Per chi suonano le campane di Agnone?

Per chi fW suonano Per chi fW suonano le campane di Agnone? IL Molise è probabilmente la regione meno conosciuta d'Italia, e della cittadina di Agnone sono davvero pochi a sospettare l'esistenza. Peccato, perché tutto intorno i panorami di boschi e di montagne sono incantevoli e soprattutto perché Agnone è uno scrigno di bellissime architetture, con l'incredibile numero di una quindicina di artistiche chiese concentrate su uno stretto crinale. La chiesa di Sant'Emidio ha un portale del Trecento e nell'interno c'è una Sacra Famiglia di statue lignee a grandezza naturale che formano una straordinaria combinazione. Ancora più bella, con i suoi affreschi, le sue nicchie, i suoi preziosi soffitti è la chiesa di San Francesco, che anticamente comprendeva anche un convento. La maggiore curiosità di Agnone. affacciata a ottocento metri d'altitudine sulla vallata del fiume Verrino, è però la più antica e più celebre fabbrica di campane del mondo. Si chiama «Fonderia Pontificia Marinelli., e il capostipite fu un certo Nicodemo Marinelli, che nel 1339 fuse una prima campana di un paio di quintali. Da allora la fabbrica si è ingrandita e la firma dei Marinelli si ritrova su campane monumentali che fanno sentire la loro voce in tutti i continenti. Sono nati qui, tanto per citare qualche esempio, i concerti campanari della basilica di San Paolo a Roma, quello del santuario di Pompei, la campana della cattedrale di Buenos Aires, quella della Vergine della Mercede di Tucuman e altri innumerevoli bronzi che rintoccano in Brasile, in Canada, negli Stati Uniti, in Sud Africa, nelle Filippine. Pasquale Marinelli e 11 nipote Armando custodiscono gelosamente oggi le «ricette., della fusione. Il metodo è rimasto invariato nei secoli, con immense cataste di legna che vengono lasciate ardere tutta una notte fino a raggiungere la temperatura di 1150 gradi. Si tratta di colossi fino a tre tonnellate, oppure a volte, di campanelle commemorative come quelle che la Santa Sede commissionò come ricordo per tutti i padri conciliari del Concilio Vaticano Secondo o come la campana del Mundial creata l'anno scorso per i campionati di calcio in Spagna. Per i turisti, che sono ammessi a visitare la fabbrica, rappresentano spesso una ghiotta attrazione. La «Mundial Bell» può essere acquistata ad esempio per 150 mila lire ma c'è la varietà di oggettini in bronzo a prezzi molto più abbordabili. I principali clienti della Fonderia Pontificia restano tuttavia i grandi istituti religiosi. La più recente creatura di Agnone è la campana «Africana», commemorativa anche dell'attuale giubileo, che è stata benedetta in piazza San Pietro da papa Wojtyla prima di venire installata su un campanile di Santa Severa. Ad Agnone, che è stata chiamata l'«Atene dal San- nio» e che fu fondata da emigrati veneti scampati alla distruzione di Aquilonia, si arriva oggi facilmente con una nuovissima superstrada che si dirama da Isernia. Il ponte sul Verrino, lungo oltre un chilometro e mezzo, è uno dei più arditi d'Europa e rappresenta di per sé uno spettacolo. Un vanto degli attuali 8 mila agnonesi è l'atmosfera di «oasi di tranquillità», dove molte piaghe moderne sono del tutto sconosciute. Nei mesi estivi si susseguono le feste e le sagre tradizionali, come Sant'Emidio il 5 agosto, l'Assunta il 14 e il 15, la Madonna della Libera il 7 e 8 settembre. Una specialità dell'artigianato locale è la lavorazione del rame, con le botteghe dei battitori che mostrano la loro lucente mercanzia lungo il corso principale. C'è una Pro Loco volenterosamente gestita da un giovane medico, Luigi Falasca (tel. 0865 - 77.167). Nei tre alberghi («Italia». «San Salvador», i «Buoni amici») l'ospitalità è di carattere familiare, il pernottamento supera di poco le diecimila lire. La meta gastronomica più rinomata è il ristorante «Sammartino», dove si possono gustare specialità locali come la «sàgna a pezzi» e i cosciotti d'agnello al ragù. Una leccornia dolce che rappresenta un segreto della pasticceria Carosella sono invece i «confetti ricci», con le mandorle e lo zucchero lavorati in impasto morbidissimo. Tarquinio Maiorino Per chi fW suonano Per chi fW suonano le campane di Agnone? IL Molise è probabilmente la regione meno conosciuta d'Italia, e della cittadina di Agnone sono davvero pochi a sospettare l'esistenza. Peccato, perché tutto intorno i panorami di boschi e di montagne sono incantevoli e soprattutto perché Agnone è uno scrigno di bellissime architetture, con l'incredibile numero di una quindicina di artistiche chiese concentrate su uno stretto crinale. La chiesa di Sant'Emidio ha un portale del Trecento e nell'interno c'è una Sacra Famiglia di statue lignee a grandezza naturale che formano una straordinaria combinazione. Ancora più bella, con i suoi affreschi, le sue nicchie, i suoi preziosi soffitti è la chiesa di San Francesco, che anticamente comprendeva anche un convento. La maggiore curiosità di Agnone. affacciata a ottocento metri d'altitudine sulla vallata del fiume Verrino, è però la più antica e più celebre fabbrica di campane del mondo. Si chiama «Fonderia Pontificia Marinelli., e il capostipite fu un certo Nicodemo Marinelli, che nel 1339 fuse una prima campana di un paio di quintali. Da allora la fabbrica si è ingrandita e la firma dei Marinelli si ritrova su campane monumentali che fanno sentire la loro voce in tutti i continenti. Sono nati qui, tanto per citare qualche esempio, i concerti campanari della basilica di San Paolo a Roma, quello del santuario di Pompei, la campana della cattedrale di Buenos Aires, quella della Vergine della Mercede di Tucuman e altri innumerevoli bronzi che rintoccano in Brasile, in Canada, negli Stati Uniti, in Sud Africa, nelle Filippine. Pasquale Marinelli e 11 nipote Armando custodiscono gelosamente oggi le «ricette., della fusione. Il metodo è rimasto invariato nei secoli, con immense cataste di legna che vengono lasciate ardere tutta una notte fino a raggiungere la temperatura di 1150 gradi. Si tratta di colossi fino a tre tonnellate, oppure a volte, di campanelle commemorative come quelle che la Santa Sede commissionò come ricordo per tutti i padri conciliari del Concilio Vaticano Secondo o come la campana del Mundial creata l'anno scorso per i campionati di calcio in Spagna. Per i turisti, che sono ammessi a visitare la fabbrica, rappresentano spesso una ghiotta attrazione. La «Mundial Bell» può essere acquistata ad esempio per 150 mila lire ma c'è la varietà di oggettini in bronzo a prezzi molto più abbordabili. I principali clienti della Fonderia Pontificia restano tuttavia i grandi istituti religiosi. La più recente creatura di Agnone è la campana «Africana», commemorativa anche dell'attuale giubileo, che è stata benedetta in piazza San Pietro da papa Wojtyla prima di venire installata su un campanile di Santa Severa. Ad Agnone, che è stata chiamata l'«Atene dal San- nio» e che fu fondata da emigrati veneti scampati alla distruzione di Aquilonia, si arriva oggi facilmente con una nuovissima superstrada che si dirama da Isernia. Il ponte sul Verrino, lungo oltre un chilometro e mezzo, è uno dei più arditi d'Europa e rappresenta di per sé uno spettacolo. Un vanto degli attuali 8 mila agnonesi è l'atmosfera di «oasi di tranquillità», dove molte piaghe moderne sono del tutto sconosciute. Nei mesi estivi si susseguono le feste e le sagre tradizionali, come Sant'Emidio il 5 agosto, l'Assunta il 14 e il 15, la Madonna della Libera il 7 e 8 settembre. Una specialità dell'artigianato locale è la lavorazione del rame, con le botteghe dei battitori che mostrano la loro lucente mercanzia lungo il corso principale. C'è una Pro Loco volenterosamente gestita da un giovane medico, Luigi Falasca (tel. 0865 - 77.167). Nei tre alberghi («Italia». «San Salvador», i «Buoni amici») l'ospitalità è di carattere familiare, il pernottamento supera di poco le diecimila lire. La meta gastronomica più rinomata è il ristorante «Sammartino», dove si possono gustare specialità locali come la «sàgna a pezzi» e i cosciotti d'agnello al ragù. Una leccornia dolce che rappresenta un segreto della pasticceria Carosella sono invece i «confetti ricci», con le mandorle e lo zucchero lavorati in impasto morbidissimo. Tarquinio Maiorino

Persone citate: Agnone, Luigi Falasca, Marinelli, Nicodemo Marinelli, Sammartino, Tarquinio Maiorino, Wojtyla