NewYork, la legione degli angeli

NewYork, la legione degli angeli NELLE GRANDI CITTA AMERICANE GRUPPI DI VOLONTARI ANTICRIMINE NewYork, la legione degli angeli Sono mille: la banda dei «Guardian Angels» - Disarmati, in gruppi di otto, pattugliano le vie per scoraggiare le aggressioni I loro capi, Curtis e Lisa Sliwa, giovanissimi, hanno redatto un codice di comportamento «per sopravvivere in un mondo di violenza» - «I criminali agiscono non per lucro, ma perché nella loro cerchia la brutalità è considerata uno status symbol» NEW YORK — «Se continuate a credere che 11 criminale che vi aggredisce per derubarvi sia un disperato in cerca di aiuto, state sprecando il vostro senso di umanità. Il nuovo criminale depreda per ragioni di "status" nella sua banda, di reputazione nel suo quartiere. Se fosse la povertà la ragione del crimine come spiegare clic esso si moltiplica nei periodi di sviluppo economico, c si radica in città relativamente ricche, come New York?». Curtis Sliwa, con la camicia bia?ica, le maniche rimboccate, il berretto rosso die lo hanno reso celebre nelle strade e nella ferrovia sotterranea di una città infestala dal crimine, è a ventinove anni un'autorità sulle «tecniclie della sopravvivenza». Ha due nemici, lui dice, i criminali e l'apatia della gente. Lisa Sliwa, la moglie ventenne vestita come Curtis, parte della sua ..banda... due volte vittima di violente aggressioni, dice: ..No, abbiamo anche .un terzo nemico, la polizia. A loro dispiace che ci occupiamo di ordine pubblico. Vogliono gente passiva che lascia fare. Esattamente quello che desiderano i criminali. Lo so bene che la polizia non ha cattive intenzioni. Ma è rimasta indietro negli anni, insegue ancora il sogno di poter prov vedere a tutto. Non può. C'è bisogno di noi». La «banda» si chiama «Guardian Angels», Angeli Custodi, esiste da quasi sci anni, e sembra nata da una storia a fumetti, tipo ■■Superman» o «Spiderman». Di fronte al dilagare del male qualcuno, volon laicamente, si allea alle forse dell'ordine. Quello che i fumetti non avevano previsto è che le forze dell'ordine non ne vogliono sapere. «•Sono un sindacato, come qualunque altra categoria di operai.., spiega Murray Schwarz, un avvocato robusto e tarchiato cui tocca il compito di tirar fuori gli ■■Angeli Custodi» dalla prigione quando i poliziotti si seccano di vederseli intorno. C'è stato anche un omicidio, qualche mese fa nel New Jersey. Sia gli «Angeli» che la polizia stavano, tentando di sventare una rapina. Ma i poliziotti, senza andare tanto per il sottile, hanno sparato sui criminali e sui soccorritori. Secondo l'avvocato Schivare lo hamia fatto per scoraggiarli. Secondo la polizia è un incidente che dimostrali rischio di avere fra i piedi dei dilettanti. Da allora il numero degli •■Angels» è quasi raddoppiato, sono mille solo a New York, ve ne sono centinaia nelle altre grandi città americane. Sono tutti volontari, tutti senza armi. Dice Jìm Morris, un giornalista che fin dall'origine si è occupalo di loro: ..Bisogna ammettere che questa gang di ragazzi, quasi tutti fra i sedici e i vent'anni, ha occupato uno spa¬ zio che non era previsto dalle leggi e dalla cultura. La gente per le strade li vede con gratitudine. Chi vive lontano dalle zone del crimine non sa che cosa pensare, i politici sono divisi fra lodi e condanne. La polizia vede in questi ragazzini con il berretto rosso dei rivali antipatici. Il fatto che siano comparsi per le strade sarebbe una dimostrazione che la polizia non funziona». «Ma non può funzionare.., afferma Curtis Sliwa mentre aiuta la moglie nella loro casa di due stanze alla periferia di New York. ..La criminalità 6 un fenomeno diverso dal passato, è infiltrata in quasi tutti i quartieri, è un atteggiamento di vita, un modo di stabilire continuamente un confronto fra il più forte e il pili debole. Nessuno può sradicare questo fenomeno a meno che non lo facciano tutti. La polizia, qualunque polizia, è più efficace con la grande criminalità che contro gli assalti di strada. Ma gli assalti di strada sono migliaia a ogni ora del giorno. L'Importante è reagire. E la prima cosa è svegliare la gente... il punto dei vista dei «Guardian Angels», clic sta guadagnando grande popolarità in America nonostante la diffidenza dei poliziotti e dei giudici, è che la prima mossa verso il crimine è di riconoscere che si è in stato di guerra e che si deve essere sempre in guardia. ..Gli "Angels", dice Lisa Sliwa, non predicano insurrezione o violenza. Pre- dicano un atteggiamento psicologico. Più stai in guardia più il criminale si sente sorvegliato, e almeno in un caso su due si scoraggia... Murray Schwarz, il legale, vuole chiarire questo punto: ..Nel delitto di strada, che nelle città come New York occupa il cinquanta per cento delle statistiche, non si distingue fra piccolo e grande crimine, tra furtarello e omicidio. E' una linea senza interruzione che va continuamente dal piccolo gesto di violenza, come una spinta, fino alla condanna a morte». Molti ricordano un omicidio nelle strade di New York, die era cominciato con un furto banale. Due giovani avevano preso di mira una coppia, avevano rubato una catenina d'oro e un piccolo anello. Ma uno dei due ladri è tornato indietro, rivolto a una delle due vittime ha. detto: «Pensandoci bene non mi piace la tua faccia». E Ita sparato. La tecnica di difesa degli «Angels», cosi come è stata pensata da Curtis e Lisa Sliwa, e dal loro migliaio di giovanissimi seguaci, è un misto di misure psicologiche, di interventi fisici e di non violenza, una serie di comportamenti destinali a «interpretare» la cultura della città e le sue trappole. .-Loro, dice il vescovo Sulli van di Brooklyn, questa cultura l'hanno capita perché ci vivono dentro, non sono tra coloro che guardano da lon tano ai problemi della gente che si sente sola e ha paura «Ma questo è esattamente ciò che disturba la polizia, osserva l'avvocato Schwarz. I poliziotti di New York rischiano ogni giorno la vita. Ma il loro modo di vedere la situazione è vecchio, le loro tecniche vanno bene per le grandi emergenze, non per il crimine quotidiano». Adesso Sliwa e Schwarz hanno messo insieme una specie di codice, che viene distributo nelle stazioni della ferrovia sotterranea, nei bar dove si radunano i giovani, Beco alenili punti del «Codice» degli «Angels». .Non vi illudete che un criminale sembri un criminale. I bianchi adorano pensare che i cattivi soggetti siano neri, e ciascuno li vorrebbe pensare come gli appartenenti a un altro gruppo. Invece il peggiore tipo di criminale, il più pericoloso, vive non lontano, conosce le vostre abitudini e probabilmente non lo avete notato perché vi assomiglia più di quanto non vi piaccia credere. Se vivete in un buon quartiere residenziale, attenti ai giovani del vostro stesso quartiere. Nove rapine su dieci sono opera di criminali locali, e potrebbero anche essere i figli del vostri amici». ..Toglietevi dalla testa che la rapina sia un pericolo che corrono solo i più agiati, che lo stupro sia una specie di multa per le ragazze troppo belle e l'aggressione fisica sia un problema dei più deboli e degli anziani, cui tutti gli altri possono non far caso. I fatti Indicano un quadro diverso che si riduce alla regola: il criminale colpisce quando può. E può ogni volta che gli si permette di farlo». Sono più di ventanni die la socioiooia americana ufficiale ìia pubblicato l'ultimo suo grande testo sulla criminalità urbana, la Teoria delle bande delinquenti di Cloward e Ohlin. Il gruppo degli -Angels» propone adesso un suo identikit del nuovo criminale urbano die potrà irritare sia la polizia sia gli scienziati sociali. Ma giunge certo in anticipo sulla ricerca universitaria. E forse coglie nel segno. Dicono Sliwa e Schwarz: «Il nuovo criminale concepisce l'aggressione come un concorso a premi nel quale è tenuto a segnare il numero più alto di punti. Ogni criminale ha un suo pubblico, una sua opinione a cui rendere conto. Il profitto importa ma è secondario rispetto al successo cr.e è disperatamente cercato. Come spiegare altrimenti lo stupro di donne anziane? Come spiegare l'atto di violenza devastante su un uomo evidentemente povero in attesa di un autobus? Il successo, nel dizionario di questo genere di delinquenti, vuol dire "subito e in fretta", senza prospettive e senza confronti. Meglio due dollari subito che cento catturati con un piano o con un calcolo. La brutalità è uguale perché il nuovo criminale vede se stesso come un gladiatore dentro un'arena. La parola chiave per capire questo tipo di criminale, dicono Sliwa e Schwarz, è «rispetto». Il criminale di strada punta al rispetto dei suoi colleghi, non al frutto della sua impresa. Dicono gli «Angels» qualcosa che persino i poliziotti finora non avevano no- < tato: la maggior parte dei criminali pericolosi che infestano le strade e la ferrovia solterranea vivono male e ricavano poco dal crimine, a volte meno che se lavorassero. Ma è inutile predicare che il crimine non paga. Qui la re- • trtbueione viene dal segnare punti agli occhi della propria opinione pubblica. Questa criminalità è quasi disinteressata, pur di mostrare che può fare del male. «Se il codice del successo vale per i ragazzi che vanno all'università perché non dovrebbe valere per 1 criminali da strada? Solo la definizione di successo è diversa», afferma Murray Schwarz. La difesa può venire solo da una serie di iniziative sociali coordinate. Gli «Angels» per esempio vanno sempre in giro in squadre di otto persone. Cinque «Angels», ragazzi o ragazze, bloccano il criminale, uno assiste la vittima, uno raccoglie nomi e indirizzi dei testimoni e uno chiama la polizia. Spiega Curtis Sliwa: «Se invece il crimine non è ancora stato compiuto il gruppo serve a disturbare l'Intenzione del criminale. Ci mettiamo intorno, lo fissiamo bene, cambiamo sovente posizione in modo da innervosirlo». L'insegnamento base dei ■■Guardian Angels» sembra partire da questo nuovo ritratto: un criminale motto pericoloso perette motivalo più dalle emozioni che dalla ragione, più dall'opinione dei suoi colleghi che dalla logica, più dall'affermazione di un potere clic da un vantaggio economico. «Serve poco la polizia, avvertono Lisa e Curtis Sliwa. Servono di più i cittadini organizzati. Viaggiate sempre sullo stesso autobus? Cercate di conoscervi. Abitate vicini? Dal momento che il criminale vi osserva, per prima cosa stabilite tra possibili vittime un patto di alleanza. Vi sentite braccati? Cercate di noi essere soli e osservate il potenziale aggressore. Al criminale in attesa non piace che qualcuno mostri di prendere nota con cura della sua Immagine, dei suoi lineamenti. Mai farlo da soli. Ma fatelo sempre, se siete riusciti a creare un gruppo». // gruppo dunque è la chiave di tutto? «No, risponde il giovane esperto del nuovo crimine. E' la solidarietà la risposta. Dobbiamo metterci in testa che fra i cittadini e questa criminalità molto anonima, molto frantumata ma immensamente pericolosa, è in corso una guerra. Tutti sono vittime potenziali e tutti dovrebbero sentirsi uniti agli altri, sia nella resistenza sia nell'offensiva. Il nostro gruppo di otto, che naturalmente non può essere onnipresente, è soltanto un simbolo, indica alla gente che cosa ciascun cittadino, insieme con gli altri, potrebbe fare». Furio Colombo Usa Sliwa, la «regina.; New York. Due «angeli elisioni», con le magliette e il basco che costituiscono la loro divisa, vigilano nella metropolitana

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