Arnoux: «lo corro solo per vincere altrimenti smetterei oggi stesso»

Arnoux: «lo corro solo per vincere altrimenti smetterei oggi stesso» FORMULA 1 I segreti del pilota francese che con la Ferrari lotta per il titolo mondiale Arnoux: «lo corro solo per vincere altrimenti smetterei oggi stesso» DAL NOSTRO INVIATO MONZA — René Arnoux il giorno dopo. Il tempo di fare un salto a Parigi per la televisione ed il vincitore di Zandvoort è nuovamente in pista. Ha diviso i compiti con Tambay: Patrick a Brands Hatch in Inghilterra, lui sul circuito che ni settembre sarà teatro dell'attesissimo Gran Premio d'Italia. La Ferrari non vuole lasciarsi cogliere impreparata, sta facendo il massimo sforzo per dare ai propri piloti ogni possibilità di lottare per il titolo mondiale. Il sole caldo di fine agosto, alcune migliaia di tifosi sparsi per l'autodromo nel clima di una giornata di corse con i negozi di souvenir che fanno affari d'oro, la macchina rossa ed il pilota, circondato da meccanici e tecnici, come per un consulto. C'è da aspettare qualche tempo prima di prendere il volante, il bolide non è ancora pronto. Un pasto frugale a base d'insalata. René non ha pretese, è abituato a bivaccare nei circuiti sin dai giorni lontani in cui faceva il meccanico. La prima domanda è provocatoria: si dice che sia là Ferrari a vincere le corse non i piloti. Se si prendesse uno qualsiasi dei primi venti della classifica mondiale della Formula 1 o anche qualche giovane talento, sarebbe lo stesso. E' la macchina che fa quasi tutto... «Per la inerita — risponde cauto Arnoux, soppesando le parole nel suo francese sapientemente italianizzato — non credo cìie siano le vetture. E' la scuderìa piuttosto, la fiducia die uno acquista quando arriva a Maranello. L'unica cosa sicura è che la Ferrari è quanto di meglio un pilota possa desiderare. Per quanto riguarda le monoposto vere e proprie, credo c)ie ci sia un livellamento al vertice. Almeno tre squadre adesso possono arrivare al mondiale. Non ci sono dubbi tuttavia che a Maranello le macchine le sanno fare se hanno vinto più di tutti con tanti campionU. — In ogni caso, stare alla Ferrari deve essere facile e difficile allo stesso tempo, perché si ha tutto a disposizione ma ci sono anche molte pressioni ed esigenze. «Questa è la mia vita preferita. Mi piace essere impegnato al 200 per 100, non ho altre passioni che l'automobilismo. Mi diverto ancìie ad andare in fabbrica a vedere come nasce un penso nuovo. Ed alla Ferrari è particolarmente interessante percìié le macchine sono costruite integralmente nell'officina, dal motore all'ultimo particolare. Io non ho in testa come altri di comperare uno yacht o un elicottero. Se voglio fare un giro, lo affitto, vado con un amico. Mi basta, per il resto penso alle corse. Ogni tanto mi prendo due giorni di riposo, per pescare, sciare, una gita in montagna». — Non si pensa mai ad una vita senza le gare? -Come è possibile? Noi abbiamo un'esistenza molto intensa, come poca altra gente. Guardate Lauda: è stato due anni sema la Formula 1, ma è tornato. E non credo che lo abbia fatto solo per i soldi. Io corro unicamente per vincere. Non ci sono altre motivazioni, credetemi. Se non avessi la possibilità di puntare ogni i>olta al primo posto, starei a casa». — Quali sono le doti ed 1 difetti di Arnoux, come pilota e come uomo? «La mia caratteristica migliore in generale penso che sia la volontà. Non mi demoralizzo mai. Ogni gara fa storia a sé: dimentico le sconfitte, le sofferenze, i problemi. Questo vale anche in privato. Quando salgo in macchina Ito sempre il morale alto. E' importante. Come pilota credo di avere una qualità: mi piac¬ ciono tutte le piste, dappertutto gareggio con la stessa determinazione, a Montecarlo come a Monza. Difetti ne ho alla pari di ogni persona, tanti, preferisco non parlarne. Non riesco a nascondere l'antipatia verso chi non mi piace: Prost, ad ^esempio. Siamo diversi, .non c'è possibilità di colloquio fra noi*. — Si parla tanto delle donne delle corse. Donne bellissime. Qual è il rapporto fra un pilota di Formula 1 e una donna?'1 • Uh rapporto di fiducia, come per tutti. Mi piace avere successo in generale, quindi anche fon le ragazze. Adesso mi trovo bene con la mia compagna Pascale. Ha del carattere, è vivace, non è una di quelle che dicono sempre "si". Sarebbe troppo noioso. In ogni caso non ho preferenze: bionde o brune fa lo stesso. Busta uno sguardo, la donna deve essere anche interessante-. — Tornando al campionato mondiale, chi lo vincerà? •Siamo in quattro: io, Prost', Tambay e Piquet. E' difficile per tutti. Dipende dalla fortuna e dal caso. Ma anche da come Renault, Brabham e Ferrari sapranno preparare le ultime gare. A questo punto lio molta fiducia nella mia squadra. Per ciò che mi concerne non lascerò nulla di intentato. Non mi aspetto favori da nessuno. Nel mondo della Formula 1 la sfida è individuale. Chi saprà resistere sino in fondo, chi non avrà cedimenti, chi non commetterà errori, alla fine sarà primo. So benissimo di altere un'occasione unica, cercherò di non lasciarmela scappare*. Cristiano Chiavegato Riflettori puntati sul trionfatore di Zandvoort: una vita intensa dedicata all'automobilismo. I pregi e i difetti dell'uomo e del pilota. Le amicizie, le simpatie, la ricerca del successo, i rapporti con le donne, la fortuna di essere con la squadra , che è il sogno di tutti Monza. Arnoux, l'appetito non manca René Arnoux con la Ferrari 126 C3: alla guida di questa macchina il pilota francese ha vinto due corse in Germania c in Olanda