Ancora speranze per gli alpinisti dispersi Il tempo migliora, continuano le ricerche

Ancora speranze per gli alpinisti dispersi Il tempo migliora, continuano le ricerche Tra i ghiacci della Groenlandia elicotteri Usa in soccorso ai tre uomini di Bardonecchia Ancora speranze per gli alpinisti dispersi Il tempo migliora, continuano le ricerche Le forze armate americane sono intervenute con ricognitori dotati di sofisticate apparecchiature in grado di individuare «macchie di calore» in mezzo alla neve e la presenza di persone anche attraverso le nuvole - Non nevica più Anche elicotteri e ricognitori americani decollati dalla base di Thule partecipano da ieri pomeriggio alle ricerche di Giorgio Pettiglani, Pino Agnolotti ed Enrico Bologna, 1 tre alpinisti di Bardonecchia dispersi sull'isola di Upernavik. Sulle pendici della Great White Tower ci sono intanto i quattro componenti della spedizione di soccorso italiana che ormai da 24 ore sta battendo palmo a palmo la zona, nel tentativo di trovare tracce del passaggio degli scalatori. Pur con ritardo (l'allarme è stato dato cinque giorni fa) e pur con l'amarezza che viene dal constatare lo scarso impegno della polizia groenlandese che ha rapidamente chiuso il caso ritenendo 1 tre italiani 'Certamente morti-, c'è ora da ritenere che lo spiegamento di forze presente sull'isola di Upernavlk possa consentire una ricerca rapida e meticolosa. Se il terzetto italiano è ancora in vita verrà probabilmente individuato nelle prossime ore; più problematico sarebbe invece il recupero dei corpi nella malaugurata ipotesi che fossero stati travolti da una slavina. A Bardonecchia, dove tutti hanno chiara la gravità della situazione e le scarse possibilità di una conclusione positiva della vicenda, l'intervento degli americani ha riacceso qualche speranza: alla ricognizione di piloti esperti, dotati di sofisticati sistemi fotografici (fra cui apparecchiature a raggi infrarossi, in gra o i ti ti a iio o oooaa do di individuare «macchie di calore» in mezzo alla neve) ed allenati proprio per soccorrere uomini in difficoltà sui ghiacci, ben difficilmente potrà sfuggire ogni minimo segnale de) passaggio del terzetto. L'intervento delle forze armate americane era stato richiesto ieri mattina dalla signora Claudia Pettigtani all'ambasciata di Roma. La risposta, anche grazie all'appoggio del nostro ministero degli Esteri, è stata rapida e il Pentagono, da cui dipendono le basi operative dell'esercito, ha autorizzato l'intervento. Thule dista dall'Isola di Upernavlk circa 500 chilometri, tanti ma non troppi per elicotteri in grado di operare su distanze molto lunghe e di compiere scali tecnici senza troppe difficoltà anche in piccolissimi aeroporti. E' poi possibile che questi mezzi vengano affiancati da ricognitori che portano a bordo apparecchiature ancor più sofisticate, in grado di rilevare fotograficamente la presenza di uomini anche attraverso le nuvole. I soccorsi arriveranno in tempo? La domanda ha una sola risposta: «Si deve tentare-, anche perché le condizio ntepnsaldmbcgnmtsdv ni meteorologiche, durante la tempesta, non sono mal state proibitive. La temperatura non è scesa oltre i 10 gradi sotto zero ed i tre alpinisti avrebbero potuto resistere all'interno di un igloo o sul fondo di un crepaccio. Da ieri mattina inoltre il clima sembra essersi fatto più mite. Nonostante 1 pessimistici comunicati della polizia groenlandese, la speranza non si spegne. In nome dell'amicizia e della solidarietà Internazionale decine di uomini stanno cercando gli alpinisti di Bardonecchia. Se sono in vita li troveranno. E presto. Klicotlcri di questo tipo sono impiegati dall'Esercito americano sull'isola di U-pemavik

Persone citate: Claudia Pettigtani, Enrico Bologna, Pino Agnolotti, Tower

Luoghi citati: Bardonecchia, Groenlandia, Roma, U-pemavik, Usa