L'assessore psdi ai cimiteri di Afragola ucciso a colpi di rivoltella: un racket? di Adriaco Luise

L'assessore psdi ai cimiteri di Afragola ucciso a colpi di rivoltella: un racket? Appena tornato dalle vacanze, davanti a casa: le indagini escludono il movente politico L'assessore psdi ai cimiteri di Afragola ucciso a colpi di rivoltella: un racket? Gli assassini erano in due e hanno agito a volto scoperto - La vittima, Antonio Uzzauto, aveva 62 anni NAPOLI — Nel «triangolo della morte» — Afragola, Acerra, Caivano, paesi alle porte di Napoli — si continua ad uccidere. Lunedi, verso le 22, è stato assassinato Antonio Uzzauto, 62 anni, assessore socialdemocratico alla Polizia Urbana e ai Cimiteri del comune di Afragola. Due killers, a volto scoperto, lo hanno atteso davanti al portone d'ingresso della sua abitazione, in corso Garibaldi e hanno esploso a bruciapelo diversi colpì di pistola. Ben decisi ad ammazzare, hanno mirato diritto alla testa della vittima designata, senza sbagliare il bersaglio. Compiuto l'omicidio si sono allontanati su una «Renault 11», di colore scuro, evitando tutti i posti di blocco. Antonio Uzzauto, padre di tre figli — due maschi e una ragazza — in un estremo tentativo di sfuggire ai colpi mortali, si era portato le mani al volto, ma è crollato in una pozza di sangue. Chi lo voleva morto? E perché? La matrice politica viene esclusa e gl'in quirentì sono impegnati a mettere a fuoco il movente e quindi giungere alla catlura dei criminali. La tesi che al momento trova maggior credito è quella di un delitto r'i stampo camorristico collegato all'attività di amministratore comunale della vittima. La camorra non avrebbe trovato terreno fertile al comune di Afragola e sarebbe passata alle vendette, avreb¬ be alzalo il tiro contro chi si opponeva a qualche pericolosa infiltrazione. Si ricorda che nella primavera di quest'anno, un altro consigliere comunale socialdemocratico, Salvatore Caputo, era stato nel mirino delle organizzazioni criminali e gravemente ferito in un agguato. I primi sospetti degl'inquirenti del delitto Uzzauto sono caduti sul racket del «caro estinto», su una delle più temibili branche della malavita napoletana che da anni, per il controllo del lucroso commercio dei morti, spara, uccide, impone le sue tragiche leggi. Forse l'assessore aveva ostacolato i piani di qualche boss, inten- zionato a estendere il suo dominio sulla lottizzazione dei loculi, sull'ampliamento delle aree destinate alle sepolture. La pista del «caro estinto» potrebbe quindi, nei prossimi giorni, rivelarsi quella buona. Ma le indagini non sono limitate all'approfondimento di queste Ipotesi e si muovono anche in altre direzioni: nella vita privata della vittima, nella sua sfera di attività, nel suo giro di affari. L'assessore Uzzauto era anche un facoltoso imprenditore. Insieme con il .fratello Martino gestiva un importante stabilimento per la macellazione delle carni suine. Una tangente forse non pagata? Un rifiuto alla protezione? Potrebbero essere anche questi elementi all'origine del delitto. I familiari — la moglie Carolina Vitale, 60 anni — avrebbe sostenuto nel colloquio col magistrato che il marito non aveva nemici, né aveva ricevuto minacce. Anche il sindaco di Afragola, Gennaro Espero, democristiano, costernato e sgomento «per aver perso un valido collaboratore, una persona dabbene», non sa spiegarsi il perché. «Era benvoluto da tutti — dice — Da vent'anni era in politica, prima militando nel mio partito, poi era passato ai socialdemocratici. Un esperto dei problemi amministrativi; aspettavamo il suo rientro dalle vacanze per risolvere il problema della giunta dimissionaria per questioni tecniche Afragola, governata da una compagine formala da de, psi, psdi e pri, a causa dell'espulsione dal pri di un consigliere, era entrata da mesi in crisi. Le indagini, in un paese dominato dall'omertà (trenta omicidi dall'inizio dell'anno, una catena di rapimenti di congiunti di malavitosi per vendette trasversali, un clima di paura e sospetti) si presentano oltremodo difficili. A ventiquattrore dal delitto, non si sono compiuti grossi passi in avanti. Gl'interrogativi senza risposta sono numerosi. C'è il particolare che la vit¬ tima aveva trascorso il mese di agosto in vacanza a Rimini con i familiari ed era rientrata appena domenica sera. I killers si sono mossi poche ore dopo denunciando cosi di avere informazioni precise per non fallire l'agguato. Erano a volto scoperto e anche questo è un elemento che desta perplessità. Sono persone estranee al paese che hanno agito affidandosi a un basista loca- le?, si domandano glinqui-renti: ma potrebbe anche es- sere un gesto di tracotante sfida della camorra che domi-na 11 cosiddetto .-triangolo della morte... Adriaco Luise

Persone citate: Acerra, Antonio Uzzauto, Caivano, Carolina Vitale, Gennaro Espero, Salvatore Caputo

Luoghi citati: Afragola, Napoli, Rimini