A Strambino c'è la casa degli spiriti acqua dal pavimento, vasi frantumati di Daniela Daniele

A Strambino c'è la casa degli spiriti acqua dal pavimento, vasi frantumati A Strambino c'è la casa degli spiriti acqua dal pavimento, vasi frantumati Non solo: ogni mattina trovano i quadri staccati dai cldodi e appoggiati a terra -1 letti disfatti di continuo • Vetri infranti e il fuoco nei bidoni abbandonati nel sottoscala - Accorrono i curiosi, ma anche i vigili del fuoco da Ivrea Due settimane di paura si leggono chiare negli occhi di tutta la famiglia Fassio, padre, madre, figlio tredicenne e nonni. Da quindici giorni in via Olivetti 25. a Strambino, c'è una processione di gente: tutti a vedere, chiedere, curiosare davanti a quella che la fantasia popolare ha già soprannominato «la casa degli spiriti». Una stradina ghiaiosa porta al cortile cintato da un muretto: qualche fiore, un piccolo orto. Accanto alla porta, il cane se ne sta rintanato a cuccia, frastornato da tanta confusione. ..La gente — dice la padrona di casa — viene a ficcare il naso e poi ride. E noi siamo disperati, non sappiamo più che cosa fare. Questa mattina, poi, abbiamo telefonato ai vigili del fuoco dì Ivrea chiedendo un loro intervento e ci hanno risposto che non si muovono se non ci sono fiamme. Ma le fiamme ci sono state I fenomeni, ricostruiti nei racconti spezzettati di Francesco Fassio, quarantenne, dipendente della Olivetti, di sua moglie e di un nutrito gruppo di amici schierato a barriera per tutelare la privacy dei ..perseguitati», sono inquietanti. Incominciano in sordina. «Dal pavimento della cucina — spiega Francesco Fassio — usciva di continuo dell'acqua e non siamo riusciti a capire da dove venisse». Poi e la volta dei quadri: li trovavo tutti tolti dai chiodi e appoggiati a terra. Senza dubbio potrebbe essere uno scherzo, ma di chi? Tutti giurano di non saperlo. E le cose si complicano. In una notte si spaccano i vasi di terracotta dei terrazzi. Poi è Francesco Fassio, il figlio la volta del vetri. E infine, il fuoco. Un piccolo incendio nei bidoni vuoti abbandonati nel sottoscala getta la famiglia nel terrore. Alcuni amici decidono di andare ad abitare, per qualche giorno, con i Fassio per non lasciarli soli a per aiutarli. «Un giorno — racconta una ragazzina — abbiamo rifatto i letti e dopo dieci minuti siamo tornati nelle camere ed erano tutti disfatti. In casa c'ero solo io con la nonna di Mario, il figlio dei Fassio. E vi posso giurare che né io né lei abbiamo messo sottosopra i letti dopo averli appena rifatti Mario con la madre. Nella loro casIeri mattina (i fenomeni si manifestano, con prevalenza. • nelle prime ore della giornata) è successo il finimondo: incendio in cucina, incendio in cortile in un tratto di erba fra due bidoni vuoti e, dulcis in fundo, sabotaggio di botti piene di vino, in cantina. IL liquido usciva da fori praticati chissà da chi. «Ma l'incredibile è che abbiamo messo un raccoglitore sotto il flusso del vino, perché non andasse tutto sprecato e quando siamo tornati, dopo aver spento l'incendio in cortile, il secchio era stato spostato e anche la botte era sta¬ sa vivono ormai nel terrore • e é e o ¬ ta tirata indietro e il vino era di nuovo tutto sparso a terra». In- via Olivetti non vanno soltanto curiosi. Nelle prime ore del pomeriggio, ieri, c'è andato anche don Costanzo, di Strambino, chiamato dalla signora Fassio che non sa veramente più a che santo votarsi. E ci sono andati anche presunti parapsicologi che sono riusciti ad installarsi nella casa e a farla da padroni, con atteggiamenti carismatici e con la fiera intenzione di non far entrare nessuno, impedendo ad altri una serena valutazione del fatti. In mezzo a questo andirivieni, Mario Fassio, ragazzino dall'aria sveglia e dagli occhi tanto neri quanto belli, non si mostra tanto preoccupato, anche se tradisce un certo nervosismo. In paese si dice che ad attirare i fenomeni sia il padre, ma il ricordo di fatti, anche recenti, potrebbe dar torto alle dicerie. Nel marzo dell '80, non lontano da Strambino, a San Benigno Canavese, un adolescente era stato al centro di fatti stranissimi: si chiamava Francesco Ferrante e, a forza di fenomeni paranormali, la sua casa era andata completamente «arrosto». Il ragazzo era stato sottoposto ad esorcismi ed era stato esaminato da molti esperti. In quell'occasione il neuropsichiatra e psicoanalista Giacomo Dacquino aveva confermato l'esistenza di forze incontrollabili che sovente si scatenano nell'adolescenza, forze inconsce che si rivoltano contro gli oggetti di casa in un periodo della vita che, solitamente, «ha un gran bagaglio di turbamenti». Lo specialista consigliava, in questi casi, un attento controllo del grado di maturità psichica del soggetto, per scoprire quali erano le cause di una tale bufera. Come a San Maurizio anche a Strambino s'insinua il dubbio: autentici fenomeni di Poltergeist (che in tedesco significa spirito chiassone), oppure abile messinscena? Ma, nella seconda ipotesi, a che scopo creare tanto trambusto? Non e certo la pubblicità che vogliono i Fassio in questo momento, ma il poter tornare ad una tranquilla e anonima vita quotidiana. Daniela Daniele

Luoghi citati: Ivrea, San Benigno Canavese, Strambino