E Giacosa lanciò la bella Miranda
E Giocosa lanciò la bella Miranda Il film «Come le foglie» a Tv 3 E Giocosa lanciò la bella Miranda Stasera Rete 3 trasmette il film di Mario Camerini Come le foglie (1935), non inedito per il video, ma giustainente inserito nei ciclo dedicato al «Teatro con la macchina da presa». Si tratta in effetti di una puntuale trasposizione in cinema della commedia di Giuseppe Giocosa scritta agli inizi del secolo e — come osservò Filippo Sacchi nella recensione del film pubblicata 48 anni fa dal Corriere — «ancora, dopo trent'anni, una delle opere più predilette e più umane del nostro teatro». Di quest'umanità c'è larga traccia nella pellicola che va in onda stasera, die di un testo teatrale vecchio, allora, di oltre trent'anni, ha attualizzato l'azione datandola, appunto, 1935, ma senza alterarne lo spirito, il senso intimo del racconto, la fisionomia dei personaggi. Mario Gromo, critico cinematografico, allora, de La Stampa, scrisse dopo la prima: «"Come le foglie" è un film che si distingue per la sua nobiltà venata di malinconia accorata, per la sua misura che non è mai freddo ritegno». Il film di Camerini sviluppa infatti, con accortezza scenica e acume psicologico, la vicenda d'una famiglia borghese che di fronte alla rovina economi¬ ca non riesce più a vivere insieme: padre e madre, la figlia Nennele e il figlio Tommy si disperdono come le foglie al vendo. Nennele è una bravissima Isa MUxmda (in teatro, negli Anni 50, il personaggio fu di Lilla Brignone, con regia di Luchino Visconti). La Miranda, nel '35, era appena agii inizi d'una carriera die s'annunciava fulgida e per un certo tempo 10 fu, tanto da essere chiamata, dopo Come le foglie e 11 successivo Passaporto rosso, a lavorare come protagonista in Germania (Diario d'una donna amata,), in Francia (Il fu Mattia Pascal;. Poi venne scritturata a Hollywood, prima attrice italiana star nel cinema americano con due film: Hotel Imperiai e La signora dei diamanti. Ma fu quella un'esperienza non tutta positiva e all'inizio della guerra (1940) ella rientrò in patria dove si affermò soprattutto nel 1942 con Malombra di Mario Soldati, Zazà di Castellani (1943),e Le mura di Malapaga (1949) che le meritò a Cannes il premio per la migliore attrice. Isa Miranda mori nel settembre 1982 più che settantenne, afflitta da un male che per oltre tre anni, quasi dimenticata, la immobilizzò in un letto d'ospedale, a. v. Isa Miranda negli Anni Trenta dei suoi grandi successi
Luoghi citati: Cannes, Francia, Germania, Hollywood, Lilla Brignone
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