Per i nostri servizi segreti vietato indagare in Svizzera

Per i nostri servizi segreti vietato indagare in Svizzera Per i nostri servizi segreti vietato indagare in Svizzera ROMA — I servizi segreti italiani in Svizzera erano in pratica bloccati. Una dilfida ufficiale, con minaccia di denuncia, era arrivata direttamente al «Capo Stazione» del Sismi sul territorio elvetico, di fatto paralizzandolo nella sua azione di vigilanza indiretta sul conlatti tra Licio Gelli e il mondo esterno e nella raccolta di informazioni. Per le autorità elvetiche, si erano verificati abusi nelle indagini: e per questo era stato denuncialo anche il console italiano. Ufficiosamente, con cautela, il mondo dei «servizi», messo sotto accusa (sia pure indirettamente) per l'evasione di Licio Golii, fa filtrare questa denuncia, spiegando cosi una situazione di impotenza, tanto più grave nel momento in cui i sospetti su una possibile clamorosa fuga dal carcere del capo della P2 si andavano moltipllcando. «La vigilanza in casa d'altri è difficile — ci aveva già detto giovedì sera il ministro dell'Interno Oscar Scalfaro —. Certo, esistono collegamenti attraverso l'Interpol, ma c'è qualcosa che non funziona come dovrebbe». E ieri, fonti autorevoli dei servizi segreti confermano che c'era stato negli ultimi mesi «più di un intoppo» nei collegamenti — che, si assicura, erano «del tutto normali» — tra gli inquirenti italiani e quelli elvetici. Il rapporto, in sostanza, non funzionava, come dimostra l'arresto di Gualtiero Medici, delegato di polizia del Cantori Ticino e in passato tra i più attivi collaboratori delle nostre forze dell'ordine, e come conferma la durissima -nota a verbale» di protesta per le azioni dei nostri agenti segreti in territorio elvetico, spedita alla Farnesina (che ha risposto ribattendo punto su punto) non dal ministero degli Esteri svizzero, ma dal dipartimento di giustizia, In questo clima, si fa rileva¬ re negli ambienti dei servizi segreti italiani, sono servite a ben poco le informazioni fornite «più volte» alle autorità elvetiche sul rischio di una clamorosa evasione di Gelli dal carcere di Ginevra. La prima segnalazione, come ci ha detto il ministro Scalfaro, risale al novembre scorso: fonti della Guardia di Finanza raccolgono informazioni consistenti su un tentativo di organizzare la fuga di Gelli. Finanza, polizia e carabinieri suggeriscono controlli più approfonditi, che avvengono anche attraverso una dozzina di intercettazioni telefoniche autorizzate dalla magistratura milanese. In particolare due telefonate danno peso ai. sospetti di fuga: in una si parla di Milano, nell'altra si fa accenno all'uso di un elicotte. Le notizie vengono traEzio Mauro (Continua a pagina 2 In sesta colonna)

Persone citate: Gelli, Gualtiero Medici, Licio Gelli, Licio Golii, Oscar Scalfaro, Scalfaro

Luoghi citati: Ginevra, Milano, Roma