Solo la pioggia porterà funghi

Solo la pioggia porterà funghi La stagione della raccolta è stata ritardata dalla siccità Solo la pioggia porterà funghi Per il grande caldo l'humus nei boschi si è rinsecchito e circa centomila cercatori della provincia torinese sono stati finora delusi - Ma sono in arrivo temporali locali L'esercito dei centomila ed oltre cercatori di funghi, già pronto a invadere le montagne della provincia torinese alla caccia di porcini e boleti, scalpita impaziente. I preziosi e gustosi frutti del bosco non ci sono, complice la siccità. Nei Comuni delle vallate la vendita del tesserini prosegue senza sosta. Molti torinesi hanno preferito quest'anno trascorrere le vacanze a Torre Pellice, Lanzo o Pont Canavese, perché con la crisi c'era la speranza di unire il dilettevole con l'utile: sane passeggiate nel boschi, ferie a buon prezzo e cesti di ambiti funghi. Però occorre sottolineare che la stagione del porcini ha già avuto un anticipo: dal 5 al 20 luglio nelle vallate alpine la raccolta è stata abbondante e con esemplari di ottima qualità. Poi è arrivato 11 grande caldo, nei boschi Vhumus si è rinsecchito Negli anni scorsi In questo periodo cominciavano a nascere i primi esemplari. Inizialmente dai 400 agli 800 ine tri, dove la vegetazione è fitta di castagni, dove ci sono le roverelle e le brughiere assolate. Poi sù, fino ai 1400-1600 metri, nelle foreste di faggi, dove i porcini e i boleti crescono sani, robusti e molto grossi. Invece questo agosto si presenta piuttosto avaro per gli appassionati. Le avanguardie che nei giorni scorsi hanno sfidato la siccità, sperando di tornare con qualche esemplare, hanno invece accumulato stanchezza e tanta delusione. -Occorrono molti temporali e giornate di sole alterno — spiegano i valligiani più esperti, quelli che vanno a colpo sicuro —, e poi anche periodi un po' nebbiosi, a temperatura costante-. Quindi, salvo imprevisti, si dovrà aspettare settembre, che è il mese più adatto per la crescita dei reali, porcini e boleti, qualità più pregiate. Ora i funghi in vendita in qualche negozio non sono nostrani: arrivano dalla Jugoslavia o dalla Calabria. Ma sono pochi e cari. Anche in quelle zone il caldo e la siccità hanno fatto patire 1 boschi. Se tra gli appassionati occasionali l'attesa è febbrile, per i valligiani che aspettano la stagione giusta per arrotondare i magri e difficili proventi della montagna la situazione ha risvolti molto più seri. C'è preoccupazione. -Non ci sono nemmeno più i pinaioli, quei funghi giallini che crescono abbondanti accanto alle conifere — dicono le guardie forestali —. l'erba è rinsecchita; pochi esemplari si possono trovare sui versanti a Ovest e nelle none più umide. I temporali di questi giorni non sono stati sufficienti-. Cosi i cercatori di funghi, smaniosi di sgambare per forre e boscaglie, invocano la pioggia. Precisa l'ufficio meteorologico di Caselle: «Per alcuni giorni avremo bel tempo, ma ci saranno temporali locali-. L'importante è che siano abbondanti. Quindi è lecito sperare.

Persone citate: Pont Canavese

Luoghi citati: Calabria, Jugoslavia, Lanzo, Torre Pellice