Ferragosto, carcere mio non ti conosco di Ruggero Conteduca

Ferragosto, carcere mio non ti conosco Sette detenuti socialmente pericolosi in libertà per «motivi di salute» Ferragosto, carcere mio non ti conosco ROMA — Ferragosto: tempo di fughe, ricorrenti e clamorose. Ma anche di scarcerazioni, facili e difficilmente spiegabili. A Roma, in pochi giorni, sette detenuti, ritenuti socialmente pericolosi, sono stati rimessi in libertà con motivazioni davvero singolari. Questi i loro nomi: Roberto Sciarretta, 44 anni; Stefano Virgili, 32 anni, detto «er mago delle casseforti»; Bruno Marella, di 39; Franco Manenti, detto «er professore», di 47; Angelo Rinaldo, di 34; Giuseppe Liguorl, napoletano, di 57 anni; e Raffaele Desiderio, di 47. I primi cinque, considerati professionisti dello scasso, vennero sorpresi in flagrante, nella notte fra il 4 e il S giugno scorsi, mentre cercavano di svuotare le cassette di sicurezza dell'agenzia numero 25 della Banca Nazionale del Lavoro, in via Flaminia Vecchia. Gli altri due furono arrestati in tempi diversi con l'accusa di associazione per delinquere: entrambi sono sospettati di .far parte della «Nuova Famiglia», l'associazione camorristica rivale dell'organizzazione legata a Raffaele Cutolo. Al di là delle persone, ciò che crea più perplessità è la giustificazione del rilascio: «motivi di salute», per la mag- E' il primo all'Est gior parte di loro e, addirittura, «incompatibilità con il regime carcerario» per altri, come, per esempio, per Stefano Virgili, soprannominato 11 «mago delle casseforti», In questura sono furibondi. Nessuno, chiaramente, vuole uscire allo scoperto, ma si dicono tutti indignati nei confronti della magistratura. «E' possìbile — sostengono—che 'Stefano Virgili non risenta dei sintomi della claustrofobia quando è rinchiuso all'interno di un caveau, dove lo abbiamo sorpreso (grazie anche ad una soffiata) in una notte di giugno, e ne soffra invéce in galera? "Incompatibilità con il regime carcerario", tradotto in chiaro per i profani, significa proprio questo: come è possibile che un giudice aderisca a questa richiesta del difensore?». Il cruccio non è solo questo. In questura la preoccupazione per tutte queste libertà provvisorie va ben oltre. Primo: gli arresti domiciliari, ol- tre che garantire privilegi ai criminali (qualcuno'di loro è tornato a vivere nelle splendide ville di Casalpalocco o di altre zone residenziali di Roma acquistate con i proventi non si sa di quali imprese), impongono alle già esigue forze di polizia turni di controlli che mal si conciliano con il numero degli agenti in servizio nel periodo delle ferie. Secondariamente... le ferie. Proprio le ferie: come si fa a lasciare in circolazione, di questi tempi, gente come Sciarretta ed altri, considerati maestri insuperabili in furti e scassi? In sostanza, il provvedimento, adottato nei giorni scorsi alla vigilia di Ferragosto dalla magistratura romana, non ha trovato molti consensi. Né in questura, né a livello di opinione pubblica. Si dice che in Italia su 40 mila detenuti ben 24 mila siano in attesa di giudizio. «£' possibile —ci si chiede—che fra tanta gente in carcere — a torto o a ragione accusata di vari elimini — i magistrati abbiano rimesso in libertà proprio sette fra i detenuti più pericolosi (anche se fra i più abbienti) e di cui cinque addirittura sorpresi in flagrante mentre cercavano di ripulire una banca?». Ruggero Conteduca V.

Luoghi citati: Italia, Roma