Critiche al caro caffè di Roma «L'aumento non è giustificato»

Critiche al caro caffè di Roma «L'aumento non è giustificato» Non tutti i bar hanno accettato il nuovo listino Critiche al caro caffè di Roma «L'aumento non è giustificato» Per ora solo Terni e Perugia adottano il listino della Capitale - Gli esercenti delle principali città sono contrari - C'è anche il timore di perdere clienti DALLA REDAZIONE ROMANA l'OMA — A molti romani In pinna colazione di Ieri mattina al bar ha lasciato l'amaro in bocca Bono coloro che non sapendo ilei nuovo listinoli! cz/i entrato In vigore proprio Ieri m liti 111 ia si sono sentili chiedere IlOO lire per cappuccino e brioche In un bar di quarta <• terza categoria. 1400 in uno di seconda e 1600 in uno di prima. E da 500 a 700 lire |>er un solo callo. Un aumento da 50 a 150 lire per le bevande e per la pasticceria da bar incomincia a diventare un lusso oneroso anche |>cr gli abitudinari meno spilorci. Ma questa sgradevole sorpresa non era In agguato 'li tutti i G150 bar della capitale Numerosi esercenti (e sembra si tratti della maggior parte) hanno preferito soprassedere all'Invilo delle associazioni di categoria, in attesa che le accese polemiche della vigilia si plachino e Indichino la .■■"hi rione più adatta a salvaguar dare II guudagno senza perdere I clienti Molti altri si sono accontentati di ritocchi assai più leggeri. I *• associazioni di categoria (Assobar. Associazione Latteile Bar Gelaterie e Fici>cl) giustificano l'aumento sulla base della variazione dei prezzi al consumo rilevata dalllstal. s]m-( talmente dopo l'Impennata del dollaro. .// MUOVO listini) avrebbe dovuto entrare in vigore già nel luglio scorso — precisano, con l'aria di chi sollecita un riconoscimento. Orlano Marinari per l'Assobar e Antonio Norl per la Picpct. — Se l'abbiamo fatto slittare è perché non volevamo turltare il mercato in piena stagione turistica e allumili dell'Anno Santo. Non e soltanto il prezzo del caffi a crescere ma anche tutte le altre spese di gestione, dall'affitto al costo del (acoro, dal .sentiri pubblici {telefono, luci-, gas. ecc ) a tutti gli altri oneri aggiuntivi'. Magioni senza fondamento, «obiettano subito le associazioni del consumatoli. -Non ci sono motivi i-aiuti per attuare Questi rincori — ha detto Vln cento Dona, segretario generale dell'Unione Consumatori — CWI auiiienff di alcune tariffe pubbliche sono stati minimi, e incidono sui costi delle consumazioni fier poche fra cioni di lire e inoltre sono ben assorbiti dagli attuali ricarichi commerciali che all'inizio dell'anno lianno incorporato anche gli aumenti delle imposte comunali. Gli esercenti meno esosi sono quindi In grado di mantenere i prezzi at Inali sema perdite e allonta nundo il rischio reale di una netta diminuzione dei con siimi-. Che i rincari non siano glust il leali lo ribadisce anche il Comitato Difesa Consumatori, precisando che la tensione del prezzi alla produzione del generi alimentari e delle bc valide, tranne poche eccezioni, e sostanzialmente conte nula Inoltre l'aumento, che per quanto riguarda Roma e già II secondo del 1383. va ben oltre II tasso ufficiale d'inilazlone e determina 11 rischio di un trascinamento generale del prezzi che i>cr il momento non e previsto. Un rischio lutl'altro che ingiustificato, se si liensa che mentre in alcune citta (Milano, per esemplo) l'aumento dei prezzi nei bar rgcs romani e stato giudicalo esageralo. In altre cltia gli esercenti stanno seguendo l'esempio dei colleglli romani. A Terni e a Perugia bevande e pasticceria da bar hanno avuto lo slesso aumento (rispettivamente 50 e 100 lire In più) sebbene l'Unione Commercianti della provincia di Perugia non abbia ancora preso alcuna decisione al riguardo. l'er comprendere la |>ortata economica di un semplice ritocco di 50 lire al prezzo della tazzina di callo nel circa 133.000 bar esistenti in Italia basta jx'iisare che esso verrebbe u gravare sui consumatori per più di 600 miliardi di lire l'anno. Bolo a Iioinii nel G150 bar si consumano ogni giorno più di un milione e mezzo di tazzine di calle H" come se i consumatori legassero cinque volte il costo sopportato dall'esercente per t'acquisto del caffè — prose gue l'Unione Consumatori — Mentre quelli delle altre con turnazioni saranno superiori da due a otto i<olte il costo d'acquisto, con punte del mil le iter cento nei liar di prima categoria-. A calmierare la .situazioni stanno perù provvedendo da soli molli esercenti, sjiecialnicnte quelli della periferia romana. In molti locali, soprattutto in quelli a conduzio ne laminare, non sono stali a!inali neppure gli aumenti varali all'Inizio dell'anno. -Specialmente in periferia — ha spiegalo Aldo Barassi, proprietario di un bar mollo frequentalo nel quartiere di Ccntocelle — la nostra clientela e molto sensibile all'aumento dei jirczzi. anche a quelli più lievi. Se adeguassimo i listini secondo le direttiiv delle associazioni di categoria ne deriverebbe un calo anche sensibile nelle conitimuzioni del caffè e del cappuccino, che nei locali come il nostro costituiscono le voci principali dei nostri infrollì.. Molli esercenti guardano più lontano. Una ixililica di aumenti Indiscriminati non ha soltanto l'effetto di indispettire il cliente, inducendolo a ridurre I consumi, ma finisce anche per stimolare la proliferazione dei bar uzien dall e delle macchinette di slribulricl di calle caldo.

Persone citate: Aldo Barassi, Antonio Norl

Luoghi citati: Bar Gelaterie, Invilo, Italia, Milano, Perugia, Roma, Terni