Questa «febbre africana»

LE FANTASIE DI MR FANTASY LE FANTASIE DI MR FANTASY Questa «febbre africana» I lettori di questa rubrica che tengono d'occhio anche le ..classificlie» che la accompagnano, avranno sicuramente notato che al primo posto, per diversi mesi, c'è stato un misterioso «Sound D'Afrique volume uno e due», e che al vertice delle mie preferenze compare regolarmente ogni album di King Synny Ade. Febbre africana? Rifiuto dell'egemonia anglo-americana? Ricerca di qualche nuova soluzione sonora, visto che il Brasile è ormai di casa, che i raga indiani con sitar suonano come un reperto da anni 60 e che l'Oriente in generale ri| mane discograficamente un pianeta sconosciuto? C'è un j)o' di tutto questo in ì una scelta non voluta, ma che | mi è cresciuta addosso a poco a poco. Avendo sempre tenuto il «ritmo» in una considerazione maggiore della «melodia», ho sempre avuto una passione istintiva per coloro che hanno cercato nuove so-1 luzioni ritmiche e percussive ' all'interno della scena rock: I Santana e tutta la musica' «salsa... James Brown e ili rythm n'blues. Bob Marley e il reggae in generale, Talking Heads e le bands bianche di iunk atricaneggiante. Miles, Davis e il suo jazz «di strada», e per riassumere un po' tutti ! questi stili in versione «pop» | Kid Creole e le Coconuts. sono stati fra i momenti più emozionanti fisicamente e ' spiritualmente degli ultimi 15 j anni. Tutti questi musicisti, più o meno direttamente, si ! sono rifatti alla cultura afri-• cana. che storicamente non è ! solo la regione di provenienza dei neri d'America, ma — dal '. blues ai poliritmi — ne è anche la vera ispiratrice musi' cale. La «madre Africa» rima' ne un punto dì riferimento costante, a cui attingere sia I nello spirilo che nelle tradì- ! zioni. e negli stili della sua i ; musica. Molti di questi sono j . diventati, attraverso Passimi1 lazione noi linguaggio, »occi-1 Carlo Massarini ITALIANI — 1) Vasco Rossi «Bollicine»; 2) Enrico Buggeri «Polvere»; 3) Gruppo Italiano «Tropiacana»; 4» Gino D'Eliso «Cattivi Pensieri»; 5) Gaz Nevada «Psicopatico Party». STRANIERI — 1) King Sunny Adi «Synchro Systm»; 2) Police «Syncronicity»; 3) Various «Sound d'Afrique» voi. 1 & 2; 4) Maleolm Mclaren «Duck Rock». dentali», dei classici del pop/ rock/jazz: il fluire circolare che crea un tappeto «seriale», ripetitivo, ipnotico, alla fine: il classico canto di chiamata-risposta fra cantante e pubblico: i poliritmi. ovvero l'intreccio di più ritmi diversi per creare un solo movimento di propulsione: l'Africa, direttamente o filtrata, sembra spes so la fonte originaria, o l'ulti ma spiaggia, del suono. Adesso sta cominciando il viaggio inverso. Naturalmente, non stiamo parlando di musica etnica, da ricercatori fedeli di un patrimonio probabilmente sterminato, quando si cita Ade. o le due raccolte che olirono un un panorama di 12 canzoni, tutte sui 7-8 minuti, del pop africano di 8 Paesi della fascia centro-occidentale, cioè quella di influenza iiancese. Però è tq Woody Alien non andrà a Venezia i i , e n e i è una visione diversa, una specie di pop visto dal lato opposto dello schermo: musicisti che mischiano gli ingredienti con una sensibilità diversa. Ed è questa sensibilità — fresca, gioiosa, più comunitaria che «solista» — che affascina. A volle, a noi tecno-smaliziati, le chitarre ..hawaiane» di Ade lamio musica da spiaggia o alla Santo e Johnny. certe soluzioni elettriche sono pre-Hendrixiane. ma sono in questo contesto delle «tenerezze» deliziose, candidamente naif. Perché nel frattempo quartetti di percussionisti intrecciano quattro ritmi diversi che si avvolgono in perfetta sincronia, e lo stesso fanno le chitarre, e lo stesso fan le voci, e sotto il primo strato apparentemente semplice e gradevole, si nasconde una complessità e una sintonia sconosciuti al mondo del pop occidentale. Il «Re Sole Ade» e la ventina di musicisti che lo accompagnano provengono dalla Nigeria, si ispirano alle tradizioni del popolo Yoruba. chiamano il loro veicolo -juju music», hanno pubblicato una quarantina di album di cui gli ultimi due sono distribuiti in lutto il mondo dalla Island. la «Casa del reggae». Ade viene ormai consideralo l'aspirante al trono lasciato vacante da Marley. quello della «superstar del Terzo Mondo». I suoi spettacoli sono magici, irresistibili per vitalità e gioiosa tribalilà. Ma anche tutti gli sconosciuti del «suono d'Africa» sono esilaranti, una vera goduria che sa d'esotico e di familiare insieme. Perché spesso sono africani-che-copianochi-li-ha-copiali, e il risultato — che suoni come una indemoniata «salsa», o come una struggente ballata — e stimolante, curioso, dolcissimo, spesso emozionante. Musica di sensazioni e non di pensiero, per il fisico e non per la mente. Ne vale veramente la pena. Il Festival Vivaldi VENEZIA — Il quinto festival - Vivaldi», realizzato dal Comune di Venezia, dall'assessorato alla Cultura, dal teatro -La Fenice», dalla Fondazione -Cini» e dall'Istituto Italiano -Antonio Vivaldi», si svolgerà dal 5 settembre Il titolo di quest'anno è -Barocchismi: aspetti di revival nei periodi classico e romantico». Tra le varie manifestazioni verranno presentate opere, come -Agrippina» di Haendel Il festival ha una doppia programmazione: da un lato sì dedica, istituzionalmente, alla presentazione di novità vivaldiane e alla proposta di interpretazioni rinnovate o artisticamente interessanti; dall'altro lato dedica sia l'indagine musicologica sia un vasto complesso di realizzazioni artistiche ad un raro tema di storia musicale. -Agrippina», scritta da Haendel nel 1709. rappresenta un vero e proprio ritorno al gusto e ai modi della commedia musicale veneziana degli Anni 1676-1685. La sezione vivaidiana del festival proporrà il completamento del ciclo delle serenate di Vivaldi (Gloria ed Himeneo). la esecuzione -critica» dei concerti per violino -con cadenza-, la versione per strumenti rari dell'apocrifo vivaldiano detto -Il pastor fido», le sonate dedicate a Pisendel, e una versione delle, celebri -Quattro stagioni».

Luoghi citati: Africa, America, Brasile, Comune Di Venezia, Nevada, Nigeria, Venezia