Nei ruderi di Bussana a cena con l'artista

Nei ruderi di Bussana a cena con l'artista Nei ruderi di Bussana a cena con l'artista una legge dello Stato, ma di una tacita consuetudine che si impara con la buona: volontà e con l'aiuto degli altri. L'unico competente professionale e indispensabile consulente per 1 novizi, è Mario 11 muratore, il principale artefice dell'abitabilità di molte zone del villaggio, che vive da anni a Bussana, insieme alla famiglia. Un secondo ed essenziale elemento di omogeneità è la buona qualità di ciò che viene prodotto: artisti e artigiani antepongono l'esigenza di una produzione creativa e originale alla sola commerciabilità. Nei mesi caldi l'antico borgo medioevale si anima con feste, concerti e spettacoli allestiti al Teatro Verde o nelle suggestive piazzette e lungo i vicoli. Chi desidera gustare qualche buona specialità ligure, fa quattro passi nel centro e si trova all'«Hos ter la» di Miguel e Lauro, dove si praticano prezzi onesti e tali da non appannare il buon umore. Il prossimo agosto in particolare sarà fitto di manifestazioni in occasione di un seminario di studi che i. residenti hanno organizzato per discutere con architetti e studiosi un nuovo piano di ristrutturazione di Bussana Vecchia. Il Comune di Sanremo ha emanato un bando di concorso apposito per questa sua frazione speciale e gli abitanti vorrebbero che il dibattito venisse allargato 11 più possibile in modo da garantire un buon risultato. Anche su questo la comunità è compatta: si vogliono strappare alle macerie nuovi spazi, in parte per farne sedi di servizi sociali e culturali, come l'antico castello dei Conti di Ventimiglia che domina la parte alta del villaggio, dove si vorrebbe Istituire un centro di attività artigiane. «Non vogliamo — dice una giovane ceramista — diventare i curiosi esemplari di un museo ordinato e asettico, dove il visitatore paga l'entrata e non ritorna mal più. Bussana è viva: vogliamo lavorare insieme perché non muoia una seconda volta...». . , pizzo di tendina che sventola tra le pietre. A questo punto è sufficiente seguire 11 richiamo della musica e delle voci per ritrovarsi, com'è accaduto a noi, al vernissage di una mostra di sognanti pupazzi variopinti. Autori delle misteriose «visioni» sono gli attuali abitanti del borgo, che dal 1959 — da quando cioè il ceramista torinese Clizia fondò la Comunità internazionale degli artisti tramite l'Interessamento dell'Unesco — hanno occupato le precedènti dimore dei gatti, dai quali hanno ereditato un profondo affetto per la configurazione che gli eventi storici hanno impresso al paese. L'attuale popolazione di Bussana vive in abitazioni quasi invisibili, perché ricavate con pazienza e fatica sotto 1 muri diroccati, dietro facciate all'apparenza pericolanti. Sono pittori, poeti, scultori, artigiani dei generi più svariati —dalla tessitura, alla ceramica, alla lavorazione dell'avorio e del cristallo per bigiotteria — che In questi ultimi vent'anni sono arrivati alla spicciolata da ogni parte dell'Italia e del mondo, riportando la vita tra le macerie. Pur riella più grande diversità per provenienza, mentalità ed età di questa gente (il più giovane abitante di Bussana Vecchia non ha ancora un mese di vita e il più anziano è sulla sessantina), alcuni fattori particolari ne fanno una comunità omogenea e dinamica. Innanzitutto c'è il duro tirocinio di ogni aspirante-residente per trovare e poi edificare la propria abitazione con annessi bottega e laboratorio, fatica questa che deve essere realizzata nel più severo rispetto dell'ambiente. Non si tratta di ABussana si arriva indifferentemente da Sanremo o da Arma di Taggla, in auto oppure con una passeggiata di 4-5 chilometri. L'impressione immediata che coglie i circa 200 mila visitatori estivi quando superano l'ultima curva, suscita sempre un coro di esclamazioni di sorpresa. La scena infatti sembra tratta da uno di quei film poco ottimisti sul futuro dell'umanità: macerie e devastazione in un'atmosfera assolata e senza tempo. E' pur vero che prima di addentrarsi tra le rovine si può entrare alla trattoria «Casaccla», dove un oste cortese promette per il ritorno spuntini o «piatti su misura» a prezzi molto modici. Qui, tra un sorso e l'altro di una bibita rinfrescante, si viene a sapere la storia del violento terremoto che 1123 febbraio 1887 distrusse il borgo e buona parte dei suoi abitanti. Da quell'epoca la zona fu evacuata e i superstiti si raccolsero con determinazione ai piedi del colle dove fondarono la Nuova Bussana. Nella Bussana Vecchia rimasero e si moltiplicarono i gatti, che per più di mezzo secolo scorazzarono in piena libertà tra rovi e macerie prodotti dalla catastrofe che ancora pare colta nella fissità di uno scatto fotografico. Ma all'improvviso in questo scenario di distruzione misteriose apparizioni costringono il visitatore a guardare con più attenzione. Possono vedersi giovani donne dall'abbigliamento colorato e bizzarro, che all'improvviso emergono dal vuoto di un archetto devastato, ragazzini che per qualche secondo invadono 11 vicolo in una corsa a perdifiato, o un delicato Rosella Gianet Nei ruderi di Bussana a cena con l'artista Nei ruderi di Bussana a cena con l'artista una legge dello Stato, ma di una tacita consuetudine che si impara con la buona: volontà e con l'aiuto degli altri. L'unico competente professionale e indispensabile consulente per 1 novizi, è Mario 11 muratore, il principale artefice dell'abitabilità di molte zone del villaggio, che vive da anni a Bussana, insieme alla famiglia. Un secondo ed essenziale elemento di omogeneità è la buona qualità di ciò che viene prodotto: artisti e artigiani antepongono l'esigenza di una produzione creativa e originale alla sola commerciabilità. Nei mesi caldi l'antico borgo medioevale si anima con feste, concerti e spettacoli allestiti al Teatro Verde o nelle suggestive piazzette e lungo i vicoli. Chi desidera gustare qualche buona specialità ligure, fa quattro passi nel centro e si trova all'«Hos ter la» di Miguel e Lauro, dove si praticano prezzi onesti e tali da non appannare il buon umore. Il prossimo agosto in particolare sarà fitto di manifestazioni in occasione di un seminario di studi che i. residenti hanno organizzato per discutere con architetti e studiosi un nuovo piano di ristrutturazione di Bussana Vecchia. Il Comune di Sanremo ha emanato un bando di concorso apposito per questa sua frazione speciale e gli abitanti vorrebbero che il dibattito venisse allargato 11 più possibile in modo da garantire un buon risultato. Anche su questo la comunità è compatta: si vogliono strappare alle macerie nuovi spazi, in parte per farne sedi di servizi sociali e culturali, come l'antico castello dei Conti di Ventimiglia che domina la parte alta del villaggio, dove si vorrebbe Istituire un centro di attività artigiane. «Non vogliamo — dice una giovane ceramista — diventare i curiosi esemplari di un museo ordinato e asettico, dove il visitatore paga l'entrata e non ritorna mal più. Bussana è viva: vogliamo lavorare insieme perché non muoia una seconda volta...». . , pizzo di tendina che sventola tra le pietre. A questo punto è sufficiente seguire 11 richiamo della musica e delle voci per ritrovarsi, com'è accaduto a noi, al vernissage di una mostra di sognanti pupazzi variopinti. Autori delle misteriose «visioni» sono gli attuali abitanti del borgo, che dal 1959 — da quando cioè il ceramista torinese Clizia fondò la Comunità internazionale degli artisti tramite l'Interessamento dell'Unesco — hanno occupato le precedènti dimore dei gatti, dai quali hanno ereditato un profondo affetto per la configurazione che gli eventi storici hanno impresso al paese. L'attuale popolazione di Bussana vive in abitazioni quasi invisibili, perché ricavate con pazienza e fatica sotto 1 muri diroccati, dietro facciate all'apparenza pericolanti. Sono pittori, poeti, scultori, artigiani dei generi più svariati —dalla tessitura, alla ceramica, alla lavorazione dell'avorio e del cristallo per bigiotteria — che In questi ultimi vent'anni sono arrivati alla spicciolata da ogni parte dell'Italia e del mondo, riportando la vita tra le macerie. Pur riella più grande diversità per provenienza, mentalità ed età di questa gente (il più giovane abitante di Bussana Vecchia non ha ancora un mese di vita e il più anziano è sulla sessantina), alcuni fattori particolari ne fanno una comunità omogenea e dinamica. Innanzitutto c'è il duro tirocinio di ogni aspirante-residente per trovare e poi edificare la propria abitazione con annessi bottega e laboratorio, fatica questa che deve essere realizzata nel più severo rispetto dell'ambiente. Non si tratta di ABussana si arriva indifferentemente da Sanremo o da Arma di Taggla, in auto oppure con una passeggiata di 4-5 chilometri. L'impressione immediata che coglie i circa 200 mila visitatori estivi quando superano l'ultima curva, suscita sempre un coro di esclamazioni di sorpresa. La scena infatti sembra tratta da uno di quei film poco ottimisti sul futuro dell'umanità: macerie e devastazione in un'atmosfera assolata e senza tempo. E' pur vero che prima di addentrarsi tra le rovine si può entrare alla trattoria «Casaccla», dove un oste cortese promette per il ritorno spuntini o «piatti su misura» a prezzi molto modici. Qui, tra un sorso e l'altro di una bibita rinfrescante, si viene a sapere la storia del violento terremoto che 1123 febbraio 1887 distrusse il borgo e buona parte dei suoi abitanti. Da quell'epoca la zona fu evacuata e i superstiti si raccolsero con determinazione ai piedi del colle dove fondarono la Nuova Bussana. Nella Bussana Vecchia rimasero e si moltiplicarono i gatti, che per più di mezzo secolo scorazzarono in piena libertà tra rovi e macerie prodotti dalla catastrofe che ancora pare colta nella fissità di uno scatto fotografico. Ma all'improvviso in questo scenario di distruzione misteriose apparizioni costringono il visitatore a guardare con più attenzione. Possono vedersi giovani donne dall'abbigliamento colorato e bizzarro, che all'improvviso emergono dal vuoto di un archetto devastato, ragazzini che per qualche secondo invadono 11 vicolo in una corsa a perdifiato, o un delicato Rosella Gianet

Persone citate: Bussana Vecchia, Rosella Gianet

Luoghi citati: Comune Di Sanremo, Italia, Sanremo, Ventimiglia