II governo: procedura d'urgenza per la carcerazione preventiva
II governo: procedura d'urgenza per la carcerazione preventiva Vertice a Palazzo Chigi sulle condizioni degli istituti di pena II governo: procedura d'urgenza per la carcerazione preventiva Il ministro Martinazzoli: «Esiste una volontà di andare a una soluzione, ma il merito non è del caso Negri» - Occorrono quattrocento miliardi per finanziare l'edilizia penitenziaria ROMA — .Sulla possibilità di trovare una soluzione ai problemi delle carceri e dell'amministrazione della giustizia, ho qualche plausibile speranza' dice 11 ministro di Orarla e Giustizia. Martinazzoli, uscendo In serata da Falazzo Chigi, al termine di un vertice protrattosi per oltre due ore e che ha visto riuniti Insieme 11 presidente del Consiglio Craxl. 11 ministro dell'Interno Si al!aro. dei Lavori Pubblici Nlcolazzi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio on. Amato, il capo della polizia Coronas, 11 comandante dell'Arma del carabinieri Valdi tara. 11 direttore generale degli Istituti di prevenzione e pena Amato Ad uno ad uno 1 partecipanti alla riunione sono usciti senza voler rilasciare dichiarazioni. Solo il ministro guardasigilli, con il dott. Amato al suo fianco, sintetizza U risultato del lungo Incontro e la lista del problemi che sono stati esposti, portati alla conoscenza del diversi responsabili ed esperti. •// /of/o è — assicura il ministro Martinazzoli — che quelli affrontati non sono problemi privati, personali, del ministro di Grazia e Giustizia. Sono questioni clte chiamano in causa la politica del governo e la cultura, la sensibilità culturale della classe politica. Esiste oggi una volontà di andare a una soluzio¬ ne. Ma sarebbe sbagliato, scorretto, attribuirne II merito a cast pur Importanti come quello rappresentato da Toni Negri e del 7 aprile, come pure mirare a una soluzione dietro la suggestione esercitata da queste vicende.. Il ministro Nlcolazzi aveva esposto alcune dire sulla situazione dell'edilizia carcerarla e la possibilità di ridurre l'affollamento negli istituti di pena. Sono In corso di ristrutturazione, ha rilento. 40 Istituti, per 10 mila posti: per completare questi lavori, occorrono altri 200 miliardi. Sono già stati approvati 1 progetti e reperite le aree necessarie. i>er la costruzione ex novo di altri 19 Istituti (15 mi- Hard! di spesa), che assicurerebbero 5 mila posti. Sono Invece soltanto In (ase di progettazione 6 istituti, per 1425 posti, e un preventivo di spesa di 200 miliardi. Per ogni posto-letto, risulta al ministro, lo Stato spende dal 120 al 180 milioni. E da questo plano di investimenti si otterrebbero 16.425 posti o nuovi o riadattati. Ancora troppo poco rispetto alle dimensioni del problema. Per questo é stata valutata la necessità urgente di recuperare le carceri mandamentali e avviare costruzioni -leggere, per I detenuti a bassa pericolosità- A tal (ine occorrono modldche legislative. Le carceri mandamentali inlattl sono di competenza dei Comuni, spesso bisognose di grossi interventi per renderle agibili. Lo Stalo deve prelevarle e lare 1 lavori necessari: la Speso resterebbe molto al di sotto di quella per costruire er noro. Il tema della carcerazione preventiva ha avuto un grande rilievo. Ad esso — insieme con la normativa concernente l'arresto, i regimi di semilibertà, la depenalizzazione — e stato attribuito un .valore pregiudiziale.. Sarà affrontale d'urgenza dal Consiglio dei ministri nella riunione del 4 ottobre, -lo sono d'accordo che stntervenga d'urgenza — ha commentato Martinazzoli — ma il problema non si risolve, se I processi continuano a rimanere lunghi, se non si arriva a une ridistribuzione delle competenze giudiziarie trasferendo ad esempio certi poteri dal tribunale ai pretori, se non si riutilizza in modo più ampio lo strumento della libertà provvisoria.. Il direttore generale degli istituti di prevenzione e pena dott. Amato é stato incaricato di (omlre un rapporto sul servizi sanitari penitenziari. .La questione i preoccupante — ha ammesso Martinazzoli —. Se un detenuto si ammala, bisogna mandarlo tn ospedale, e questo implica difficoltà, proteste del servizi di storta, disagi del recluso. Una soluzione va trovata, perché le condizioni di vita nelle carceri garantiscono diritti fondamentali dell'individuo. Si i parlato inoltre degli agenti di custodia: si sono valutate le iniziative necessarie a promuoverne ti reclutamento, valorizzando la professionalità e la dignità degli agenti anche in relazione agli altri corpi dello Stato..
Persone citate: Coronas, Hard, Martinazzoli, Toni Negri, Valdi
Luoghi citati: Roma
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