Sul Bosforo check-in dei migratori

Sul Bosforo check-in dei migratori Sul Bosforo check-in dei migratori Tra un paio di settimane il Bosforo assisterà come ogni anno a un 'imponen te migrazione di uccelli: per concessione de -L'Airone» pubblichiamo una parte dell'articolo die questo mensile dediclierà nel numero di settembre al suggestivo evento naturale. LA' dove Europa e Asia protendono l'una verso l'altra gli estremi lembi, quasi a toccarsi, sorge una città affollata di moschee che lanciano al cielo i loro affusolati minareti: il suo nome è Istanbul e lo stretto braccio di mare che impedisce a Oriente di congiungersi con Occidente è il Bosforo. Qui, un tempo, costruivano 1) loro nido nibbi bruni e capovaccai. Sdegnavano le case povere, di solito basse e squadrate, ed eleggevano a propria dimora gli edifici signorili, palazzi e templi elevati, ricchi di nicchie e di cavità, dove si sentivano più isolati e protetti. Era uno spettacolo usuale, allora, vederli volteggiare bassi A che cosa è dovuto il degradarsi dei mattoni a vista con cui sono fatte le pareti esterne di molte case? Fori, spaccature e punti di erosione nei «mattoni» a vista sono in generale da attribuirsi, come causa primaria, alla presenza nell'argilla di particelle grossolane di sostanze estranee tipo calcare, pirite e vegetali. I grumi di calcare si trasformano, durante la cottura, in ossido di calcio, che poi si gonfia per assorbimento di acque generando fessurazioni ohe, sotto l'azione degli agenti atmosferici, por¬ sulla città al tramonto, di ritorno dai sobborghi pieni di rifiuti che assicuravano loro un pasto abbondante. Oggi, nibbi bruni e capovaccai non abitano più a Istanbul, ma c'è ancora un momento dell'anno in cui questa è la città degli uccelli: nel mese di settembre — ma le prime avanguardie compaiono già nel tardo agosto e le ultime frange passano all'inizio di ottobre — migliaia e migliaia di cicogne e di rapaci sorvolano i suoi tetti, le sue cupole dorate o colorate, in un corteo a volte tanto fitto da annerire 11 cieio. Da dove vengono? Quali strade percorrono? E, soprattutto, dove sono diretti? Per la maggior parte di loro, la terra di origine è l'Europa orientale, la penisola balcanica o la sconfinata Russia: alcuni, però, vengono dal Nord, dai Paesi del freddo, come Svezia e Finlandia. Vanno tutti in Africa, nella fascia orientale dove c'è savana: alcuni si fermano in Sudan, Etiopia, Kenya, altri, come le albanelle, continuano ancora tano a sgretolamento e a formazione di cavità. La pirite rende il mattone friabile e le particelle vegetali, bruciando durante la cottura, formano vuoti dannosi all'interno o in prossimità della superficie. Anche le piante rampicanti che si attaccano al muri di mattoni provocano un irregolare sgretolamento della superficie. Perché le perturbazioni meteorologiche provengono, sull'Italia, sempre dalle stesse direzioni? L'osservazione è giusta: il tempo dell'Italia verso Sud e arrestano il loro volo soltanto in Tanzania o, addirittura, in Mozambico. Secondo le statistiche elaborate ogni anno dalla Royal society for the protection of birds, in autunno è possibile vedere, in media, il passaggio di ventisette specie di uccelli. Cifre che si riferiscono ad annate particolarmente abbondanti, comprese tra il 1969 e il 1975, ma che però non si discostano mollo dalla norma, indicano 339.000 cicogne bianche, 7400 cicogne nere, 25.751 falchi pecchiaioli, 2707 nibbi bruni, 544 capovaccai, 2342 bianconi, 32.895 poiane. 18.984 aquile anatrale minori, 20 aquile anatrale maggiori, 525 aquile minori. Le ultime rilevazioni, tuttavia, relative al 1980, tra il 31 agosto e il 4 ottobre, hanno evidenziato una generale flessione, soprattutto per quanto riguarda i rapaci. Autore del censimento è Selim Somcag, un ragazzo ventenne nominato rappresentante turco del World working group on birds of prey (Gruppo mondiale di lavoro sui rapaci), un'organizzazione che fa capo M'International council for bird preservation (Consiglio internazionale per la conservazione degli uccelli). Insieme con due collaboratori danesi, Selim ha conlato 73.628 cicogne bianche (la maggior parte era già passata negli ultimi giorni di agosto). 5898 cicogne nere, 1986 falchi pecchiaioli, 211 nibbi bruni, 136 capovaccai, 856 bianconi, 10.823 poiane, 8940 aquile anatrale minori, 3 aquile anatrale maggiori, 168 aquile minori. «Il 1980 non è stato un anno generoso», dice. «D'altra parte, fare un confronto tra questi dati e quelli degli anni precedenti può essere fuorviarne. Le nostre valutazioni si riferiscono a un periodo circoscritto della migrazione e a un solo punto di osservazione: per una stima più completa, e quindi più attendibile, sarebbe invece necessaria almeno una decina di équipes di ornitologi, appostati lungo tutto il Bosforo». Manuela Stefani na in assoluto la sua osservazione. A questo proposito un triestino o qualcuno che vive sull'Adriatico potrebbe confermare che spesso le perturbazioni arrivano da Est. ^TllttO 5_ scienze ^scienze Sul Bosforo check-in dei migratori Sul Bosforo check-in dei migratori Tra un paio di settimane il Bosforo assisterà come ogni anno a un 'imponen te migrazione di uccelli: per concessione de -L'Airone» pubblichiamo una parte dell'articolo die questo mensile dediclierà nel numero di settembre al suggestivo evento naturale. LA' dove Europa e Asia protendono l'una verso l'altra gli estremi lembi, quasi a toccarsi, sorge una città affollata di moschee che lanciano al cielo i loro affusolati minareti: il suo nome è Istanbul e lo stretto braccio di mare che impedisce a Oriente di congiungersi con Occidente è il Bosforo. Qui, un tempo, costruivano 1) loro nido nibbi bruni e capovaccai. Sdegnavano le case povere, di solito basse e squadrate, ed eleggevano a propria dimora gli edifici signorili, palazzi e templi elevati, ricchi di nicchie e di cavità, dove si sentivano più isolati e protetti. Era uno spettacolo usuale, allora, vederli volteggiare bassi A che cosa è dovuto il degradarsi dei mattoni a vista con cui sono fatte le pareti esterne di molte case? Fori, spaccature e punti di erosione nei «mattoni» a vista sono in generale da attribuirsi, come causa primaria, alla presenza nell'argilla di particelle grossolane di sostanze estranee tipo calcare, pirite e vegetali. I grumi di calcare si trasformano, durante la cottura, in ossido di calcio, che poi si gonfia per assorbimento di acque generando fessurazioni ohe, sotto l'azione degli agenti atmosferici, por¬ sulla città al tramonto, di ritorno dai sobborghi pieni di rifiuti che assicuravano loro un pasto abbondante. Oggi, nibbi bruni e capovaccai non abitano più a Istanbul, ma c'è ancora un momento dell'anno in cui questa è la città degli uccelli: nel mese di settembre — ma le prime avanguardie compaiono già nel tardo agosto e le ultime frange passano all'inizio di ottobre — migliaia e migliaia di cicogne e di rapaci sorvolano i suoi tetti, le sue cupole dorate o colorate, in un corteo a volte tanto fitto da annerire 11 cieio. Da dove vengono? Quali strade percorrono? E, soprattutto, dove sono diretti? Per la maggior parte di loro, la terra di origine è l'Europa orientale, la penisola balcanica o la sconfinata Russia: alcuni, però, vengono dal Nord, dai Paesi del freddo, come Svezia e Finlandia. Vanno tutti in Africa, nella fascia orientale dove c'è savana: alcuni si fermano in Sudan, Etiopia, Kenya, altri, come le albanelle, continuano ancora tano a sgretolamento e a formazione di cavità. La pirite rende il mattone friabile e le particelle vegetali, bruciando durante la cottura, formano vuoti dannosi all'interno o in prossimità della superficie. Anche le piante rampicanti che si attaccano al muri di mattoni provocano un irregolare sgretolamento della superficie. Perché le perturbazioni meteorologiche provengono, sull'Italia, sempre dalle stesse direzioni? L'osservazione è giusta: il tempo dell'Italia verso Sud e arrestano il loro volo soltanto in Tanzania o, addirittura, in Mozambico. Secondo le statistiche elaborate ogni anno dalla Royal society for the protection of birds, in autunno è possibile vedere, in media, il passaggio di ventisette specie di uccelli. Cifre che si riferiscono ad annate particolarmente abbondanti, comprese tra il 1969 e il 1975, ma che però non si discostano mollo dalla norma, indicano 339.000 cicogne bianche, 7400 cicogne nere, 25.751 falchi pecchiaioli, 2707 nibbi bruni, 544 capovaccai, 2342 bianconi, 32.895 poiane. 18.984 aquile anatrale minori, 20 aquile anatrale maggiori, 525 aquile minori. Le ultime rilevazioni, tuttavia, relative al 1980, tra il 31 agosto e il 4 ottobre, hanno evidenziato una generale flessione, soprattutto per quanto riguarda i rapaci. Autore del censimento è Selim Somcag, un ragazzo ventenne nominato rappresentante turco del World working group on birds of prey (Gruppo mondiale di lavoro sui rapaci), un'organizzazione che fa capo M'International council for bird preservation (Consiglio internazionale per la conservazione degli uccelli). Insieme con due collaboratori danesi, Selim ha conlato 73.628 cicogne bianche (la maggior parte era già passata negli ultimi giorni di agosto). 5898 cicogne nere, 1986 falchi pecchiaioli, 211 nibbi bruni, 136 capovaccai, 856 bianconi, 10.823 poiane, 8940 aquile anatrale minori, 3 aquile anatrale maggiori, 168 aquile minori. «Il 1980 non è stato un anno generoso», dice. «D'altra parte, fare un confronto tra questi dati e quelli degli anni precedenti può essere fuorviarne. Le nostre valutazioni si riferiscono a un periodo circoscritto della migrazione e a un solo punto di osservazione: per una stima più completa, e quindi più attendibile, sarebbe invece necessaria almeno una decina di équipes di ornitologi, appostati lungo tutto il Bosforo». Manuela Stefani na in assoluto la sua osservazione. A questo proposito un triestino o qualcuno che vive sull'Adriatico potrebbe confermare che spesso le perturbazioni arrivano da Est. ^TllttO 5_ scienze ^scienze

Persone citate: Manuela Stefani, Selim Somcag