Anche in Uruguay proteste popolari «Concerto di pentole» tome in Cile

Anche in Uruguay proteste popolari «Concerto di pentole» tome in Cile Montevideo si è fermata contro il regime militare al potere da 10 anni Anche in Uruguay proteste popolari «Concerto di pentole» tome in Cile MONTEVIDEO — La giornata di prolcsta indetta ieri in Uruguay, la prima in dicci anni dì dittatura militare, si è conclusa con successo Fin dal mattino si erano notali i primi effetti della protesta: poca gente per le strade, ridotto al minimo il transito dei veicoli e di sera un «blackout» quasi totale che ha lascialo al buio interi quartieri, mentre ih tutta la città echeggiava il suono delle casseruole e delle pentole analogamente a quanto avviene in Cile in occasione di manifestazioni iwpolari antigovcrnallve. Il «concerto delle pentole» 6 stato assordante tanto nei quartieri popolari quanto in quelli residenziali, a dimostrare l'estensione dell'opposizione al regime militare. La manifestazione era stala indetta dai settori maggioritari del due partiti tradizionali (Manco e Colorado) e dalla piccola Unione civica, ai quali si sono sommati altri partili, nonostante 11 divieto di qualsiasi attività politica imposto dal governo. I volantini distribuiti alla vigilia della manifestazione e firmati «i partiti politici uruguaiani» esortavano la popolazione a rimanere in casa dalle 18 alle 20 e a spegnere le luci )>cr quindici minuti, come «risposta pacifica» alla ditta- lura e in appoggio alla libertà e alla democrazia. La sezione uruguaiana del movimento «Pace e Giustizia» (del Premio Nobel argentino per la pace Perez Esquivel) aveva indetto da' canto suo una «giornata di riflessione nazionale». A rendere più drammatica questa •■giornata di riflessione», due sacerdoti cattolici e un pastore protestante sono ormai a due settimane di digiuno, in pieno isolamento e sotto il controllo permanente della polizia che ha formato un cordone attorno alla sede di «Pace e Giustizia», permettendo solo la visita di un medico e dei familiari del rellgio- si. Le aulorilà militari, comunque, non si sono limitate ad osservare e sono partite all'attacco. La polizia ha arrestato la scorsa notte 173 persone (fra le quali un giornalista americano) che si trovavano in prossimità del locale dove 1 religiosi erano riuniti per il digiuno. Poche ore più tardi tutti i fermati sono stati rimessi in libertà. Ieri, invece, durante le manifestazioni di protesta, sono state fermate o arrestate oltre cento persone. Quella di ieri è stata la prima giornata di protesta in dicci anni di dittatura militare e dopo che, il 2 agosto scorso, 11 governo ha imposto nuove restrizioni alle attività politiche inasprendo anche la censura sui giornali tanto che gli abitanti di Montevideo si sono passati in molti casi a voce l'appello a manifestare. 11 ministro degli Interni, generale Hugo Linarcs Brum tornato in sella dopo la morte del generale Yamandu Trinidad — si è scaglialo in particolare contro «Pace e Giustizia» (appoggiata da «Amnestp International») una organizzazione che il generale ha definito «di tendenza marxista leninista». Il digiuno dei tre religiosi ha messo in evidenza, peraltro, l'esistenza di profonde divergenze all'interno del clero di questo Paese. Mentre alcuni vescovi, docili al potere militare, hanno criticato i digiunatori e il movimento «Pace e Giustizia», l'arcivescovo di Montevideo, monsignor Carlos Partelli. ha dclto che, nonostante si tratti di un'organizzazione estranea alla Chiesa, «questa non la respinge» e ritiene «ri.<tpe</ntii/ci/dir/turio...

Persone citate: Carlos Partelli, Hugo Linarcs, Perez Esquivel, Yamandu Trinidad

Luoghi citati: Cile, Colorado, Montevideo, Uruguay