Si fanno programmi per il domani perché di questo oggi si ha paura

Si fanno programmi per il domani perché di questo oggi si ha paura COSI' PER SPORT di Gian Paolo Ormezzano Si fanno programmi per il domani perché di questo oggi si ha paura La grande fiducia Cominciano a circolare i dépliants per Seul 1988, Giochi Olimpici. In Corea del Sud c'è il coprifuoco e ogni tanto ci sono spari e allarmi, i nordcoreani si infiltrano con gallerie oppure occupano il mare intorno; però si comincia a pensare all'evento sportivo che dovrà essere organizzato tra cinque anni. Si tratta di un colossale atto di fede, cìie lo sport si permette ed esibisce. Pochi al mondo possono andare così avanti nella programmazione e nella fiducia. Barcellona e Parigi già lottano per avere l'Olimpiade 1992, quella dei cinquecento anni dalla scoperta dell'America (possibile che a Genova nessuno si sia fatto avanti?). A meno di rovesciare il tutto, e pensare che lo sport, terrorizzato più che fiducioso, programmi per sperare, per esorcizzare, programmi per legittima difesa, programmi il futuro perché il presente, suo e del resto del mondo, gli fa paura (ai Giochi Panamericani si stanno scoprendo anabolizzatt a go-go). Azzurra e Franceschi E' sempre acqua, Azzurra e Franceschi dovrebbero convivere, ma l'impressione è che la barca l'altro giorno abbia tolto, su certi giornali, troppo spazio all'uomo. La vittoria di Franceschi ai campionati europei di nuoto, nei 400 misti, è cosa enorme, è tecnologia dell'uomo (un nuotatore ormai si costruisce). Su tre quotidiani sportivi, uno lo ha sistemato graficamente a li¬ vello neanche di Azzurra in gara, ma di complimenti dal Quirinale ad Azzurra (che intanto perdeva). L'altro gli ha preferito vistosamente il problema della Juventus, impegnata a Bari in Coppa Italia, manifestazione dì cui. come è noto, parlano in tutto il mondo. Improbabile che per Franceschi ci sia vasto interesse popolare, con queste -disattenzioni». Ma è una colpa. E se non si omaggia abbastanza una vittoria simile, come si può poi fare la morale allo sport troppo ludico, troppo voyeuristico, troppo ricco, troppo inolento? Quanto ad Azzurra, bisognerà adesso difenderla dalle Nuove Attese. Prontissimi a salire tutti sulla stessa barca, a promuovere Azzurra ad arca di Noè per il nostro presente e futuro sportivo, economico, tecnologico, nazionalistico, gli italioti, se Azzurra o una sua discendente non vincerà la Coppa America del 1986, diranno bidone, bluff, delusione, vergogna, e chiederanno indietro i rapidi entusiasmi di adesso, con misteriosi interessi. Ciclismo e donne / campionati mondiali di ciclismo sono cominciati ieri l'altro a Zurigo, corrono iprofessionisti, i dilettanti e le donne. Spartizione comica: le donne non sono professioniste, o non sono dilettanti? La condizione di donna è da opporre alle altre due? La dizione opportuna dovrebbe interessare il neofemminismo dello sport, quello die vuole a Los Angeles 1984 i 10.000 podistici anche per le femmine. La miss tappa Il ciclismo è proprio un altro mondo. Marco Groppo, una specie di Montgomery Clift pedalante, bellissimo, arnoreggia con una miss del Giro d'Italia, e 10 licenziano. In altri sport uno cosi sarebbe usato come fiore all'occhiello, proposto ai giovani, additato ai vecchi. Per il ciclismo, la miss è ancora quella radiofonica di Giringiro, die canta la lUnna nanna alla maglia rosa. Il lessico atomico Missili a Comiso, e a Vittoria, li vicino, viene contestata una squadra di cestisti militari Usa: non li vogliono in un torneo, sono guerrafondai. Viene in mente il vocabolario «nucleare» usato, e ancora in uso, per inuovi acquisti del nostro calcio, specie nei giornali sportivi. Zico spara missili, è un'esplosione nucleare, disintegra le difese. Il suo detenente, per restare fra i brasiliani, potrebbe essere Batista. L'Inter, se ha 11 tedesco finalmente superarma propellente, è in rampa di lancio. Perno e Rossi dovrebbero fare una coppia atomica, a meno die ci pensino meglio Pruzzo e Graziani, o Altobelli e Serena. C'è la reazione a catena (le richieste per gli ingaggi) e c'è il mister che emette speciali radiazioni. Chi non fa boom fa almeno bang. Guerre stellari fra squadre rinforzate. Dov'è l'epicentro della Coppa Italia? Hiroshima notre amour, nel lessico sportivo. A Comiso se ne accorgeranno, e bruceranno certi quotidiani?

Persone citate: Altobelli, Franceschi, Gian Paolo Ormezzano, Graziani, Montgomery Clift, Noè, Pruzzo