Un Paese in cifre
Un Paese in cifre Un Paese in cifre Il Ciad è, per estensione, il quinto Paese dell'Africa, ma il suo territorio è per due terzi uno sterminato mare di sabbia, tanto che gli ex colonizzatori francesi coniarono l'espressione «Ciad utile e Ciad inutile». La parte «utile» del Paese è quella meridionale (un terzo del territorio) che è coltivabile grazie alle piogge cicliche che rendono fertile il terreno. La popolazione è di circa quattro milioni e mezzo di persone, divisa in ben 203 gruppi etnici: undici più consistenti, gli altri semplici tribù. Il 52 per cento degli abitanti è di fede musulmana (per lo più stanziati nel Nord del Paese), il restante 43 per cento è animista e vive nel Sud, dove si trova la maggior parte della piccola comunità cristiana. I combattimenti delle ultime settimane si sono svolti nel cosiddetto «Ciad inutile», cioè nella parte settentrionale del Paese, il cui centro più importante è Faya Largeau, un'oasi abitata da 30.000 persone, nata come stazione carovaniera e trasformata dai francesi, nel periodo coloniale, in base militare. La capitale, N'Djamena, è invece all'estremo Sud del Ciad, divisa dal Camerun dal fiume Chari. E' una città con vasti quartieri moderni, che fu fondata dai pellegrini musulmani che dall'Africa meridionale risalivano nella strada ver¬ so la Mecca. Lungo il fiume Chari non esistono ponti e Il traffico fra le due sponde avviene con barche e canoe, con il continuo pericolo degli ippopotami, L'economia è a livelli bassissimi, tanto che il Ciad è uno dei Paesi più poveri dell'Africa. L'unica coltivazione che ha un mercato è quella del cotone, sempre limitata ai territori del Sud. I primi europel arrivarono nel Paese nell'800. Il territorio divenne un protettorato francese attorno al volgere del secolo e, nel 1910, fu annesso all'Africa Equatoriale Francese. Dopo cinquantanni, nel 1960, ottenne l'indipendenza, sotto la presidenza di Tom balbaye.
Persone citate: Faya Largeau
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