Annibale torna sul Trasimeno di Liliana Madeo

Annibale torna sul Trasimeno Un ciclo di manifestazioni sui luoghi della battaglia Annibale torna sul Trasimeno A Inoro, sulle sponde del lago, sarà costituito anche un centro di documentazione - La ricostruzione dello scontro e le tappe della ricerca storica - Gii scavi DAL NOSTRO INVIATO •I UOIU) SUL TRASIMENO — «Forse, per chi non i nato qui, è difficile capire quanto profondamente siano radicati nella nostra cultura e nella memoria popolare la fiausa di Annibale e la sua grandetta di condottiero, il sangue dei romani che egli fece versare e la terribile paura in etti Roma sprofondò dopo le sconfitte subite- dice Danilo Fruscolonl. giovane sindaco di Tuoro sul Trasimeno e presidente del Comitato per l'Anno Annibalico. •Fin da bambini — prosegue — noi impariamo ad avere dimestichezza con luoghi che ci circondano e hanno nomi come Gorghe di Annibale, Valle romana, Sanguineto. Ossala. Sepoltaglia, campo delle Tombe, via degli Avelli, località Fornetto... e alle domande dei ragazzi viene dr.ia risposta con i racconti di ouei{Insidia che Annibale tese alle legioni romane nel gorgo di Mal pasto, dei 1S mila soldati romani rimasti sul campo. L'11 settembre scorso, con una relazione del prof. (.Mancarlo Susini, ordinario di storia all'Università di Bologna e preside della laicità di lettere e filosofia di quell'Ateneo, si è dato 11 via alle manKestazlonl che si protrarranno (Ino al giugno 1984. Nel piccolo Teatro dell'Accade i ir a. nel paese, c'erano rappresentanze autorevoli del mondo accademico e politico. Ma c'era anche la gente del paese, raggiunta (In sulla strada dalle Immagini e dall'audio di un Impianto televisivo. Dietro questo ciclo di manKestazlonl ce una lunga storia di ricerche archeologiche e dispute ira gli storici anzitutto sulla localizzazione del punti In cui si svolse la battaglia e sulla verifica delle Indicazioni fornito dag' storici romani; e in questa storia un ruolo di tutto rispetto l'ha svolto anche la gente del posto, attenta al reperti die venivano alla luce durante un lavoro di scasso del terreni, consapevoli che ogni elemento aveva la sua Importanza per ricostruire quell'avvenimento del 217 ~..C. che persino I cadetti dell Accademia Militare di Mdcna vengono sul posto a studiare dal vivo. Di Tuoro è 11 prof- Teodorico Moretti Costanzi, docente di filosofia teoretica all'Università di Bologna, e appassionato di storia romana. Nel '59 sotto le mura della sua abitazione. Il «Palazzo del Capra», per la prima volta venne alla luce uno strano elemento archeologico: un'ampia cavità nella pietra 'al care a, comunicante con l'esterno attraverso un cunicolo obliquo e col (ondo pieno di detriti inceneriti. Ne parlò con 11 prof. Susini, che si recò sul posto e diede Inizio a una sistematica rilettura delle tonti e delle teorie del passato alla luce di quel rinvenimento. Furono (alti altri scavi e si scoprirono 113 di queste cavità. Erano •ustrini» o Ince ne ri tol. forno 111 In cui era stata bruciala. In più turni, net giro di poco tempo, una quantità immenLa scoperta (u la prima indicazione del teatro dello scontro, per secoli supposto da un'altra parte. Alla soluzione dell'enigma contribuirono altre scienze. Ricerche di laboratorio confermarono che 1 detriti combusti erano di materia organica, e risalivano al terzo-secondo secolo a.C. Il prof. Plchard. della Sorbona, aggiunse che una parte degli ustrini» di Tuoro erano identici a quelli da lui studiali In Numldla, del terzo secolo a.C. Venne alla luce, sempre al piedi di Tuoro, un'ampia necropoli mista: anfore con ceneri, e tombe disposte in file parallele «come per una deposizione simultanea., contenenti corpi in pessimo stalo, con crani fracassati, arti mancanti, ma la dentatura sana di gente giovane. Erano I notabili cartaginesi cui An- nlbale diede solenne sepoltura, secondo Polibio? Un giorno, il 31 ottobre 1960. come si racconta in un Atto di Notorietà conservato negli archivi comunali di Tuoro, U prof. Moretti Costanti, durante uno scavo da lui finanziato, si trovò fra le mani un pesciolino di pasta vitrea, un delfino lungo due centimetri, di vetro nero, con bocca e pinne bianche, traforato all'occhia Un ciondolo da appendersi al collo, forse un ornamento appartenuto a un soldato cartaginese? Quel materiale — distero gli specialisti — all'epoca era sconosciuto ai romani. Anche gli operai di Tuoro sottoscrissero il racconto del rinvenimento, dietro giuramento, come si legge negli archivi del paese. Quel giorno la definizione del luoghi In cui si svolte la battaglia fece un altro passo avanti. Poi ci fu una fotografia aerea, scattata da un pilota Inglese, a sciogliere I dubbi che per più di un secolo gli archeologi avevano avuto: dall'alto si vide che la linea della costa attuale t relativamente recente, che un tempo le acque del lago arrivavano a lambire — più a nord — quel colli di cui parlano gli storici e fra cui 1 romani erano rimasti Intrappolali. La cultura popolare, con quel nomi e quel racconti orali trasmessi da generazioni, aveva sempre saputo che la battaglia si era svolta nella plana di Tuoro: le nuove scoperte suonarono come una conferma, che smentiva la tradizione colta e le sue piste. Nell'Anno Annibalico questo rapporto fra tradizioni colta e popolare, istituti universitari e territorio si rinsalda Liliana Madeo

Persone citate: Costanzi, Danilo Fruscolonl, Ince, Moretti Costanti, Susini, Teodorico Moretti

Luoghi citati: Fornetto, Inoro, Roma, Tuoro Sul Trasimeno