Ricordiamo Ingrid, gentile signora di ferro di Stefano Reggiani

Ricordiamo Ingrid, gentil® signora eli ferro Stasera alla Fenice gran raduno di divi per P«Omaggio» alla Bergman, personaggio duplice e mai diva Ricordiamo Ingrid, gentil® signora eli ferro DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Una volta chiesero a Renoir di andare in America per la prima proiezione di French can can, ma lui era impegnato nel montaggio di Eliana e gli uomini e non ebbe esitazioni a rifiutare. Sì giustificò: «Confesso che trascorro delle ore molto piacevoli al fianco di Ingrid che mi sorride gentilmente dal fondo della moviola». C'era una vecchia storia di progetti tra il grande regista e la grande attrice, ma in America non se n'era fatto niente, perché tra i due era sorta una specie di complicità sarcastica di stile europeo e volevano girare un film da un romanzo di Mary Webb nel quale l'eroi no ha un labbro leporino. «Era evidente — raccontò Renoir — che tutta Hollywood era contro Ingrid che si faceva un labbro leporino per essere l'eroina di una storia». £ vero die c'era stata un'offerta perché Renoir dirigesse Giovanna d'Arco, ma poteva essere un buon progetto dopo la faccenda del labbro leporino? Cosi Ingrid Bergman fu sempre un personaggio dupli¬ ce e non fu mai precisamente una diva. Poteva essere una commediante garbata (come fu appunto in Eliana; o una sottile interprete di trame psicologiche e magari gialle, ma con una professionalità diligente che non lejconseniiva il ruòlo divistico. Sé non a prezzo di uno sforzo un poco ridicolo, come le accadde appunto in Giovanna d'Arco. Era soprattutto una signora, una che «sorride gentilmente dal fondo della moviola», ma una signora di grande coraggio, capace di cambiare tutto e di rifare tutto, di uscire dal tracciato e di tornare sui suoi passi, con intrepidezza. L'avventura d'amore e di film con Rossellini è stata appunto il segno di questo coraggio perseverante, che non annulla il passato, ma lo migliora con nuove esperienze. Quale Ingrid Bergman verrà ricordata questa sera alla Fenice, nel contorno commosso e mondano di «Omaggio a Ingrid-» ? Crediamo che i molti testimoni di fuori, ì compagni di lavoro, e i molti estimatori italiani ricorderanno la vittoriosa signora dal gentile sorri so e dal carattere di ferro, considerando uniti con naturalezza in una stessa dedizione il prima e dopo Rossellini, il prima che propiziò lo "scandalo», il dopo che celebrò il rispetto all'attrice. . La. Bergman fu piii brava hello schema hollywoodiano o nell'improvvisazione rosselliniana? Domanda un poco oziosa, la Bergman aderiva con naturalezza allo stile di Hollywood, ma «aveva bisogno» della rottura rosselliniana. Europa '51, Viaggio in Italia sono opere in cui la signorilità e il riserbo dell'attrice vengono scavati in una direzione inquietante, come esposte e corrotte dal fiato della realtà. Ricordate l'aria di stupore prudente e di gentile sgomento con cui la Bergman affrontava il suo rapporto col compagno e con l'ambiente in Viaggio in Italia? O la buona educazione progressivamente turbata con cui entrava nel suo quadro di Europa '51 ? Non c'era «scandalo» in quella sottomissione dell'attrice al rischio, nel prestarsi a recitare disarmata la propria parte di signora in bilico. C'e¬ ra quella forza di inerita e di consapevolezza che poi le consentì, nella seconda parte della sua carriera, di non credere più agli scliemi rassicuranti di Hollywood, ma di riadattatisi con la gentilezza di chi non vuol ferire il proprio passato e le proprie illusioni. E' probabile die la Bergman prima maniera, perfino la Bergman privata dei filmini familiari, abbia il posto di maggior rilievo nelle celebrazioni di questa sera alla Fenice; noi suggeriamo di non dimenticare assolutamente la Bergman ultima, non tanto l'attrice trasformata in Golda Meir, pur donna del coraggio e dell'ostinazione, quanto l'attrice quasi se stessa nella Sin fonia d'autunno dell'altro Bergman, Ingmar. La parte ingrata della madre celebre, della pianista affermata (cioè, anche nella realtà, dell'artista vincente contro i propri figli in cerca di spazio e di confronto) era giocata con grazia malinconica, ma insieme con una severità inflessibile, ritratto della vera signora che fu Ingrid Bergman. Stefano Reggiani Il volto indimenticabile di Ingrid Bergman: stasera un omaggio per lei da tutto il mondo

Luoghi citati: America, Europa, Hollywood, Italia, Venezia