E sui monti dell'alta Val di Susa sono ricomparsi i cani selvatici

E sui monti dell'alta Vài di Susa sono ricomparsi 8 cani selvatici Segnalati branchi nei Comuni di Chiomonte, Oulx, Bardonecchia, Sestriere E sui monti dell'alta Vài di Susa sono ricomparsi 8 cani selvatici L'altro giorno hanno sgozzato 40 pecore - Pastori tedeschi o maremmani, che si sono perduti o sono stati abbandonati da turisti - Affamati, diventano feroci ■ I sindaci: «Gli daremo la caccia» 'Sui Susa. monti dell'alta Val di con una ordinanza dei sindaci, è stata aperta in anticipo la caccia. Ma lepri, fagiani, coturnici e camosci, per il momento, potranno stare tranquilli. Nel mirino delle doppiette questa volta ci sono i cani. Quelli selvatici, che da 3-4 anni infestano la zona, sgozzano le pecore, terroriz¬ zano i margari, attaccano i cervi del Gran bosco di Salbetrand. L'ultima razzia è avvenuta l'altro giorno sulle pendici del Fraiteve, presso la frazione Champlas Seguin di Sestriere, dove una quarantina di pecore sono state sgozzate e una mucca — inseguita — è precipitata in un dirupo. Nel¬ le settimane scorse — sempre nella medesima zona — sono stati uccisi 25 ovini. Stessa sorte è toccata a un gregge dell'alpeggio La Roche, nel comune di Oulx. «L'anno scorso furono un centinaio le pecore morte precisa Debernardi — z cani ne uccidevano alcune, poi inseguivano le altre che precipi- tavano nei dirupi. Fortunatamente mai nessuna persona è stata aggredita». Le segnalazioni dei cani inferociti, giunte dai comuni di Chiomonte. Exllles, Oulx, Bardonecchia, Cesana e Sestriere, preoccupano gli amministratori. «Abbiamo deciso di compiere delle battute con uomini armati — afferma Alessandro Gibello, sindaco di Bardonecchia e presidente della Comunità montana alta Val Susa — le pattuglie sono accompagnate da una guardia venatoria provinciale. D'accordo con la Protezione animali, cercheremo di catturare questi animali inselvatichiti con siringhe soporifere». Aggiunge Gibello: «Nelle scorse settimane, in alta Val Susa, personale della Provincia ha catturato una ventina di animali randagi che prima o poi si sarebbero aggregati a quelli che vivono nei boschi». Cani-pastore che si erano perduti, ma soprattutto animali abbandonati da turisti. Quanti sono i branchi segnalati nei vari Comuni? Di preciso non si sa. Forse 4-5, con altrettanti animali ciascuno: pastori tedeschi, maremmani, qualche alano. Tutti di grossa taglia e con tanta fame. Arrivano al punto di inseguire 1 caprioli e dar la caccia al cervi. «Sono stati più volte visti nel Gran Bosco — afferma Mario Rey di Salbertrand — inseguivano per ore le cerve, finché cadevano sfinite». In primavera per impedire che i branchi dei cani inselvatichiti aumentassero, 11 Consorzio forestale di Oulx — prima di consegnare i pascoli ai margari — ha censito tutti quelli degli alpeggi. Come si spiega questo inselvatichirsi dei cani? «Accade quando, abbandonati, si radunano in gruppo — precisa 11 prof. Carlo Rossi, direttore dell'Istituto zooprofilattico —. E con la fame si scatenano istinti primordiali, riemerge una certa ferocia. Ecco perché aggrediscono altre bestie e le sgozzano. Per quelle che fuggono, poi, non c'è scampo. Non bisogna dimenticare che il cane è sempre servito per cacciare altri animali. E'difficile però che assalgano l'uomo». Non sono più amici dell'uomo: solitudine e fame risvegliano in loro istinti primordiali di ferocia

Persone citate: Alessandro Gibello, Carlo Rossi, Debernardi, Gibello, Mario Rey, Roche, Seguin