A Hollywood la risata è negra

A Hollywood la risata è negra SUCCESSO DI UNA NUOVA GENERAZBONE ®fl COMICI, TUTTI PI COLORE, CHE RIMPIAZZA I «GRANDI VECCHI » A Hollywood la risata è negra Ci sono già due superdivi: Richard Pryor, ex spalla di Gene Wilder, e Eddie Murphy, 22 anni e già multimilionario (in dollari) dalla redazione di new york NEW YORK — Una nuova generazione di comici sta nascendo a Hollywood, riempiendo il vuoto lasciato da quella, ormai settuagenaria od ottuagenaria, dei Danny Kayc e dei Bob Hope. E' una generazione di giovani attori negri, che si è modellata sulle ...stelle» di colore del vaudevilli; come Red Fox, o della televisione, come Sherman Hemslcy. Dopo aver lanciato comici del calibro di Bill Cosby, l'idolo dei bambini americani, e di Flip Wilson, l'inventore della bisbetica «Geraldine», questa generazione è esplosa in due superdivi: Richard Pryor, cui è dovuto il successo di Superman 3. e Eddie Murphy, il protagonista di 4* ore, a 22 anni il ..pivello» del gruppo. Tale è il successo dei nuovi comici negri che il cinema incomincia a pensare di trovarsi di fronte allo stesso fenomeno vissuto all'inizio del secolo dal pugilato, e negli Anni Trenta dalla pallacanestro. Esso si vede agli albori di una appropriazione da parte della razza di colore: in futuro, gli attori blandii che fanno ride re potrebbero ridursi a uno o due, con l'eccezione di fenomeni culturali come Woody Alien, che appare sempre più il legittimo erede di Charlic Chaplin. Le cifre confortano questa intuizione. Pryor e Murphy percepiscono oggi tra 3 e 5 milioni di dollari per film, ossia tra 4 miliardi e mezzo e 7 miliardi di lire, più una percentuale degli incassi. La comicità negli Stati Uniti si sta rivelando un monopolio negro. Emblematica di questa evoluzione 6 la vicenda di Eddie Murphy, L'attore ventiduenne non lia nulla della consue- la oleografia negra. E' nato non in un ghetto, ma in un sobborgo residenziale di Brooklyn, non nel proletariato, ma nella media borghesia. Non ha mai conosciuto la povertà e. per sua esplicita dichiarazione, s'è scontrato una sola volta con il razzismo. Quando era ancora al liceo, a la anni, sapeva già che cosa avrebbe fatto ..da grande»: recitava nella filodrammatica della scuola, e la sua «jais comica- era senza precedenti. Ha dichiarato ai giornalisti di considerarsi «7ion un figlio d'arie, ma della televisione». «Dulia tv ho imparato tutto, grazie a una certa capacità imitativa — ha detto —. Ogni ijiorno, Ilo studiato i più grandi comici-. Nessuna ascesa è stata cosi meteorica come quella di Eddie Murphy. Assunto, a 16 anni, in un night-club, a 18 era già una piccola ..sfar» della sua amala televisione: la Nbc, uno dei tre massimi canali nazionali, lo pagava 750 dollari alla settimana per il pro¬ gramma di varietà «Sabato sera dal vivo». A vent'annl. Hollywood gli olfrl 200 mila dollari, 300 milioni di lire, per 48 ore, con 11 veterano Nick Nolte. Il film, che racconta di un giovane detenuto scarcerato per due giorni per aiuta¬ re un detective, incontrò qualche difficoltà nella distribuzione. Adesso, in un anno, ha incassalo quasi 80 milioni di dollari, 120 miliardi di lire. Dal giorno alla notte, Eddie Murphy, giudicalo da tutti la principale attrattiva della pellicola, si e scoperto ricco e famoso, come accadeva un tempo nelle fiabe hollywoodiane. Il secondo film del comico negro, Trading places (Scambiare posti), è il trionfo della stagione estiva. In meno di un mese ha già raccolto 30 milioni di dollari, 45 miliardi di lire. Partner di Eddie Murphy e Dan Aykroyd, il fedele compagno di John Belushi, morto tragicamente di droga un anno fa. » Eddie è un fenomeno — ha dichiaralo Aykroyd —. Ha uno struordinario tempismo, è un mimo fomidabile, e gli brucia il fuoco dentro. Non lo ritengo affatto una meteora: appartiene all'Olimpo di Hollywood, è nella stessa classe di Burt Reynolds e di Clint Eastwood». . I critici sono d'accordo: sia 7'ime sia Newsweek hanno esaltalo il giovane attore, definendolo «il 7ìuovo beniamino delle folle-. Murphy non è rimasto scosso da tutto questo: continua a vivere nello stesso sobborgo di prima, conserva gli slessi amici, si abbandona alle stesse parodie. Ha semplicemente acquistato maggior sicurezza. Eddie Murphy considera Richard Pryor il suo maestro, e si consulla con lui almeno una volta alla settimana. Pryor, che ha la «veneranda» età di 35 anni, è venuto davvero dal ghetto. La sua comicità risulta diametralmente diversa, poggia sullo stereotipo della vittima, e insieme del vagabondo e del ribelle. A differenza del «pivello». Pryor si è fatto tre lustri di gavetta, e ha vissuto lulti i drammi della gioventù negra americana. Eddie Murphy non beve, non fuma, non prende droghe. 6 estroverso; Pryor ha dovuto disintossicarsi dall'al¬ cool, due anni or sono ha corso il rischio di morire per un esperimento con l'eroina, si chiude spesso in se stesso. Ha un divorzio alle spalle, il terrore della miseria, l'incertezza del futuro, pur essendo miliardario. A chi lo intervista, ogni tanto dice di essere «un soggetto da psicanalisi-. Eppure è adorato dagli spettatori americani. A lungo, Rychard Pryor è stato la .spalla» di Gene Wilder. l'attore bianco preferito ria Mei Brooks, con cui ha formalo un duo incredibile. Il comico ammette di dovere mollo al regista, che da comprimario lo ha trasformato in eroe di varie pellicole. Attribuisce minore importanza alle sue esperienze televisive. Fino alla comparsa di Murphy, egli era il re della nuova comicità Usa. La sua popolarità resta tale che su di lui e stato girato un documentario di un'ora e mezzo che ha riempito le sale cinematograI iche. Sia Pryor che Murphy hanno la stoffa dell'Oscar» secondo Brooks. Pryor ne ha fornito la prova in Superman 3. Non a caso, il comico è st ato pagato mollo più di Christopher Reeve. Nei comici negri della nuova generazione c'è una buona dose di umorismo di razza, e alla tv ciò appare molto chiaro. Red Fox e Sherman Henisley, visti anche in Italia, appartengono al cento per cento al costume negro. Il loro linguaggio, il loro modo di gestire, le loro battute destano ilarità in chi conosce la gente di colore. Gran parte dei loro strali si dirige contro la discriminazione: certe situazioni paradossali da essi descritte rispecchiano la condizione d'inferiorità imposta dai bianchi. c. c. Richard Pryor (su di lui è slato giralo anche un documentario), e Eddie Murphy (qui i» versione drammatica): nuovi re comici

Luoghi citati: Hollywood, Italia, New York, Stati Uniti, Usa