E lo sventurato rispose di Franco Lucentini

E lo sventurato rispose E lo sventurato rispose Causa indiretta, ma non remota, dell'evasione di Lirio Gclli è da considerarsi la letteratura d'evasione. Per mesi, anni, il personaggio ristato gonfiato dalla stampa italiana come una mostruosa, impossibile camera d'aria. Ragno di tutte le bave, piovra di tutti i tentacoli, gomitolo primigenio di tutti i golfini e scialiceli nazionali, il truffatore aretino c stato «letto» come l'eroe centrale di una trama immensa, affascinante c perfettamente architettata. Si coglieva in giro l'anelito monoteistico di giornalisti, commentatori, gente qualunque: «Su, forza, diamogli anche la strage di Bologna, regaliamogli la morte di Calvi, l'assassinio di Dalla Chiesa, lo scandalo dei petroli o delle aranciate, l'equo canone, l'inflazione». Quelli stessi che sospingevano incautamente Gclli verso questa onnipotenza quasi soprannaturale, ne preparavano senza volerlo la fuga. liceo infatti la fatale sequenza. Informatori già abbacinati dal mito del luciferino prigioniero passano ai servizi segreti la «voce» che qualcuno si sta muo¬ vendo per farlo evadere. Capitani e colonnelli del ramo, preda a loro volta di quelle facili infatuazioni romanzesche, pensano subito a un'azione in grande stile e allertano gli svizzeri: si aspettino l'assalto di un commando, bombe, tritolo, elicotteri, un colpo di mano audacissimo, spettacolare. E di che cosa non sarebbe capace il formidabile piduista, l'uomo che muove a suo piaci- Carlo Frutterò Franco Lucentini (Continua a pagina 2 In ottava colonna)

Persone citate: Dalla Chiesa

Luoghi citati: Bologna, Lirio