Cardellini, merli e tordi al festival del bel canto di Cinzia Sasso

Cardellini, merli e tordi al festival del bel canto «Sagra dei osei» questa mattina a Sacile (Pordenone) Cardellini, merli e tordi al festival del bel canto BACILE — La sveglia, per appassionati ed espositori, suonerà alle 4. L'appuntamento con il concerto di tordi maestri, merli, fringuelli, lordine, sasselli, montani e allodoll, gruppi da richiamo e di canarini, esotici, quaglie e cardellini, è fissato per le 4,30 nel parco dell'istituto magistrale di viale Zancanaro. E' il via alla 710" edizione della «sagra del osei» di Sacile, in provincia di Pordenone, forse la più antica esposizione avicola d'Italia. Arriveranno, da tutto il Veneto e anche da altre regioni, oltre seicento espositori con le gabbiette dei loro amici pref el'iti, allenati da anni di duro esercizio quotidiano. Sarà eletto oggi il tordo nazionale: centomila lire di premio, una coppa, una targa, una raccolta di vini pregiati della zona, come riconoscimento al più bel canto d'Italia. Vincerà ancora Luigi, si chiedono I fanatici di ornitologia, il tordo di proprietà di Bruno Campardo di S. Fior di Treviso, valore commerciale due milioni, che l'anno scorso ha sbaraglialo lutti i concorrenti? Per i giudici non sarà un lavoro facile: il concerto di pennuti comincia prima dell'alba, ma seguiranno altre prove, distribuite nel corso della giornata, e ascollare melodie e cinguettìi valutando le più intonate e armoniose non è sempre facile. C'è chi esordisce con una prova eccezionale e poi fa i capricci magari perché non apprezza il vociare dei visitatori; e per gli allevatori è un dramma, la distruzione di un anno di sacrifici. L'anno scorso ottantamila persone hanno invaso questa tranquilla cittadina medievale (bagnata dal fiume Liven za) che conta 16 mila 500 abi tanti. Piazza del Popolo, la principale, viene trasformata l)cr l'occasione in un'isola verde tutta voliere e «roccoli»; ma solo l'anno prima le presenze erano 120 mila, quando il tempo era stato più clemente. Dal 1274 è una tradizione clic si ripete: allora si chiamava Marca dei osci (che vuol dire mercato degli uccelli), e veniva abbinato alla festa di S. Lorenzo. Dall'inizio del se colo è diventato sagra, con tanto di organizzazione, premi, giurie e classifiche. Rima ne anche il mercato, nell'atti gua piazzetta Manin, dove per tutto il giorno c'è folla di venditori e acquirenti: si tratta sul prezzi, che per un canarino vanno dalle 20 alle 30 mi la lire, ma che si alzano sul! 100 mila quando si parla di esotici e pappagalli. L'Associazione Pro Sacile ha fissato lo svolgimento di questa manifestazione per la prima domenica successiva a quella di Ferragosto: »Ma non ci sono solo gli esemplari più belli di ogni tipo — dice 11 presidente Giovanni Ivan —, c'è la mostra degli animali da cortile, la mostra cunicola, l'esposizione canina naslonale, la gara del chioccolo». Il chioccolo, è anche questa una tradizione che si tramanda fin dal Medio Evo, è la gara tra uomini capaci di imitare il verso del pennuti. Alla gara, per ora. gli iscritti sono venti. A colpi di gorgheggi si contenderanno una coppa e un premio di cinquantamila lire. Cinzia Sasso

Persone citate: Bruno Campardo, Cardellini, Fior, Giovanni Ivan

Luoghi citati: Italia, Pordenone, Sacile, Treviso, Veneto