Le foto a raggi infrarossi rivelano un corpo nel Po

Le foto a raggi infrarossi rivelano un corpo nel Po Alesarne della magistratura un caso senza precedenti Le foto a raggi infrarossi rivelano un corpo nel Po Sono state fatte scattare da un avvocato triestino, il quale sostiene che in fondo al fiume c'è il cadavere di suo figlio assassinato La procura della Repubblica si trova in questi giorni ad affrontare un problema singolare e drammatico. Singolare perché si tratta di decidere, in base a elementi che nessuno scienziato azzarda a definire autentici, se prosciugare o meno un tratto del Po alla ricerca di un cadavere. Drammatico perché a sollecitare tale indagine è un padre distrutto dalla scomparsa del figlio avvenuta due anni fa e che non si dà pace. Personaggi di questa sconcertante vicenda sono Andrea Sardos Albertini, 26 anni, ultimo di 5 figli di un avvocato di Trieste, arrivato nella nostra città il 9 maggio dell'81 e svanito nel nulla due giorni dopo e il padre, Lino, il quale sostiene: «Andrea è stato rapinato, ucciso e il suo corpo gettato in Po-. Le ultime speranze del padre sono ora legate ad alcune fotografie scattate da un esperto che avrebbe utilizzato «raggi agli infrarossi e ultrasuoni-. I risultati sono Impressionanti: quasi spettri deformati dalla tremula superficie del fiume, si distinguono abbastanza nettamente tre sagome di corpi umani l'una accanto all'altra. «Sono state scattate nel tratto di Po che scorre al Valentino, davanti al ristorante San Giorgio — sostiene l'avv. Sardos Albertini —. Sono convinto che mio figlio sta sepolto li, non posso rivelare perché-. Un primo controllo è stato fatto dai vigili del fuoco che però non sono potuti scendere in acqua. «E' troppo pericoloso — hanno sostenuto — l'inquinamento è talmente alto che anche il più piccolo assorbimento di quel veleno potrebbe essere fatale-. A questo punto, per ellmK nare il dubbio, occorrerebbe affidare a un'impresa specializzata 11 compito di isolare con paratie il «pezzo» di fiume interessato (oltre un centinaio di metri quadrati), aspirare l'acqua e 11 fango che giace sul fondo e vedere se verai mente ci sono cadaveri. Una decisione che spetta alla magistratura. Il costo dell'operazione si aggirerebbe sui sei milioni, ma i problemi non sono solo di ordine finanziarlo: tutta la zona rimarrebbe bloccata per quasi una settimana e immersa, è il caso di dirlo, sotto un mare di melma con proteste e disagio per tutti. Poco male, se l'insolita operazione portasse veramente alla scoperta di uno o più corpi. Ma nessun esperto, consultato dalla procura sulle misteriose fotografie, se la sente di interpretarle. «Non è mai stata adottata una tecnica simile — spiega un perito —, non nell'acqua, almeno. E' vero che è possibile "eccitare" con il calore una determinata zona dove si sospetta sia sepolto un corpo e rilevarne poi la presenza con l raggi all'infrarosso, ma non in un fiume-.

Persone citate: Andrea Sardos Albertini, Sardos Albertini

Luoghi citati: Trieste