In un cimitero russo 64 dell'Armir di Fabio Galvano

In un cimitero russo 64 dell'Armir Per la prima volta una notizia sui dispersi italiani del Don In un cimitero russo 64 dell'Armir DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Ora la pietà ha un nome: Klrsanov. E' una cittadina agricola russa di 25 mila abitanti, circa 300 chilometri a Est del Don. dove giacciono in un piccolo cimitero militare 84 soldati italiani dell'Arimi-. Per la prima volta dalla fine della guerra— e sono passati 38 anni — i sovietici hanno fornito al nostro governo una lista di nomi, con data di nascita e di morte, indicando dove essi sono sepolti. Sono il. appunto, a Klrsanov, poco distante da Tarnòov, dove erano le retrovie dell'Armata Rossa. La documentazione esiste — e ci si potrebbe domandare perché Mosca abbia ignorato tanto a lungo eli appelli del nostro governo e delle famiglie dei caduti — In quanto c'era nella cittadina un ospedale per I feriti fatti prigionieri durante la controffensiva sovietica. Quando morivano, il loro nome veniva registralo. I 64 italiani fanno parte di un gruppo di mille morti : in gran par¬ te soldati tedeschi, addirittura qualche giapponese, in tutto 23 nazionalità. Il documento, consegnalo all'ambasciatore italiano Giovanni Mlglluolo poco meno di un mese fa. è ora nelle mani del ministero Oegll Esteri, che ha avviato le Indagini necessarie per ritrovare I familiari del caduti. Non e stato possibile avere l'elenco a Mosca: spetterà a Roma renderlo di pubblico iominlo Quello che si può per ora sapere è che 164 italiani sono tutti morti fra il '43 e U '46, cioè dopo la battaglia del Don. Tre dei 64 caduti giacciono in tombe individuali, senza lapidi con il nome, ma indicate con precisione sulla base dei documenti forniti dal sovietici. Oli altri sona a gruppi di tre. di quattro, di cinque, in alcune delle quasi duecento fosse comuni. Il cimitero, che dista meno di un chilometro dalla città, misura circa SO metri per 80. Le tombe, leggermente rialzate, sono rivestile di cemento e .separate da aiuole sempreverdi. Al centro c'è una croce di pietra, alla circa due metri e mezzo, su cui è sovrimposto il volto di Cristo. I sovietici dicono che fu costruita da un gruppo di italiani, nel 1917: un'indicazione — ma è impossibile avere conferme più particolareggiate — che già durante la prima guerra mondiale quello di Klrsanov era un ospedale militare. L'edificio e distante qualche centinaio di metri, e oggi è ridiventato una scuola, come eia in origine. 1 feriti arrivavano non solo dal Don (l'ansa della battaglia è a Sud-Ovest), ma anche da Mosca (450 chilometri a Nord-Ovest) e dal fronte meridionale. Ciò spiegherebbe la presenza, fra 1 soldati che vi sono sepolti, di numerosi tedeschi e di militari di altre nazionalità. Accanto al cimitero in cui giacciono 164 Italiani (finora i sovietici avevano fornito una lista di circa 700 nomi, ma senza indicare II luogo di sepoltura) ce ne uno civile rus¬ so, separalo da un fossato, nella pace della profonda camjwgna. Entrambi sono curali, lindi. Ci sono già state alcune delegazioni tedesche: venivano senza conoscere I nomi di chi fosse sepolto. Per gli italiani ci sarà un elemen¬ to In più. Fabio Galvano

Luoghi citati: Mosca, Nord-ovest, Roma, Sud-ovest