Cova concede la rivincita a Londra nei 10 mila

Cova concede la rivincita a Londra nei 10 mila Cova concede la rivincita a Londra nei 10 mila Un buon rendimento di tutti i comprimari, e non solo delle «punte», necessario per un piazzamento d'eccellenza - Per il primo posto duello Urss-Germania Est, entrambe vittoriose quattro volte DAL NOSTRO INVIATO LONDRA — Ad appena una settimana di distanza dalla conclusione dei primi campionati del mondo, l'atletica ripropone uno scontro fra due dei tre colossi che si sono spartiti la maggior parte delle medaglie di Helsinki: assenti gli Usa, DDR e Urss rinnovano la sfida nella finale di Coppa Europa, ospitata nel bell'impianto del Chrlstal Palace, il cui unico vero difetto è di trovarsi troppo ai margini della metropoli londinese. Dopo 4 successi tedesco-orientali, che sono seguiti ad altrettanti dei sovietici, la nona edizione della Coppa Europa indica l'Urss come leggermente favorita, almeno in campo maschile, essendo invece le ragazze DDR ben lontane dalla portata altrui. Assente con le donne (impegnate a Sittard, in Olanda, in quella che è la finale delle seconde), l'Italia è invece in campo con la formazione maschile e non nasconde di puntare a un risultato di prestigio: quinti due anni fa a Zagabria, gli azzurri sperano di ripetere quel risultato e anzi potrebbero persino fare qualcosa di meglio, a patto che non si registrino grossi crolli. In una manifestazione come la Coppa Europa, dov'è il piazzamento a fare classifica (8 punti al primo, 7 al secondo, 6 al terzo e cosi via per ogni gara) è infatti basilare evitare di finire in coda ai gruppi, si da poter poi capita- lizzare al massimo il risultato delle «punte», ruolo che tra domani e domenica sembrano destinati a recitare soprattutto Cova e Mennea, visto che la staffetta veloce, seconda ai mondiali, dovrà fare a meno di Pavoni e fatalmente risentirà del fatto di dover inserire Bonglornl in terza frazione. Cova, nel mirino ormai di molti avversari, concederà già oggi l'ideale rivincita a Schildauer. «M'interessa cercare di far bene per me e per la squadra —dice—ma non drammatizzerò comunque un'eventuale sconfitta. La gara che contava veramente, per me, era quella di Helsinki: adesso è chiaro che per gli altri sono il punto di riferimento su cui impostare la prova. E cosi tutto diventa più difficile». Oltre a Schildauer, 110 mila avranno al via il sovietico Abramov e l'inglese Jones, come clienti più pericolosi per Cova. Nell'aria c'è poi la possibilità che ad Alberto venga chiesto di correre anche domenica, i 5000. «Lo escludo — ribatte il campione del mondo—in quanto doppiare, rischiando una sconfitta contro gente fresca non mi va. Il giorno dopo un 10.000 penso che quello che potrei fare io sia nelle possibilità anche di Antibo». Più possibilista il et. Rossi: «Inutile parlar¬ ne adesso: è chiaro che se da una gara può dipendere il risultato della squadra, allora chiederemo a chiunque di fare un sacrificio. Ma non si possono anticipare i tempi: sui 5000 il titolare resta Antibo, che si sta rimettendo dalla forma allergica che lo ha colpito nei giorni scorsi». Il discorso di Rossi potrebbe riguardare anche Mennea oggi impegnato con la staffetta 4 x 100 e domani nei 200. In chiusura'di pro< gramma c'è infatti la 4x400 e Pietro potrebbe rappresentare il jolly della situazione. « Vedremo, vedremo... — sorride accattivante 11 barlettano—per i 400 comunque sono ormai un vecchietto, certe fatiche è meglio non le faccia... e poi adesso devo pensare alla nuova sfida con Wells sui ZOO. E' la prima volta che vengo a misurarmi a casa sua, la prima volta che corro in Inghilterra. Non solo, perché risale proprio alla Coppa Europa del '79, a Torino, l'unica mia sconfitta contro lo scozzese in 5 anni di sfide». Cova e Mennea punte, dunque, per una squadra abbastanza equilibrata, all'apparenza della vigilia ben concentrata su un impe gno che può rendere un bel «premio partita» come avvenne nell'ultima edizione a Zagabria. Allora il quinto posto (con 75 punti, dietro DDR, Urss, Germania, Gran Bretagna) venne ulteriormente celebrato dai successi di Scartezzlni e della staffetta 4x400, quell'anno davvero irresistibile. Oggi i calcoli della vigilia dicono come si possa toccare quota 85-90 punti. Il che potrebbe anche consentire di essere quarti, a spese dei britannici. Guai a rilassarsi su que stl discorsi ottimistici: i polacchi, e l'hanno dimostrato al mondiali, sono ben svegli, a loro volta decisi a tentare di scalzare gli azzurri e ritornare sulle posizioni antecedenti alla finale di Zagabria. . „ . . i Giorgio Barbens