Palma degli utili al S. Paolo di Torino di Marco Borsa

Palma degli utili al S. Paolo di Torino Il sistema bancario mondiale (Usa esclusi) nella classifica di «Fortune» Palma degli utili al S. Paolo di Torino L'inflazione non aiuta più i bilanci delle aziende di credito - Calo dei profitti in dollari - Bassa redditività MILANO — Per la prima volta da quando (1968) Fortune compila la classifica delle prime cento banche commerciali fuori dagli Stati Uniti le attività espresse in dollari sono calate di uno 0,4 per cento e gli utili netti di un 9,3 per cento. L'inflazione non aiuta più 1 bilanci delle banche che, espressi in dollari, mostrano le crepe di un sistema finanziario mondiale afflitto dalle insolvenze di Paesi come la Polonia o il Messico, dalle conseguenze della recessione economica che ha provocato migliaia di fallimenti industriali, dalla necessità di passare rapidamente da una filosofia di continua espansione dei ricavi (dei prestiti) a un più severo contenimento dei costi. Dalle prime dieci banche del mondo sono sparite le tedesche vittime dei pesanti accantonamenti che hanno dovuto fare sui prestiti fatti alla Polonia (In questi giorni sono in corso i negoziati con Varsavia per allungare le scadenze del debito maturate quest'anno) e a fronte dei 1200 falli menti industriali. Continua invece la crescita dcle banche giapponesi che sono presenti con ben 24 istituti di credito, segno della potenza finanziaria che accompagna l'espansione delle esportazioni. Buona la presenza complessiva dell'Italia che conta 11 nomi (10 banche commerciali più il Crediop-Icipu che ha un regime misto) fra i primi cento, mentre nell'industria ha solo quattro nomi sui primi cento della classifica Fortune, delle 500 maggiori imprese fuori degli Usa. Le banche italiane sono anche meno colpite rispetto a quelle di altri Paesi dall'insolvenza internazionale ma possono vantare in compenso la clamorosa insolvenza dell'Ambrosiano per ragioni che nulla hanno a che fare con l'Iran, il Messico o la recessione mondiale. Il punto debole dei nostri istituti di credito è la redditività, mediamente non molto elevata. I più bravi sono di gran lunga quelli dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, che hanno guadagnato 258 milioni di dollari su 11,6 miliardi di dollari di impieghi. In coda vengono 11 Banco di Napoli e il Banco di Sicilia con utili assolutamente Irrisori, inferiori allo 0,1 per cento degli impieghi. Fra le grandi banche nazionali il pegglor comportamento spetta alla Banca Nazionale del Lavoro con 46,6 milioni di dollari di utili su 29,2 miliardi di dollari di impieghi (è la banca più compromessa nei prestiti internazionali, la sola ad aver concesso grossi prestiti alle filiali estere del vecchio Ambrosiano). Nettamente meglio della Bnl ma ancora molto lontane dal San Paolo di Torino le tre Bin (Banco di Roma, Commerciale e Credito Italiano) benché sia opinione del mercato che gli utili della Comit e del Credito siano sottostlmati. Cosi come sottostimati sarebbero anche quelli del Monte dei Paschi una banci; in netta ascesa in questi anni a cui molti attribuiscono grandi potenzialità future. Largamente scontato il basso rendimento della Cariplo, la più grande Cassa di risparmio del mondo, mentre in buona posizione si colloca la sola banca privata italiana che entra nella classifica, la Banca Nazionale dell'Agricoltura, con utili dello 0,4 per cento sugli impieghi, il rapporto più alto dopo quello del San Paolo di Torino. Marco Borsa

Persone citate: Fortune