Lo scomodo alleato di Dreux di Bernardo Valli

Lo scomodo alleato di Dreux Per battere la sinistra gli oppositori di Mitterrand hanno imbarcato un esponente d'estrema destra Lo scomodo alleato di Dreux I «liberali» nella cittadina deU'Eure*et-Loire hanno dovuto allearsi con Jean-Marie Le Pen, ex ufficiale della «Légion», capo del Fronte nazionale • Subito polemica in tutta la Francia - Simone VoiI, ex deportata, non ha accettato l'alleanza, Raymond Aron l'ha attaccata • Dietro il dibattito politico il grave problema degli immigrati nordafricani, cavallo di battaglia del «Fronte» xenofobo DAL NOSTRO INVIATO PARIDI — Jean-Marie Le !vn. 55 «imi, ufficiale del paracadutisti (LeniMie straniera) durante la guerra d'Indocina e durante la spedizione di Suez, un tempo deputato poujadlsta ed ora capo del fronte nazionale, partito di estrema destra francese, ha conosciuto nel giorni scorsi un Insperato successo. La destra liberale, che l'aveva sempre Ignorato, perché democraticamente Impresentabile, ha stipulalo con lui un'alleanza elettorale per sconfiggere l'amministrazione di sinistra nella cittadina di Dreux. capoluogo dell'Eure-et-Lolrc. L'operazione e riuscita, polche Il sindaco socialista, la slfrnora Francolse Oaspard. ha dovuto lasciare il posto al candidato golllsta-glscardlano Jean Hleaux e all'esponente del Fronte nazionale Jean-Plerrc Stlrbols, 11 quale * diventato vlccslndaco. Da questa modesta vicenda elettorale di provincia * scaturita un'accesa polemica a livello nazionale. L'Intesa tra la destra liberale, clviltsée. e l'estrema destra, dt solito non frequentabile, ha ricordato ad alcuni commentatori l'alleanza tra 1 baroni conservatori tedeschi, guidati da Von Papen. e il nazional-socialista Adolf Hitler. Von Papen pensava di potersi servire di Hitler e poi sappiamo come è andata a finire. Pur respingendo l'etichetta nazional-socialista. Jean-Marie Le Pen non si e certamente dispiaciuto di avere suscitato tali rievocazioni storiche. Alle elezioni presidenziali del 1974. quando OÌscard d'Estalng fu eletto capo dello 8talo. lui ottenne lo 0.6 per cento del voti. E II suo movimento nazionale raccoglie, meglio raccoglieva, soprattutto qualche plotone di ex combattenti nostalgici e un certo numero di giovani. Adesso, è vero, la sede del Fronte nazionale. In Rue de Bernoullli, nell'ottavo arrondlssement parigino, e In preda a un'Insolita animazione. Sono In molti a volersi Iscrivere o a esprimere 11 proprio appoggio a quella che Le Pen chiama ■ la terza componente dell'opposizione', cioè la terza formazione di destra dopo 1 Veli, un tempo glscardiana, e l'Rpr del neogollista Jacques Chlrac. Ammesso sulla ribalta politica, dopo la riuscita «operazione Dreux-, 11 capo del Fronte nazionale vuole adesso partecipare alle elezioni europee della primavera prossima, nella prospettiva di avere nel futuro, dopo le elezioni nazionali dell'86. una rappresentanza nel parlamento francese. Anche se la Parigi degli Anni Ottanta non riserva al rumoroso Le Pen un avvenire slmile a quello di Hitler nella Berlino degli Anni Trenta, l'episodio di Dreux ha rivelato 1 demoni non tanto nascosti nella società francese. Anzitutto la xenofobia. Il capo del Fronte nazionale minaccia querele contro coloro che lo definiscono razzista, ma e condannando l'immigrazione araba, chiedendo la partenza del lavoratori algerini, tunisini e marocchini, che il suo partito ha ottenuto 11 successo elettorale nel capoluogo dell'Eure-ct-LoIre, il 17 per cento del voti. Le Pen ha Interpretato un sentimento assai diffuso. La in&ggtoranza dei francesi, secondo un sondaggio, pensa infatti che il problema della disoccupazione potrebbe essere In gran parte risolto se 1 magreblnl. 1 nordafricani, ritornassero in patria. Anche 1 comunisti, prima delle elezioni presidenziali cullili prima della vittoria socialista, puntarono sugli Istinti xenofobi, e nella periferia parigina fecero distruggere con un bulldozer un centro ricreativo del lavoratori Immigrati. A Dreux, dove la presenza nordafricana è molto forte, circa 11 20 per cento della popolazione. I candidati del Fronte nazionale hanno raccolto voti operai di solito riservati alla sinistra. Alcuni commentatoli hanno sostenuto che 1 discorsi contro -Il fiume migratorio' e • Io squilibrio biologico tra francesi e stranieri' tenuti da Le Pen sono slmili a quelli che si ascoltavano negli Anni Trenta e che erano diretti contro gli ebrei provenienti dall'Europa centrale. La signora Simone Veli, sfuggita al campi di sterminio nazisti, si e ad esemplo -astenutadall'alleanza stipulata a Dreux tra la formazione politica cui appartiene (Udf) e 11 Fronte nazionale. L'atteggiamento dell'ex presidente del Parlamento europeo ha arroventato la controversia. I suol avversari politici. In particolare 1 socialisti, hanno elogiato 11 suo gesto. Molti suol alleati l'hanno deplorato. Non tanto nella sostanza, quanto nella forma. Il liberale Ra¬ ymond Aron, pur condannando ovviamente ogni strumentalizzazione del problema degli Immigrati, ha ricordato a Simone Veli gli obblighi del suo mestiere di -uomo politico-. Ha scritto: In una battaglia che suscita passioni, una guida può richiamare le truppe dell'uno o dell'altro campo al buon senso, fustigarli en¬ trambi, ma non pud astenersi, non prendere partito, al momento decisivo, e Imitare I suol fedeli a fare altrettanto. Per quel che rlguaraa la • minaccia fascista', Aron dice che l'argomento «non funziona'. Negli Anni Trenta 11 iterlcolo non era costituito da Doriot (fondatore del partito popola¬ te francese, di Ispirazione fascista, e collaboratore del nazisti), ma da Hitler. E. sempre Aron, aggiunge che la sola Internazionale di stile fascista, negli Anni Ottanta, ti rossa e non bruna; anche se questo non fa di Doriot e di Le Pen degli Innocenti. Per l'Intellettuale liberale e meno grave stringere un'alleanza con 11 Fronte nazionale nella cittadina di Dreux che accogliere, come ha fatto Mitterrand, quattro ministri comunisti nel Consiglio del ministri. Jean Daniel ha scritto invece che la signora Simone Veli ha salvato l'onore della destra democratica, e rimprovera Raymond Barre, nuovo maitre d penser del moderati, di avere osalo criticarla per la sua astensione. I<a vittoria dell'opposizione a Dreux. che pare fosse possibile anche senza la stretta di mano con 11 Fronte nazionale, ha comunque messo In rilievo Il disordine che regna nello schieramento di destra. Se la sinistra al potere perde tutte le elezioni locali e dal sondaggi puntuali risulta sempre più minoritaria, l'opposizione e frantumata per la lotta tra 1 capi (Barre. OÌscard. Chlrac) che si contendono la leadership Ed è una frantumazione che si riflette anche sul plano Ideologico. Il problema degli immigrati viene usato per ottenere voti, ma con accenti diversi, e con grande cautela dal massimi dirigenti. A livello locale, come a Dreux, si arriva ad alleanze sconcertanti con l'imbarazzata approvazione degli stati maggiori parigini. L'Intesa con Le Pen, in questo momento di crisi, ha consentito alla destra di conquistare un municipio Ma col tempo potrebbe rivelarsi un boomerang Il politologo Alfred Orosser sostiene che 11 successo del Fronte nazionale nella cittadina dell'Eure-ct-Lolrc è slmile a quello che si * verificato In Oran Bretagna negli Anni Settanta con Enoch Powel, e In Svizzera con l'iniziativa sulla partenza degli stranieri che ha cristallizzato un terzo dell'elettorato elvetico. Orosser riconosce clic c'è oggi in Francia un rigetto degli Immigrati. Ma ricorda che questa e una terra di vecchia immigrazione. Circa dlclotto milioni di cittadini della Quinta Repubblica hanno origini straniere, che risalgono alla seconda terza generazione. Orosser stesso è uno di questi. Ma finora gli Immigrati si t» ano assimilati. Dice un altro politologo, Jacques Julllard. che ieri i polacchi e gli Italiani, e poi gli spagnoli e I portoghesi, potevano Ispirare tracotanza o disprezzo. Ma non quel miscuglio di odio e paura e risentimento che provocano 1 magreblnl. In queste condizioni e urgente neutralizzare politicamente la questione: consentire che diventi uno strumento elettorale non può che favorire gli Istinti più bassi. E Julllard propone che tutti gli esponenti politici, di destra e di sinistra, ne discutano insieme e affrontino un problema già Insopportabile sul plano umano Oil stranieri In Francia si aggirano sul quattro milioni, del quali almeno un quarto di origine nordafricana E di quest'ultimi che si occupa Le Pen Vuole rimandarli al più presto a casa, al dt la dei Mediterraneo Dice: • Non dico che debbano essere deportati Ma non possiamo permetterci dt tenerli tutti Bisogna dissuadere la gente del Terzo Mondo a ivnire in Francia Bisogna rifiutare agli immigrati i vantaggi sociali che hanno i francesi', ho sue parole sono condivise da molli. Spiega Orosser che se 1 francesi sono pronti ad accettare coloro che si sono assimilati e si assimilano, sono molto meno disposti a tollerare coloro che vogliono conservare le loro specificità, come I nordafricani. E 11 problema e appesantito dall'esistenza di due milioni di disoccupati Questa miscela esplosiva Irrobustisce monsleur Jean-Ma- i rie Le Pen. al quale nessuno voleva prima stringere la mano e che ora e divenuto un al- ! leato prezioso e Imbarazzante. Bernardo Valli