'effetto di caos, di babele che provoca la giustapposizione di linguaggi e la visione parziale e deformata della realtà a cui ciascuno di essi appare condannato. Lavorando su questo stesso margine di autonomia. Umberto Eco ha scoperto che l'unico modo per tradurre un testo cosi manifestamente Intraducibile era quello di -capire le regole del gioco inventato da Queneau. rispettarle, e poi giocare una nu»ra partita con lo stesso numero di mosse- e. facendo appello alla sua sapienza di linguista e alla sua finezza di scrittore, e pienamente riuscito a ricreare 11 libro •in un'altra lingua e in riferimento ad altri testi, a un'altra società, e a un altro tempostorico-. Cosi non si c limitato ad adattare alla nostra lauri» le varie scelte retoriche c stilistiche) di Qurn?au e atl acclimatar.! giochi verbali a cui * notoriamente re fra liana, ma ti e cimentilo In trasposizioni molto piti drastiche, seppur sempre opportune e a volte singolarmente felici, come l'aggiornamento del gergj filosofico all'ultimo grido di Deleuze e Gai'.-. tari o la trasposizione di severi versi alssaandrlnl nel più Ubero metro della cariane leopardiana. Spinto da un confessato puntiglio perfezionistico, ha voluto battere 11 record di lipogrammi e di omcj , del suo modello o corregge-j re. ed orecchio italiano. 1 Lifranossato latino maccheronico di Qui neaa, azzardando anche vere e proprie relnvcnzlon!. cene la godibilissima parodia di linguaggio -settontaiettiita (tra il coatto, il sottoproletariato, ti fumato. Iti rico'uetonsrto alla ricerta del "proprio privato")- the ha scelto come esemplo di stili maldestro. In un lavoro del genere. U testo a fronte, più che servire da riscontro e confronto, svolge una funzione antagonistica, è più competitore che giudice di una gara di bravura davvero memorabile. E giudice rinuncia ad essere anche 11 lettore, troppo lieto di veder moltiplicarci gli Itinerari di quel f ornastico autobus della linea 8 che. per andare dalla Controscarpe a Champerret. passa attraverso la foresta delle metafore. C «rio Ceretta, Pittore bergamasco del "600, 'riscoperto in epoca piuttosto recente, del quale vengono presentati parecchi quadri di devozione e ritratti, spesso inediti, insieme ad una documentazione delle sue orioinl e delle sue influenze. Promossa dalla Azienda Turismo, è divisa in -' sezioni a Palazzo Moroni in Città Alta e all'Accademia Carrara. Dal 10 settembre. Giovanni Bugliolo -contestatoti- dei campus statunitensi. Un successo che ha progredito non solo nel tempo, ma anche nello spazio, se e vero come è vero che The Lord of the Rlngs ha acuto te i dati non sono aggiornati) ri ad urloni In firdin llnaue e quindici milioni di copie vendute. £cco. una spiegazione sta forse proprio in questa parola: un -culto- va oltre l'aspetto letterario di un romanzo, presuppone qualcosa di più profondo C'è nel termine un che di -religioso- e di -irrazionale-. Il -culto- presuppone una -visione del mondo-, che il lettore fa propria, immedesimandosi, tributandole una adesione totale. Nonostante lindifferenza e l'ostilità della cultura -ufficiale- Tolkien ha un suo notevole seguito anche in Italia, come testimoniano i libri regolarmente tradotti. Al suo nome, sinonimo anche di eccellente nenie tantasy e intitolato un piemio, l'unico dedicato nel nostro Paese alla narro ri ea fantastica, la cui giuria é composta, oltre che dal sottoscritto, dai critici Alex Vaglino e Giuseppe Llppi. da Giuseppe Pedinati. l'unico toma ariete italiano che ormai si dedica con continuità a questo tipo di fantastico, e dal professor Franco Cardini. docente di storia medievale all'Università di Firenze. fi Premio - Tolkien- (la cui segreteria è in via Vltocolonna 12. Chieti) è patrocinato dal Comune teatino e dalla Regione Abruzzo, nonché dall'editore Solfanelli che pubblica ogni anno le antologie Le all della f antasy comprendenti le dieci storie finaliste. Nato nel 1990 il premio ha visto allaigaisi la panieri pastone sino a giungere alle 120-150 storie inviate nelle edizioni R2 e t3, un successo che testimonia dell'interesse ci satino che sta suscitando nel nostro Paese la nana (ira fantastica in genere, e non solo quella -alla Tolkien-. Gianfranco De Turris

Luoghi citati: Abruzzo, Città Alta, Italia, Oxford