Per smascherare i falsi invalidi 7500 controlli Inps in Piemonte
Per smascherare i falsi invalidi 7500 controlli Inps in Piemonte Scattano le verifiche disposte dal ministero del Lavoro Per smascherare i falsi invalidi 7500 controlli Inps in Piemonte Nel primo «campione» al setaccio 4100 lavoratori dipendenti, 2600 coltivatori diretti, 380 artigiani, 350 commercianti e una quarantina di pensionati dei fondi speciali Un enorme esercito di ammalati: sono quasi 5 milioni e mezzo gli italiani (1 su 11) che percepiscono ogni mese la pensione di invalidità. Come a dire gli abitanti di Torino, Roma e Milano messi assieme, bambini compresi. Con una spesa annua complessiva di, oltre 20 mila miliardi, un buon terzo di quel «buco nero» che è il bilancio dell'ente, un passivo oramai ingovernabile. Che qualcosa non funzioni nel sistema pensionistico lo hanno detto e ammesso tutti. L'Inps, su direttive del ministero del Lavoro, sta per varare un piano di -pulizia a tappeto', che comporta la revisione di tutte le pensioni di invalidità dei titolari con meno di cinquant'anni. -Nessuna caccia alle streghe — dicono nella sede torinese di via XX Settembre — ma un tentativo di sanare alcune situazioni che, forse, non sono corrette. Chi ha ottenuto la pensione di imialidità in base a malattie serie o irrev>ersibili non ha nulla da temere. L'ente esaminerà la documentazione sanitaria (cartelle cliniche, radiografie ecc.) e potrà confermare la pensione. Ma a chi è stata concessa con eccessiva leggerezza e che oggi ha solo lontani ricordi di quei disturbi, iierrà irrevocabilmente tolta». Nella sede di Torino-centro (è quella di vìa XX Settembre, e raccoglie circa la metà degli assistiti cittadini dell'Inps). su 26 mila pensioni di invalidità, 10.100 sono pagate a persone che non hanno ancora compiuto i 50 anni. Ottomila sono lavoratori dipendenti, circa 600 artigiani, altrettanti commercianti e 900 coltivatori diretti. La prima fase di verifica, voluta dal ministero, verrà effettuata su un campione nazionale di 100 mila pensionati. A Torino saranno circa 700, in Piemonte 7500: 4100 lavoratori dipendenti, 2600 coltivatori diretti, 380 artigiani, 350 commercianti, una quarantina del fondo sociale (dipendenti telefoni, dazio, gas, ecc.). E' il quinto «campione» in ordine di grandezza della prossima indagine dopo la Sicilia (10.150), 11 Molise (9800), la Lombardia (8500), il Friuli-Venezia Giulia (quasi 8000), e prima della Toscana (7200). Antonio Princivalle è, dall'8 aprile, presidente del Comitato provinciale Inps di Torino. Lunga esperienza (proviene dal settore finanziario, al ministero delle Finanze) è anche segretario regionale della Cisl Statali. -In un primo tempo — dice — nella fase preparatoria a queste verifiche, ci siamo un po' preoccupati per l'enorme mole di lavoro che si doveva affrontare. Ora tutto è impostato, le revisioni slnizicranno presto. E' questa una via da percorrere per una nuova gestione dell'ente». Ma accanto — aggiunge — occorre una riforma della legge: oggi si considera invalido l'assicuralo le cui capacità di guadagno sono ridotte in modo permanente a meno di un terzo di quelle abituali. In futuro bisognerà non piii fare riferimento alla situazione socio-economica del richiedente, ma esclusivamente alle sue condizioni di salute, uuindi alle sue reali capacità di favore». Sarà più difficile ottenere la pensione di invalidità? Certamente si, a beneficio di coloro che ne hanno realmente bisogno». In alcuni casi, più che una vera pensióne, sarà un -assegno temporaneo», rinnovabile ogni triennio e confermato definitivamente dopo tre conferme. Scomparirà, quindi, quella marca di «sussidiati» che — come ha detto qualcuno — fa - traballare l'ordinamento della nostra Repubblica "fondata sul lavoro", e permette ad una parte dei 5 milioni e mezzo di titolari di pensioni d'invalidità di crearsi un reddito vitalizio sul "non lavoro", il tutto garantito e salvaguardato dalla legge».,, , „ L/.10 Mascari no
Persone citate: Antonio Princivalle
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