Fiori di fuoco giapponesi grande festival di Tokyo

Fiori di fuoco giapponesi grande festival di Tokyo Fiori di fuoco giapponesi grande festival di Tokyo UNO degli aspetti poco conosciuti dell'estate giapponese è la grande importanza del festival di fuochi d'artificio. Da secoli 1 giapponesi preparano fantastici •hanabU (letteralmente «fiori di fuoco») che lanciano da luglio a settembre ogni notte nel cielo estivo, in special modo la domenica. L'appuntamento più atteso, più grandioso e spettacolare di ogni anno è il Sumlda River Festival di Tokyo. Il 30 luglio quasi un milione di persone accorre a godersi lo spettacolo e almeno 10 milioni lo seguono alla televisione: 17.500 «bot¬ ti» vengono sparati in un'ora e 20 minuti e si spendono 400 mila dollari soltanto per 1 fuochi artificiali. Ma fino a fine agosto se ne spendono assai di più Non si tratta di un fatto straordinario. nemmeno nella ricorrenza del 250" anniversario del festival. Il primo Sumlda River Festival risale infatti al 1733 fu creato per consolare 1 superstiti della perdita dei loro cari, vittime di una carestia dell'anno precedente e per spazzare definitivamente 11 cielo da ogni traccia di sorte avversa. In poco tempo lo spettacolo diventò un festival annuale. Gli anni di fuoco sono stati quelli a cavallo tra il 19" e 20" secolo, quando in Giappone regnavano pace e prosperità A Edo, la capitale di Shogun, stava nascendo una cultura urbana. Un'enorme quantità di energia creativa veniva incanalata nel divertimento. La città era elegante e aveva stile. Le persone distinte che potevano permetterselo, finanziavano i festival di fuochi artificiali. I ceti d'alto rango, come i samurai o i principi mercanti, erano pronti a dare un *koband'oro (l'equivalente di quanto prendeva in un anno un domestico) per mettere In mostra il proprio nome. Il ricco commerciante di tessuti con un penchant per la bella vita, seguiva il festival da una barca affittata I giapponesi dell'epoca Meiji (quando Edo diventò Tokyo) non erano particolarmente interessati alla sfarzosa vita notturna: erano assai più occupati nella rapida costruzione di un moderno stato-nazione. Tuttavia 11 Sumida River Festival diventava sempre più grande e la folla che lo seguiva sempre più numerosa; nel 1897 11 ponte Ryogoku crollò sotto il peso degli spettatori. Negli anni più recenti, il festival pirotecnico fu sospeso molte volte, fino a. quando nel 1978 ritrovò tutta l'antica gloria del passato con uno spettacolo in due diversi punti del fiume. Enorme anche l'impiego delle forze di sicurezza: quest'anno sono stati mobilitati il mila unità di polizia, 2 mila vigili del fuoco spalleggiati da 5 mila agenti volontari. Quando si guarda lo spet¬ tacolo dalla riva in mezzo a una folla di 900 mila persone non si può fare a meno di pensare a quella che è la vita quotidiana a Tokio. Qui c'è molto di più della semplice calca impacchettala: banconi stracolmi di un'incredibile varietà di cose da mangiare e bere (anni di ricerca hanno stabilito che non esistono controindicazioni per il collo allungato verso l'alto per i fuochi se si abbassa ogni tanto la testa a intervalli regolari per trangugiare birra e •yakitorin); migliaia di ragazze, flessuose nei loro scintillanti kimono estivi di cotone; lottatori «sunto»; cantanti e danzatori. Miracolosamente questa è una manifestazione quasi senza borseggiatori. Chi ha le conoscenze giuste può riuscire a godersi lo spettàcolo in modo privilegiato, da una delle tradizionali barche del periodo Edo, le <.yakata-bune*. Ce ne sono circa 62, ognuna può ospitare una trentina ni passeggeri. Il costo va dai 40 dollari in su, a seconda di che cosa si ordina da mangiare e da bere. Solitamente le barche sono prenotate con mesi di anticipo da appassionati che si succedono da generazioni. Ma se si è clienti in un grande albergo si riesce ad avere un posto su uno dei battelli della Tokyo Miyako Kanko che per tutta la serata percorre il fiume su e giù e offre una cena in cestino per 60 dollari. L'unico appunto negativo che viene fatto al Sumida River Festival è che la zona è molto popolata e che molte case sono di legno. Per ridurre al minimo il rischio d'Incendio si utilizzano soltanto «botti» piccoli. Ma quando se ne sparano 500 alla volta c'è da rimanere senza fiato. L'anno scorso, durante il festival di OJiya in settembre, è stato lanciato un «botto» cosi potente che la pioggia colorata è stata vista da molti chilometri di distanza ed è caduta su una superficie di mezzo chilometro. Il Sumida River Festival è soltanto uno delle dozzine di spettacoli pirotecnici di ogni estate che si tengono specialmente nel dintorni di Tokyo. Il primo della stagione in generale è quello di Yokohama che culmina il 20 luglio con il lancio di 3 mila fuochi. A Toshima-en. un parco di divertimenti nei pressi della capitale, lanciano 4500 fuochi ogni domenica dal 23 luglio al 27 agosto. Bisognerebbe cercare di assistere allo spettacolo seduti sull'originale ruota di Coney Island costruita nel 1907 e comprata dai giapponesi nel 1971. Un altro bel festival è quello di Numazu, un centro di pescatori a due ore di treno da Tokyo con 200 mila abitanti. Il fiume Kano attraversa la città e 1 fuochi artificiali sono un appuntamento ormai tradizionale. Lungo il fiume, di ponte in . ponte, cascate di blu, bianco e oro sibilano e scricchiolano quando toccano l'acqua. Sono i «fiori di fuoco». J are ti Lubarskr C'o|)> rinhi «Travel - The New York Times» e per l'Italia «I.a Stampa» Fiori di fuoco giapponesi grande festival di Tokyo Fiori di fuoco giapponesi grande festival di Tokyo UNO degli aspetti poco conosciuti dell'estate giapponese è la grande importanza del festival di fuochi d'artificio. Da secoli 1 giapponesi preparano fantastici •hanabU (letteralmente «fiori di fuoco») che lanciano da luglio a settembre ogni notte nel cielo estivo, in special modo la domenica. L'appuntamento più atteso, più grandioso e spettacolare di ogni anno è il Sumlda River Festival di Tokyo. Il 30 luglio quasi un milione di persone accorre a godersi lo spettacolo e almeno 10 milioni lo seguono alla televisione: 17.500 «bot¬ ti» vengono sparati in un'ora e 20 minuti e si spendono 400 mila dollari soltanto per 1 fuochi artificiali. Ma fino a fine agosto se ne spendono assai di più Non si tratta di un fatto straordinario. nemmeno nella ricorrenza del 250" anniversario del festival. Il primo Sumlda River Festival risale infatti al 1733 fu creato per consolare 1 superstiti della perdita dei loro cari, vittime di una carestia dell'anno precedente e per spazzare definitivamente 11 cielo da ogni traccia di sorte avversa. In poco tempo lo spettacolo diventò un festival annuale. Gli anni di fuoco sono stati quelli a cavallo tra il 19" e 20" secolo, quando in Giappone regnavano pace e prosperità A Edo, la capitale di Shogun, stava nascendo una cultura urbana. Un'enorme quantità di energia creativa veniva incanalata nel divertimento. La città era elegante e aveva stile. Le persone distinte che potevano permetterselo, finanziavano i festival di fuochi artificiali. I ceti d'alto rango, come i samurai o i principi mercanti, erano pronti a dare un *koband'oro (l'equivalente di quanto prendeva in un anno un domestico) per mettere In mostra il proprio nome. Il ricco commerciante di tessuti con un penchant per la bella vita, seguiva il festival da una barca affittata I giapponesi dell'epoca Meiji (quando Edo diventò Tokyo) non erano particolarmente interessati alla sfarzosa vita notturna: erano assai più occupati nella rapida costruzione di un moderno stato-nazione. Tuttavia 11 Sumida River Festival diventava sempre più grande e la folla che lo seguiva sempre più numerosa; nel 1897 11 ponte Ryogoku crollò sotto il peso degli spettatori. Negli anni più recenti, il festival pirotecnico fu sospeso molte volte, fino a. quando nel 1978 ritrovò tutta l'antica gloria del passato con uno spettacolo in due diversi punti del fiume. Enorme anche l'impiego delle forze di sicurezza: quest'anno sono stati mobilitati il mila unità di polizia, 2 mila vigili del fuoco spalleggiati da 5 mila agenti volontari. Quando si guarda lo spet¬ tacolo dalla riva in mezzo a una folla di 900 mila persone non si può fare a meno di pensare a quella che è la vita quotidiana a Tokio. Qui c'è molto di più della semplice calca impacchettala: banconi stracolmi di un'incredibile varietà di cose da mangiare e bere (anni di ricerca hanno stabilito che non esistono controindicazioni per il collo allungato verso l'alto per i fuochi se si abbassa ogni tanto la testa a intervalli regolari per trangugiare birra e •yakitorin); migliaia di ragazze, flessuose nei loro scintillanti kimono estivi di cotone; lottatori «sunto»; cantanti e danzatori. Miracolosamente questa è una manifestazione quasi senza borseggiatori. Chi ha le conoscenze giuste può riuscire a godersi lo spettàcolo in modo privilegiato, da una delle tradizionali barche del periodo Edo, le <.yakata-bune*. Ce ne sono circa 62, ognuna può ospitare una trentina ni passeggeri. Il costo va dai 40 dollari in su, a seconda di che cosa si ordina da mangiare e da bere. Solitamente le barche sono prenotate con mesi di anticipo da appassionati che si succedono da generazioni. Ma se si è clienti in un grande albergo si riesce ad avere un posto su uno dei battelli della Tokyo Miyako Kanko che per tutta la serata percorre il fiume su e giù e offre una cena in cestino per 60 dollari. L'unico appunto negativo che viene fatto al Sumida River Festival è che la zona è molto popolata e che molte case sono di legno. Per ridurre al minimo il rischio d'Incendio si utilizzano soltanto «botti» piccoli. Ma quando se ne sparano 500 alla volta c'è da rimanere senza fiato. L'anno scorso, durante il festival di OJiya in settembre, è stato lanciato un «botto» cosi potente che la pioggia colorata è stata vista da molti chilometri di distanza ed è caduta su una superficie di mezzo chilometro. Il Sumida River Festival è soltanto uno delle dozzine di spettacoli pirotecnici di ogni estate che si tengono specialmente nel dintorni di Tokyo. Il primo della stagione in generale è quello di Yokohama che culmina il 20 luglio con il lancio di 3 mila fuochi. A Toshima-en. un parco di divertimenti nei pressi della capitale, lanciano 4500 fuochi ogni domenica dal 23 luglio al 27 agosto. Bisognerebbe cercare di assistere allo spettacolo seduti sull'originale ruota di Coney Island costruita nel 1907 e comprata dai giapponesi nel 1971. Un altro bel festival è quello di Numazu, un centro di pescatori a due ore di treno da Tokyo con 200 mila abitanti. Il fiume Kano attraversa la città e 1 fuochi artificiali sono un appuntamento ormai tradizionale. Lungo il fiume, di ponte in . ponte, cascate di blu, bianco e oro sibilano e scricchiolano quando toccano l'acqua. Sono i «fiori di fuoco». J are ti Lubarskr C'o|)> rinhi «Travel - The New York Times» e per l'Italia «I.a Stampa»

Persone citate: Sumida River