Misure di sicurezza, è il caos

Misure di sicurezza, è il caos La commissione di vigilanza giudica pericolosi cinema, scuole, condomini Misure di sicurezza, è il caos In nessun'altra città controlli così severi sulle misure antincendio: una «persecuzione» nei confronti di Torino o semplice applicazione della legge? - Il pretore: «Non c'entra l'emozione provocata dalla tragedia dello Statuto» - Sono necessari lavori per centinaia di miliardi - Novelli: «Non basterebbe mobilitare tutti i cantieri» Il cartello ..chiuso per lavori» ha preso il posto delle locandine in 9 delle 20 sale cinematografiche di prima visione. I presidi minacciano di non riaprire le scuole ritenute insicure dalla commissione di vigilanza. Responsabili degli ospedali e amministratori dei condomini sono in allarme: da un momento all'altro potrebbero essere incriminati l>er non aver installato le apparecchiature antincendio. Nessun'altra città d'Italia ha registrato una simile percentuale di chiusure. Nessun sindaco, come Novelli, ha davanti a se la prospettiva «di, dover spendere un centinaio di miliardi-^ per adeguare gli edilici pubblici alle norme di sicurezza. Commissione e vigili del fuoco si muovono sui binari di leggi e di norme valide su tutto il territorio nazionale. Ma possiamo pensare che in questa città le verifiche siano più severe perché è ancora vivo il ricordo di quel tragico 13 febbraio? La dottoressa Cervetti. pretore che ha in mano tutte le inchieste, esclude che si stia agendo -sulla spinta dell'emozione-. E spiega: «L'indagine sulle scuole è partita fin da dicembre, mentre la tragedia Statuto era ancora lontana e soprattutto inimmaginabile». Accertamenti sono stati fatti anche negli asili nido, un caso è già approdato in aula. Riguarda una struttura privata in corso Peschiera: da venti a trenta bambini sotto i 3 anni ospitati al quarto ed al quinto piano del condominio. -Non c'erano particolari dispositivi di sicurezza. Come ne sarebbero usciti in caso di incendio?-, chiede il giudice che ha incriminato i responsabili dell'asilo e ha citato come testimoni, per la seconda udienza, l'assessore compe¬ tente e la commissione di vigilanza al completo. Nel caso di scuole pubbliche, però, i presidi si trovano a gestire loro malgrado edifici costruiti e approvati in assenza di norme specifiche: c'è una legge generale, mancano le indicazioni particolari pelle scuole e mancano spesso i fondi per finanziare i lavori. Còsa possono fare?' -Innanzitutto comportarsi correttamente — precisa il pretore — e sollecitare chi de¬ ve fare i lavori. Può scaricarsi da molte responsabilità, man-, dando circolari, regolando l'uso di certi apparecchi, distribuendo accortamente le classi ai piani più bassi. La popolazione scolastica è in diminuzione: i locali non dovrebbero mancare-. La dottoressa Cervetti esclude ancora ogni -caccia al preside-, e ricorda il caso dell'istituto tecnico Avogadro: -Tre anni fa era in condizioni pietose: a forza di stimoli si sta adeguando sotto tutti i profili-. La mole dei lavori da eseguire nelle altre scuole e negli edifici pubblici spaventa però gli amministratori. Il sindaco Novelli, che ha appena inviato al consigliere capo della pretura, dott. Brunetti, l'imponente dossier dei piani d'intervento, scuote la lesta sconsolato: Non basterebbero tutte le imprese iscritte all'Albo dei costruttori per eseguire i lavori in tempi brevi. Bisogna rifare impianti elettrici, impianti di riscaldamento, muri, scale interne ed esterne, ingrandire le uscite, installare parafulmini e tutta la segnaletica d'emergenza. E nel frattempo potrebbe arrivare una diversa normativa-. Ma la questione di fondo resta aperta e finora senza risposta: perché tante chiusure a Torino? I casi sono due: o solo la nostra città è stata costruita in spregio ad ogni regolamento di scurezza, e allora è sacrosanto che magistratura e commissione di vigilanza intervengano e colpiscano i responsabili: oppure tutte o quasi le città hanno, chi più chi meno, compiuto delle inosservanze alle misure antincendio, e allora non si capisce perché solo a Torino si chiudano i locali, e non altrove. Le norme hanno valore su lutto il territorio nazionale l.a facciata del ciucimi Statuto il giorno dopo la tragedia che ha provocato 64 ultime.

Persone citate: Brunetti, Cervetti, Novelli

Luoghi citati: Italia, Torino