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Da un telefono controllato una traccia sulla evasione Le intercettazioni lo scorso novembre, a Milano Da un telefono controllato una traccia sulla evasione MILANO — Nello scorso novembre la magistratura milanese autorizzò il controllo di dodici apparecchi telefonici del distretto MilanoMonza. Subito dopo le autorità elvetiche furono avvertite della probabile evasione dl Lido Gelli. Su una di quelle intercettazioni si discute oggi in particolare: 1 due misteriosi interlocutori parlavano di un elicottero. E, che almeno nella seconda parte della fuga Gelli, mercoledì scorso, si sia avvalso dl tale mezzo non è dimostrato ma sembra probabile. Potrebbe trattarsi dl una coincidenza, certo: fallito quel piano, in un secondo tempo ne sarebbe stato elaborato un altro che egualmente prevedeva l'Impiego dl un elicottero. Ma c'è un altro aspetto poco verosimile: possibile che 1 complici dl Gelli non sospettassero dl avere gli apparecchi telefonici controllati? Ma la domanda principale ruota lntorna alla presunta Identità del titolari dei telefoni posti sotto controllo. Palazzo dl giustizia è deserto, i pochi magistrati dl turno tengono chiuse le porte del loro uffici e non rispondono a domande. E' logico però che vengano fatte supposizioni. SI parla di ambienti diplomatici e finanziari. Forse quelle chiamate coinvolgevano rappresentanti di nazioni sudamericane e non soltanto dl quel continente? Ma a un tale sospetto, si può controbattere affermando che, sovente le sedi diplomatiche hanno telefoni attrezzati in modo da neutralizzare eventuali Inter cenatoti. Resterebbero gli ambienti finanziari. Però è ragionevole pensare che con 1 pldulstl milanesi Lido Gelli continuasse a sentirsi, più o meno di frequente C'erano nomi famosi, altri meno: politici, finanzieri, giornalisti, industriali, lm< prenditori, professionisti. Alcuni, tra loro, gli si rivolgevano con espressioni dl devozione assoluta. E, avendo bisogno dl solidarietà, la si chiede generalmente agli amici di sicura fede. Ornella Rota