Morto Monti, leone di Highbury

Morto Monti, leone di Highbury Morto Monti, leone di Highbury Aveva 82 anni - Oggi i funerali a Buenos Aires - Ila dato una impronta al nostro calcio conquistando scudetti con la Juve ed il mondiale del '34 in azzurro • Protagonista della famosa sfida contro i «maestri» inglesi - Cordoglio di Borei, Rava e Parola llll NOS AIRES — All'età di 82 anni e morto a Buenos Aires l'ex calciatore Italo-argentino Luis Monti, che giocò nelle file della Juventus e fu campione del mondo con gli azzurri nel 1934. L'annuncio e stato fatto dai familiari. Monti risiedeva nella Im alita di Esrobar, alla periferia di Buenos Aires. 1 funerali si terranno nel pomeriggio nel cimitero di Esrobar. Prima di emigrare In Italia, Monti era stato giocatore del San Lorenzo de Almagro di Buenos Aires ed aveva giocalo con la nazionale argentina la Coppa del mondo 1930 In Uruguay. E' i'uniro calciatore ad avere disputato finali della Cappa del mondo per due nazionali diverse. Nel suo caso, con l'Argentina (seconda classificata nel 1930) e appunto con quella italiana nel 1934. C. p. E'morto a lìucnos Aires, dove ut la famiglia, con il cuore in Italia dove aveva vissuto — negli Anni 30 — il periodo più intenso di calciatore e di uomo. Gli scudetti in serie con la Juventus, il titolo mondiale del '34 in maglia assurra A Torino sono nati due dei tre figli, un maschioeuna femmina, ma nella nostra città aveva anche subiti* un dolore terribile, la morte di una delle due bambine. Compagni di allora lo ricordano come un ragassonc generoso, prima che per le sue doti In caini») Alto, forte, massiccio, giocava nella {>osietone chiave che occupava allora il .eentromediano metodista-. Una torre davanti alla difesa, e capace di lanciare l'attacco con traiettorie di 30-40 metri, con scarpe e pal¬ loni meno sofisticati di quelli attuali. Diciotto partite In nazionale e un gol. esordio nella Juventus nel campionato 1931-32 e cinque scudetti consecutivi. Poi allenatore della squadra bianconera. Lanciò il suo crede ideale. Carlo Parola, che adesso ricorda: -Andavo a vederlo sul vecchio campo di eorso Marsiglia, magari saltando le staccionate. Poi pili da vicino, quando ero nei pulcini della Juventus. Quando diventò allenatore mi aiutò moltissimo. In maglia assurra fu uno del protagonisti della leggendaria sfida del novembre '34 ad iiuihliuty. sul campo dei ■ maestri.. Per la prima volta I giornali inglesi elogiarono un avversario, sconfitto per 3-2 ma meritevole di vincere. Vit- torlo Posso, il commissario tecnico, parlò cosi dt Monti: •Ltiisito si luloriunò nei primissimi Istanti di gioco, mentre gli inglesi ci frastornavano con 1 loro attacchi. Ma reagì, e la squadra con lui. Con un dito del piede spezzalo, non si mosse dal campo. Solo nell'Intervallo mi disse: "Mi metta un fazzoletto In bocca, non voglio urlare". Lo mandai all'ospedale, non voleva andare, voleva ancora giocare.. Piero RaM l'ha avuto al fianco in bianconero. -Un amico — ricorda — piti che un compagno di squadra. Generoso, pronto a sacrlllcarsi. Con lui scompaiono tanti bei ricordi-. E Felice Borei: -Fu un esemplo anche fuori del campii Andava ad allenarsi due ore prima di noi. Arrivato dall'Argentina un po' soprappeso notò che qualcuno aveva dei dubbi e lai-oro molto per rientrare presto In forma-. l'amia aggiunge: -Cesarini e altri avevano già l'auto, lui sempre a piedi. Neppure 1 tram. Camminare era U suo supplemento di allenamento». Il comm. Remo Glordanetti vicepresidente della Juventus rammenta: -Non raramente l'ho visto alle sei e mezzo del mattino gtft al campo. Non credevo ai miei occhi. Erano altri tempi, è chiaro, ma Lulsito era già allora un'eccezione per dedizione e slancio-. Nel 7« incontrammo l'ultima volta Luisito Monti all'Hinduclub dt Buenos Aires, nel ritiro degli assurti al Mundial argentino Era con lui Mumo Orsi, l'abbraccio con Bearsot fu forte. Monti venne ancora in Italia due volte, invitato dalla Federasione. Accorreva con gioia, per riivdcre vecchi amici, per parlare di un calcio cosi cambiato rispetto al suo, ma sempre amato. b. p.

Persone citate: Aires, Almagro, Carlo Parola, Cesarini, Luis Monti, Parola, Rava