Un solo compagno, il mare

Un solo compagno/ il mare Sempre in allarme accanto alla lanterna che guida i naviganti Un solo compagno/ il mare La solitudine accomuna la vita dei guardiani dei fari, ma non c'è nessun rimpianto - Gli anziani ricordano le notti insonni passate a sorvegliare le vecchie lanterne a vapore di petrolio - L'importanza delle «sentinelle del mare» è ormai ridotta perché le grandi navi adottano sistemi automatizzati per stabilire le rotte DAL NOSTRO INVIATO PORTO ERCOLE — Su uno scoglio invisibile, dozzine di miglia lontano, o su un'isola a portala di voce, la solitudine, dicono, è sempre uguale. «C'ero burrasca da dieci giorni, avevamo finito le scorte e le barelle non si azzardavano ad attraversare quel 150 metri di mare'. Il faro dell'isola Bocca, all'Ingresso del porto di Olbia In quell'inverno del 1956 pareva il tetto del mondo. 'Poi un pastore caricò due sacchi di viveri su un cavallo e vennero a nuoto». Quando ne parla Giacinto Coli sorride. Sessantatré anni, sposato, una figlia di venti, è da 35 guardiano di faro e prima dicci anni nella marina militare, la guerra, un naufragio davanti a Bengasl, una ferita riportata al largo di Valona. E' tornato a Porto Ercole, dove è nato, e sorveglia la lanterna sul forte -La roccaalta 94 metri sulle acque e visibile da 17 miglia. Questo dell'Argentario è un attracco elegante e le barche In cerca di riparo sono costosi panfili piuttosto che malandati pescherecci o rozzi carghi. La gente specie d'estate sciama chiassosa e le fortificazioni sono un'attrazione irresistibile. Con nostalgia Coli ripensa ai lunghi silenzi dell'Asinara o dell'isola di Giannutrì. Ma gli eremi più Ioniani sono stati automatizzati e il guardiano sospira: «Ora die si starebbe bene nei fari isola ti e male in città bisogna venir via-. Non si diventa «ex fanalisti- neppure quando l'età co stringe alla pensione. Esiste. all'Isola d'Elba (patria di numerosi fanalisti), soprattutto a Marina di Campo e a San Pietro, una nutrita colonia di guardiani, «anziani ma non in disarmo-. Mario Galli ha 73 anni e per 23 ha sorvegliato la notte le sentinelle del mare. Prima anche lui In marina, la guerra la sanguinosa battaglia con I tedeschi a Leros, la guerra partigiana la prigionia. Parla di - tanta nostalgia per quella vita tranquilla, serena, quando stavo al faro e il mare era II sotto alla finestra-'. Ha vissuto per quindici anni avendo come unici compagni la moglie Emilia, padovana, e i suol libri: -Ho letto tutto o quasi sulla seconda guerra mondiale, sul West americano, sui delitti perfetti ideati dai maestri del giallo. Quando qualcuno veniva a trovarci era una festa ma lo era anche quando se ne andava-. Per anni ha sorvegliato la torre della punta Polveraia a pochi Insuperabili chilometri da casa sua a San Pietro ed era come tener d'occhio la sentinella di Marettimo «più a Sud del Sud». Non pesavano neppure le notti insonni trascorse a sorvegliare le vecchie lanterne a vapore di petrolio: ••Non c'era a quei tempi l'allarme automatico quando manca l'energia elettrica e il rimpiazzo della luce a gas-. Erano altri i problemi gravi: dimenticare qualcosa. Per esempio, perché una volta giunti alla torre si è un po' CO' me In carcere e per due settimane o anche per un mese non si riceve cambio. La prima volta che sali i 492 gradini per arrivare dal mare al faro dell'Isola Palmaiola. nel canale di Piombino, ebbe un colpo: aveva dimenticato le sigarette, «fi allora ne fumavo sessanta al giorno-, dice Vittorio Tcsei, settant'anni, fanalista per quaranta, sposato, tre figlie. -Non faceva che ripetere: "Sarebbe stato meglio aver scordato il pane"-, ricorda Mario Battagllnl, 69 anni, guardiano per 41, sposato e tre figli, che col fratello Attillo. 76 anni, fu suo compagno por lunghi mesi sull'isolotto. Negli cremi in mezzo al mare la convivenza obbligata è scuola di vita: si cementano amicizie, non si hanno più segreti ]>cr il compagno. Ma non tutti i «matrimoni» riescono. SI può vivere da soli anche in compagnia di qualcuno in una piccola stanza. Racconta Amleto Retali, 81 anni, per 41 fanalista, che sullo scoglio d'Africa, un sasso affiorante a meta strada fra l'isola di Pianosa e la Corsica, oggi contrassegnato nell'elenco dal numero 2096, -Per anni due guardiani non si rivolsero la parola. Uno si chiamava come me. Retali, e l'altro Bartolomei. Abitavano in quella torre circolare di diciotto metri a gomito a gomito, e tutto il giorno e tutta la notte li passavano in silenzio quando dovevano comunicare si scrivevano un biglietto-. Grandi slanci di generosità e piccole avarizie sono passali sotto agli occhi degli eremiti. Un giorno dal battello-faro della Mclorla. allora ancorato tic miglia In mezzo al largo di Livorno e oggi sostituito da un fanale fisso, videro un veliero Incagliarsi nelle secche. -Era un bastimento di Carrara, carico dt marmo. Dal porto usci un rimorichiatore per trainarlo- ricorda Retali. -Per quanto si potè capire il comandante tirava sul prezzo del recupero. Dopo la prima "vcntolata" quella che aveva spinto la nave sui fondali bassi, ne arrivò un'altra, e poi scoppiò un incendio e bruciò tutto. Noi avevamo visto quel via-vai dal faro e non ci era parsa una cosa chiara. Ci fu un processo, si seppe poi. e il comandante ne rimase coinvolto-. Con tristezza i fanalisti, so pratili Ito gli anziani, quelli che avevano scelto il lavoro per vocazione, ammettono che l'Importanza delle lanter ne è ormai ridotta perche le grandi navi adotlano sistemi automatizzali per stabilire e correggere le rotte, -Ma se l'elettronica tradisce non rimane che quella luce nella notte per dare sicurezza-, afferma Lido Martorrlla. 63 anni, sposato con una figlia laureata in lettere c un fllglo medico, guardiano della torre dei Lorena a Porto Ferralo. Era stato per otto anni sull'Incrociatore Garibaldi, volontario, e alla fine della guerra si era congedato ma .per nostalgia» aveva poi partecipato al concorso per «tecnico del fari» ed era diventalo uno del 350 impiegali civili che affiancano i 55 militari nel Servizio fari e segnalamento marittimo. La none sparse sulle nostre coste o sulle isole lampeggiano 187 fari, 60 sono con «ottica rotante». 108 hanno «ottica fissa» mentre 19, i più importanti, sono -radiofari» indispensabili anche alla naviga zlone aerea. Poi ci sono 551 fanall e 81 bop luminose. Lo Stalo per tenere accesi questi «fuochi» spende 12 miliardi l'anno, una cifra considerala «piuttosto esigua». I profondi silenzi dicono ora sono inquinati come il mare. Oggi una radio per non sentirsi isolali in uno dei quatlro angoli del mondo non è più un tesoro. -Per un anno abbiamo tenuto spento un telci'isore inviato dal ministero a capo Focardo-, rammenta Retali -e non se ne sentiva la necessità-. E aggiunge: - Tra qualche annoi fanalisti saranno scomparsi, sarà tutto automatizzato-. Vincenzo Tcssandori

Persone citate: Bartolomei, Bocca, Giacinto Coli, Mario Battagllnl, Mario Galli, Vincenzo Tcssandori, Vittorio Tcsei

Luoghi citati: Africa, Carrara, Corsica, Emilia, Leros, Livorno, Lorena, Piombino