Perché Manzoni deve cambiar casa? di Alfredo Venturi
Perché Manzoni deve cambiar casa? SINGOLARE POLEMICA A MILANO, ALLA VIGILIA DEL BICENTENARIO Perché Manzoni deve cambiar casa? Fa discutere la proposta di trasferirne le spoglie dal Famedio al Duomo - Il sindaco Tognoli: «Il massimo scrittore nel massimo monumento della città» - le ragioni dei contrari - Da oggi un convegno a Palazzo Marino e a Lecco DAI NOSTRO INVIATO MILANO — Il 7 marzo del 1985 saranno due secoli dalla nascita di Alessandro Manzoni, e l'aiulvliiilùi milanese del bicentenario e contrassegnata da una singolare polemica. E' il caso o non è II caso di trasferire in Duomo i resti dello scrittore? L'idea non e nuova, la proposta nemmeno: la novità sta piuttosto nel latto che per la prima volta l'idea e confortata da larghi consensi e la proposta è ormai sul punto di essere accolta. La tomba manzoniana si trova oggi nel famedio del Cimitero Monumentale. Un luogo un po' fuori mano, e piuttosto sinistro: tutto un fiorire di forme neogotiche e di sculture Liberty. Nel progetto ottocentesco del Monumentale, il famedio era stato concepito come una specie di Pantheon milanese. Accanto a Manzoni c'è Carlo Cattaneo. Intorno ci sono i busti di altri cittadini illustri. E' insomma una sistemazione dignitosa. Ma II famedio non riesce a essere un Pantheon, mentre il riferimento d'obbligo a Santa Croce chiama In causa, evidentemente, la sede più solenne che sia tla- i io trovare a Milano. 11 Duomo, \ pcr usare ,a ,ormuia di Cario :-fognoli, che non ha dubbi , SU||opporiunita di questa j inalazione. •fi massimo «rif tore nella massima espressio I ne monumentale della citt»*. Pia volte affacciata nel centodieci anni che ci separano dalla morte di Manzoni, l'Ipotesi di una sepoltura in Duomo viene per lu prima volta discussa nel 'C5. Un lungo, pacato dibattito, alla line si decide di lasciar le cose come stanno. Otto anni più tardi, Milano celebra I cent'anni dalla morte dello scrittore: pcr l'occasione si riparlu della traslazione sotto le volte ogivali del Duomo. E' il cardinale Giovanni Colombo l'animatore dell'lnizlaUva. che comincia a guadagnare consensi anche al di fuori dell'ambito cattolico. Alla volontà di onorare solennemente lo scrittore cattolico. 11 poeta degli Inni Sacri, agli accenti foscoliani di chi indie- nelle -urne de' forti. qualcosa di più che una sacralizzazione di maniera, 1 fautori della proposta affiancano un argomento di estrema suggcsUone. In Duomo, essi dicono, è sepolto fra gli altri arcivescovi milanesi quel Federigo Borromeo che non 6 soltanto una figura storica, ma 6 anche, forse soprattutto, personaggio del Promessi Sposi. Collocare Alessandro Manzoni accanto a Federigo è dunque operazione di straordinario significato. Nemmeno nel 73 si arriva a una decisione. A una decisione si sta per arrivare ora. Si apre oggi a Palazzo Marino (e proseguirà a Lecco) un convegno dal titolo pirandelliano: -Verso il bicentenario di Manzoni-, E' insomma un convegno sul convegni, e sulle altre manifestazioni che popoleranno l'agenda culturale della citta pcr i due secoli dalla nascita di don Lisantìer. come lo chiamano da queste parti. Sara proprio al e:onvcgno di Palazzo Marino che 11 sindaco Tognoli riaffermerà la decisione municipale: Manzoni dal famedio al Duomo. Tutti d'accordo In municipio? Tutti, con un'eccezione. Il ca|k>- grupiio consiliare repubblicano Alberto Zorzoli trova infatti die Manzoni sta bene tlov'e. Nonostante i recenti successi elettorali, la forza repubblicana non è tale da impensierire chi desidera accompagnare Manzoni in Duomo con una confortevole maggioranza. Tuttavia, la contrarietà repubblicana è interessante: 1>'.ti li.-- apre un fronte laico di opiioslzlonc a un progetto che e sentito come cattolico. Ma questa polarizzazione non va a genio a chi, come Giancarlo Vigore-Ili, definisce .se stesso .manzoniano e laico-, e apixiggla con vigore la proposta tll traslazione. Vigorelli presiede al Centro studi manzoniani, che con la euria arcivescovile, la veneranda Fabbrica del Duomo e l'associazione che raggruppa gli -amici- della cattedrale Irta di guglie, e fra 1 promotori dell'Iniziativa. Nelle ricorrenti |x>)( nili lutinomi, a questa proposta, nemmeno 11 fronte cattolico poteva dirsi compatto. C'era ehi trovava anzi quanto mal opportuna una presenza cattolica come quella di don Lisander in un luogo eminentemente laico quale 11 famedio. Zorzoli, il consigliere repubblicano avverso all'iniziativa, si richiama all'autorità culturale del suo segretario politico. Gius .uni: Spadolini, che si e opposto a un'altra proposta di traslazione: quella di chi voleva Dante da Ravenna a Firenze. OH rispondono, ovviamente, che questa e lutt'altra cosa. Ci sono, del resto, anche argomenti pratici. Vigorelll: .Al famedio non va nessuno, io.'che sono un manzoniano apiiasstoncto. ci sono andato una mila sola.. Insomma, In Duomo è tutta un'altra comodità: se la ricetta foscoliana funziona, non e doveroso assicurare un facile accesso alle .egregie cose•? Alfredo Venturi
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