Il Mas, braccio armato del separatismo sardo?

li Mas, braccio armato del separatismo sardo? Rivendicati sei omicidi in pochi mesi e il sequestro Buffoni li Mas, braccio armato del separatismo sardo? CAGLIARI — Il separatismo sardo ha trovato il suo braccio armato»? E' questo l'interrogativo che molti si pongono nell'isola dopo il rilascio del dott. Salvatore Buffoni, il cui rapimento è stato rivendicato dal «Movimento armato sardo» (Mas), un'organizzazione che si è già assunta la paternità di sei omicidi (il primo delitto risale al 28 febbraio scorso) e che. col riscatto (500 milioni) ottenuto per la liberazione del medico condotto di Bitti (Nuoro), si propone di autofinanziare le proprie azioni tese alla -separazione totale della Sardegna dall'Italia*. La comparsa del «Mas» sullo scenario isolano risale allo scorso mese di giugno, quando con una lettera inviata al corrispondente da Nuoro del quotidiano «La Nuova Sardegna» l'organizzazione ha rivendicato l'omicidio di Claudio Balia, un barista di 22 anni ucciso a Mamoiada il 15 giugno, fratello di un «pentito» nell'inchiesta in corso sulla cosiddetta «Superanonima gallurese». E' seguito l'omicidio del macellaio Gonario Sale e quello dell'ex carabiniere Giovanni Bosco, quest'ultimo ucciso alla presenza di un amico costretto a fare da testimone dell'esecuzione. -Continua la campagna Peci*, questa la frase contenuta nei primi volantini, nei quali «pentiti» e presunti «delatori» vengono indicati dal «Movimento armato sardo» come primi «bersagli». Ma 11 «Mas» si propone veramente come un gruppo con finalità eversive o non si tratta piuttosto di un tentativo di dare una coloritura socio-politica ad azioni di delinquenza comune, tendenti probabilmente ad un rilancio dei sequestri di persona, dopo i colpi inferti alla malavita negli ultimi anni dalla magistratura e dalle forze di polizia? La seconda ipotesi è quella che trova maggiore credito tra gli inquirenti. Secondo gli investigatori, attualmente il «Mas» sarebbe composto da 6-7 latitanti, capeggiati da Annino Mele, un giovane di Mamoiada con¬ dannato di recente a sette anni e sei mesi di reclusione nel processo contro la «Colonna sarda» della Br. Mele sarebbe approdato dalla delinquenza comune alla «lotta armata» dopo una relazione con una presunta terrorista attualmente detenuta in un carcere della penisola. Secondo il questore di Nuoro, Arrigo Molinari, l'organizzazione si muoverebbe attualmente in un perimetro comnreso Ira i paesi di Mamoiada, -i, Orune, Orgosolo. Ollolai e Dorgali. Sulla presunta struttura del «Mas» (comitato centrale, suddiviso in direzione politica e direzione militare, e varie colonne) illustrata dai rapitori al dott. Buffoni, gli investigatori nutrono molti dubbi e pensano si tratti di un tentativo di enfatizzare l'effettiva consistenza dell'organizzazione. Gli inquirenti tendono, co¬ munque, a non sottovalutare senza, però, drammatizzare la situazione. In sostanza, il tentativo di riesumare vecchie idee degli Anni 60 («La Sardegna quale Cuba del Mediterraneo», idea-guida di Glangiacomo Feltrinelli che aveva tentato di coinvolgere nei suoi programmi guerriglieri la «primula rossa» del banditismo sardo dell'epoca, Graziano Meslna) Maggiori preoccupazioni si nutrono, Invece, per il richiamo che il «Mas» ha fatto ai vecchi valori della società barbaricina, quelli che si richiamano alle regole della società agro-pastorale, codificate dall'antropologo Antonio Pigllaru in un testo ormai famoso nell'isola: La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico. Queste regole condannano, innanzitutto, chi collabora con la polzia e la magistratura.

Persone citate: Annino Mele, Antonio Pigllaru, Arrigo Molinari, Buffoni, Claudio Balia, Giovanni Bosco, Mele, Salvatore Buffoni