La fauna della foresta

La fauna della foresta La fauna della foresta TRA i mammiferi del Parco il più importante è senza dubbio l'Orso bruno marsicano: 70-100 esemplari che costituiscono praticamente l'intera popolazione italiana (pochissimi orsi, appartenenti ad un'altra sottospecie, vivono in Trentino). Vi sono poi circa 15-20 Lupi; un buon numero sia in relazione al territorio sia in relazione al quantitativo italiano, che si aggira sui 100 individui. Il Parco ospita poi carnivori di mole minore, la cui presenza testimonia un buon equilibrio ecologico. Vi sono lontre e gatti selvatici (ormai rari) e, più frequenti, martore, fai- L'ORSO bruno marsicano è il simbolo del Parco: con i suoi 200 cm di lunghezza, {'0-120 di altezza alla spalla e peso da 80 a 250 chili (ma ne sono stati trovati di 300 e 350 chili) è il più grande mammifero italiano. Diffuso fino all'inizio del 1800 in tutta Europa, in seguito all'aumento della popolazione umana si è ritirato nei boschi montani sui Pirenei, sui Cantabrici, sull'Appennino, sul Balcani, cui Carpazi e sulle Alpi, riducendo progressivamente il suo areale, tanto che oggi in Italia ne vivono 4-5 esemplari sulle Alpi in Trentino e un centinaio nell'Appennino, quasi esclusivamente nel Parco nazionale d'Abruzzo, dove, a causa dell'isolamento ne, puzzole, donnole, tassi e volpi. Il terzo mammifero in ordine di importanza è però il Camoscio d'Abruzzo, con una popolazione di circa 500 individui; si tratta di una sottospecie, leggermente diversa da quella che vive sulle Alpi, e a stento scampata all'estinzione. A questa non sono sfuggiti invece il cervo e il capriolo, che sono stati reintrodotti dal 1971 con buon successo per contribuire a un migliore equilibrio ambientale e per fornire più scelta di prede ai carnivori, cui era rimasto solo il camoscio. Non stupisca questa iniziativa: un Parco non è un giardino zoologico, dove gli animali vengono allevati, ma un luogo dove vivono in libertà, per cui bisogna lasciar fare il più possibile alla selezione naturale limitando gli interventi al ripristino dell'equilibrio ambientale lanario, l'astore e il gufo reale, alcuni galliformi tra cui la coturnice, i picchi, tra cui il rarissimo Picchio dorsobianco o dalmatino, e alcuni passeriformi come il gracchio alpino e corallino, il fringuello alpino, il sordone, il picchio muraiolo, 11 culbianco e lo spioncello. Tra 1 rettili di particolare interesse è la vipera dell'Orsini, rimasta confinata in questa zona: è una delle quattro vipere viventi in Italia e, particolare interessante, non è velenosa per l'uomo. Nel Parco è presente anche l'aspide, la comune vipera, che invece è velenosa. Vive in ambienti boscosi e di prato con terreni soffici e umidi perché non sopporta il caldo eccessivo e la siccità. E' onnivoro. L'alimentazione comprende bulbi, radici, frutti, insetti, vermi, talpe, toporagni, ghiri e topi; del tutto occasionalmente cattura camosci e, caprioli ammalati Di indole tranquilla gli orsi non hanno mai nuociuto direttamente a nessuno a meno che non vengano feriti o debbano difendersi senza possibilità di fuga; in questo caso la loro forza può diventare davvero pericolosa. L'accoppiamento avviene tra fine giugno e inizio di luglio. Le nascite si susseguono ad anni alterni, tra dicembre e marzo, cioè durante il letargo Tra gli anfibi la presenza più interessante è quella della salamandrina, un tempo diffusa su tutto l'Appennino e ora in grande diminuzione. Tra i pesci il più interessante è la trota, che vive nei torrenti dalle acque fresche e ossigenate. La fauna della foresta La fauna della foresta TRA i mammiferi del Parco il più importante è senza dubbio l'Orso bruno marsicano: 70-100 esemplari che costituiscono praticamente l'intera popolazione italiana (pochissimi orsi, appartenenti ad un'altra sottospecie, vivono in Trentino). Vi sono poi circa 15-20 Lupi; un buon numero sia in relazione al territorio sia in relazione al quantitativo italiano, che si aggira sui 100 individui. Il Parco ospita poi carnivori di mole minore, la cui presenza testimonia un buon equilibrio ecologico. Vi sono lontre e gatti selvatici (ormai rari) e, più frequenti, martore, fai- L'ORSO bruno marsicano è il simbolo del Parco: con i suoi 200 cm di lunghezza, {'0-120 di altezza alla spalla e peso da 80 a 250 chili (ma ne sono stati trovati di 300 e 350 chili) è il più grande mammifero italiano. Diffuso fino all'inizio del 1800 in tutta Europa, in seguito all'aumento della popolazione umana si è ritirato nei boschi montani sui Pirenei, sui Cantabrici, sull'Appennino, sul Balcani, cui Carpazi e sulle Alpi, riducendo progressivamente il suo areale, tanto che oggi in Italia ne vivono 4-5 esemplari sulle Alpi in Trentino e un centinaio nell'Appennino, quasi esclusivamente nel Parco nazionale d'Abruzzo, dove, a causa dell'isolamento ne, puzzole, donnole, tassi e volpi. Il terzo mammifero in ordine di importanza è però il Camoscio d'Abruzzo, con una popolazione di circa 500 individui; si tratta di una sottospecie, leggermente diversa da quella che vive sulle Alpi, e a stento scampata all'estinzione. A questa non sono sfuggiti invece il cervo e il capriolo, che sono stati reintrodotti dal 1971 con buon successo per contribuire a un migliore equilibrio ambientale e per fornire più scelta di prede ai carnivori, cui era rimasto solo il camoscio. Non stupisca questa iniziativa: un Parco non è un giardino zoologico, dove gli animali vengono allevati, ma un luogo dove vivono in libertà, per cui bisogna lasciar fare il più possibile alla selezione naturale limitando gli interventi al ripristino dell'equilibrio ambientale lanario, l'astore e il gufo reale, alcuni galliformi tra cui la coturnice, i picchi, tra cui il rarissimo Picchio dorsobianco o dalmatino, e alcuni passeriformi come il gracchio alpino e corallino, il fringuello alpino, il sordone, il picchio muraiolo, 11 culbianco e lo spioncello. Tra 1 rettili di particolare interesse è la vipera dell'Orsini, rimasta confinata in questa zona: è una delle quattro vipere viventi in Italia e, particolare interessante, non è velenosa per l'uomo. Nel Parco è presente anche l'aspide, la comune vipera, che invece è velenosa. Vive in ambienti boscosi e di prato con terreni soffici e umidi perché non sopporta il caldo eccessivo e la siccità. E' onnivoro. L'alimentazione comprende bulbi, radici, frutti, insetti, vermi, talpe, toporagni, ghiri e topi; del tutto occasionalmente cattura camosci e, caprioli ammalati Di indole tranquilla gli orsi non hanno mai nuociuto direttamente a nessuno a meno che non vengano feriti o debbano difendersi senza possibilità di fuga; in questo caso la loro forza può diventare davvero pericolosa. L'accoppiamento avviene tra fine giugno e inizio di luglio. Le nascite si susseguono ad anni alterni, tra dicembre e marzo, cioè durante il letargo Tra gli anfibi la presenza più interessante è quella della salamandrina, un tempo diffusa su tutto l'Appennino e ora in grande diminuzione. Tra i pesci il più interessante è la trota, che vive nei torrenti dalle acque fresche e ossigenate.

Persone citate: Lupi, Orsini

Luoghi citati: Abruzzo, Europa, Italia, Trentino