Scartezzini, un'illusione durata solo trecento metri di Giorgio Barberis
Scartezziiti, un'illusione durata solo trecento metri Nei 3000 siepi il trentino ha giocato bene le sue carte, ma non gli si potevano chiedere miracoli Scartezziiti, un'illusione durata solo trecento metri Ha dovuto accontentarsi del nono posto, ma il suo tempo fa ben sperare per la Coppa Europa - Convincente la Dono nella batteria dei 1500: in arrivo un'altra medaglia? - Molti applausi per la Fibingerova, vittoriosa all'ultimo lancio dal nostro inviato HELSINKI — La genuina, quasi fanciullesca, gioia della trentaquattrenne cecoslovacca Fibingerova e le entusiastiche ovazioni dell'attento pubblico finlandese nel seguire il lancio del giavellotto, hanno caratterizzato la ripresa delle gare dopo il giorno di riposo. Una giornata per molti versi interlocutoria, come introduzione di quello che dovrebbe essere il gran finale di questi primi campionati mondiali, tra oggi e domani, che ci interesserà da vicino avendo Mennea e la Dorlo in odore di medaglia. I titoli in palio erano quattro e sono finiti, ad eccezione di quello del peso femminile. In Germania, due all'Est (50 km di marcia e giavellotto maschile) e l'altro all'Ovest (3000 siepi): 11 tutto mentre la pioggia bagnava abbondantemente — e per la prima volta dacché sono iniziati — questi campionati. Il maltempo ha condizionato anche 11 valore tecnico dei risultati, con un'unica eccezione per la finale dei 3000 siepi, risonasi in uno sprint dal risvolto drammatico per la caduta sull'ultimo ostacolo dello statunitense Marsch, in piena rimonta del tedesco Ovest Ilg e molto probabil niente destinato a vincere. Ma il destino ancora una volta e stato avversarlo negativamente decisivo per 11 mor mone Marsch: due anni fa in Coppa del Mondo, a Roma, aveva vinto, ma fu squalificato per aver passato irregolarmente, all'esterno, una barriera. Ieri Invece ha incocciato nell'ultimo ostacolo, urlando con 11 ginocchio destro e franando malamente a terra. Per Ilg, impegnato con lui in una volata spalla a spalla, è stato un facile successo; per Marsch rialzatosi e riavviato si verso il traguardo, un sogno che svanisce. La finale del 3000 siepi ci riguardava da vicino per la presenza in gara di Mariano Scartezzini, insperatamente giunto a tanto, visto che ancora una settimana prima dei campionati aveva dichiarato di non voler partecipare sentendosi scarsamente competitivo. Il trentino, in una gara in cui lo svedese Ekblom si e incaricato di fare il ritmo, ha giocato le sue carte come me glio non avrebbe potuto, ten laudo cioè con una lunga volata lanciata a seicento metri dal traguardo di sfiancare quegli avversari che erano dotati di maggior sprint finale. Tentativo lodevole, ma purtroppo di scarso risultato, che ha illuso per un 300 metri che potesse compiersi il miracolo. Cos) non è stato, ma Scartezzini non può certo essere messo sotto accusa per questo, e la conferma viene dal suo tempo, senz'altro dignitoso e promettente, in vista della finale di Coppa Europa (a Londra il 20 e 21 agosto). E visto che si parla di gare di media distanza, tanto vale dire immediatamente di Gabriella Dorlo, convincente nella sua batterla dei 1500, in grado cioè di dimostrare in pista che le ambizioni di medaglia in lei riposte — e dalla stessa Gabriella avallate non sono azzardate. . La Dorlo ha controllato agevolissimamente la sua batterla, lasciando alla sovie¬ tica Podkopaeva la soddisfazione di tagliare per prima il traguardo. La gara che 11 pubblico ha seguito con religioso interesse, è stata quella del giavellotto. In mattinata si erano dispulale le qualificazioni femminili, seguite con palpitante interesse perché vi era impegnata quella Tilna Lillak che può dare l'unico oro di questi campionati alla Finlandia. Nel pomeriggio invece la pioggia ha grandemente disturbato la finale degli uomini, che Michel — tedesco orientale da anni dominatore della specialità — si e legittimamente aggiudicata risolvendo tutto fin dal primo lancio. Poi 11 pubblico ha tributato anche applausi alla gioia della Fibingerova, abituale cavallo perdente delle grandi manifestazioni, questa volta capace all'ultimo lancio di agguantare un successo che ancora una volta sembrava doverle sfuggire. Ed ancora ha sottolineato opportunamente la fatica del marciatori dei 50 km, gara nella' quale Bellucci pur non essendo mai stato in corsa per i primi posti, ha saputo agguantare con un veemente finale 11 settimo posto. Infine lodevoli le prestazioni di Antibo, che si è con pieno merito meritata la finale, del 5000, di Patrignani, ottimo terzo nella sua batteria dei . 1500, e di Mei, che nella stessa gara, pur settimo, è stato ripescato grazie al buon tempo realizzato. Giorgio Barberis Helsinki. Il piatilo di uioia della cecoslovacca Fibingerova
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