Così Blissett, detto Sprecone, conquistò San Siro

Così Blissett, detto Sprecone/ conquistò San Siro Il centravanti del Milan nuovo idolo dei tifosi malgrado i gol falliti col Rimini Così Blissett, detto Sprecone/ conquistò San Siro Il pubblico ha subito apprezzato le grandi doti di combattente del giamaicano - «Sono felice soltanto quando segno, spero di avere più fortuna stasera» • Elogi di Damiani al compagno di linea DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Per qualche strana ragione solo in parte legata alle vicende del calcio. Luther Blissett ha fatto breccia nel cuore dei tifosi del Milan diventando di colpo l'idolo di San Siro. Non che meritasse fischi, tutt'altro, ma è alquanto curioso che la gente l'abbia adottato in una partita, quella domenica scorsa contro 11 Rimini, che ha visto il giamaicano più pronto a mangiarsi gol che non a segnarli. E 1 tifosi, si sa, non perdonano facilmente simili errori. Il pubblico rossonero, giustamente, ha guardato oltre gli episodi del match, catturato dal coraggio del centravanti, dal suo entusiasmo, da quel suo correre in ogni zona del campo a caccia di spazi e palloni. «Sono felice — dice Blissett —, felice per essere piaciuto ai miei nuovi tifosi. Ma non sono soddisfatto di me stesso perché non sono riuscito a segnare*. Dunque lei è soddisfatto solo quando segna? .No, quando segno giocando bene*. Il suo sorriso è disarmante, largo, aperto come quello di un fanciullo. I denti risaltano bianchissimi sul volto di carbone, gli occhi sono mobili e scaltri, un bel personaggio. A parlargli s! capisce subito perché place alla gente. Luther Blissett ha 25 anni, nato in Olamaica, l'anno scorso è sta-, to capocannoniere del campionato inglese con 27 gol? Olocava nel Watf ord, la squadra di cui e presidente il cantante pop Elton John, lo soprannominavano «lo sprecone» per via della sua colpevole attitudine a fallire gol fatti. .Chi sbaglia vuol dire che è sempre pronto, che sa lottare in area creandosi le occasioni*, affermano in coro al Milan, dall'allenatore Castagner all'ultimo del giocatori. E 11 pubblico, con 1 suoi applausi, ha mostrato di pensarla allo stesso modo. .Non avevo mai giocato a San Siro, all'inizio ero molto emozionato — dice ancora Blissett —, volevo tanto festeggiare il debutto con un gol: so che l tifosi gradiscono questo tipo di omaggio. Invece niente, nemmeno il rigore ho segnato: e pensare che il giorno prima avevo provato tante volte, sema mai sbagliare*. .Sarà per la prossima volta*, dice Rivera. .La prossima volta andrà meglio*, ribadisce Blissett battendosi forte la mano sul cuore. .Quando metto un compagno in condizione di segnare sono soddisfatto, so che ho fatto il bene della squadra. Ma quando segno io, allora sono felice: uno deve nascere centravanti per capire quel che dico*. Sicuramente Blissett è un ragazzo per bene, semplice negli entusiasmi, favorito per ora nei suoi slanci dall'assoluta ignoranza della nostra lingua: forse Gambiera un poco, quando saprà leggere 1 giornali. .Fra ritiri e allenamenti, trasferte e partite varie, non ho ancora trovato il tempo di andare a scuola di italiano. Qualcosa capisco, poco, e a volte in campo provo un certo disagio. Ma finché avrò accanto quello II, non ci saranno problemi, basta un'occhiata*. •Quello 11» sarebbe poi Oscar Damiani, che in due partite ha segnato 4 gol sfruttando il movimento di Blissett e gli spazi creati dal giamaicano, che in campo pare un cavallo brado inseguito da una muta di cani. Luther è • un ciclone», dice Damiani con ammirazione sincera: del resto, finché c'è l'altro che corre per tre, le belle figure sono assicurate, è sufficiente far lavorare il cervello. .Finora con la maglia del Milan ho segnato 7 gol — spiega ancora Blissett — ma si trattava di amichevoli, non di partite vere: prometto ai tifosi di colmare la lacuna, fin da stasera, contro VAtalanta. Loro mi hanno adottato e applaudito, e gli idoli, in qualunque campo di calcio del mondo, devono rispondere coi fatti e non con le parole: senza contare che io mi diverto soltanto quando vedo il pallone in fondo alla rete*. Carlo Coscia

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