Un diario «segreto» di Chinnici con accuse a giudici e avvocati?

Un diario «segreto» di Chinnici con accuse a aiudici e avvocati? Lo afferma L'Espresso: il materiale è nelle mani degli inquirenti Un diario «segreto» di Chinnici con accuse a aiudici e avvocati? ROMA — Il giudice Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia il 29 luglio, avrebbe lasciato un diario, ora in mano agli inquirenti: lo afferma l'Espresso nel numero che sarà in edicola domani. Nella sintesi dell'articolo, diffusa dal settimanale, è detto fra l'altro: -Ildiario è stato trovato quasi per caso rovistando tra le montagne di carta che il giudice aveva in casa, nei suoi cassetti, fra i suoi dossier. A un certo punto, la figlia di Chinnici l'ha scovato. Un quadernetto compilato diligentemente, scritto fitto fitto, pieno dì annotasioni, considerasionl, episodi. Ma soprattutto pieno di nomi e cognomi. Il diario è stato subito consegnato al giudice Sebastiano Fatane, titolare dell'inchiesta sull'omicidio di Chinnici». -Non sappiamo dell'esistensa di un diario tenuto da mio padre — ha detto la figlia del magistrato ucciso —. Dopo l'attentato fu sequestrata molta carta in casa nostra, c'erano anche appunti, ma non sappiamo che cosa contenessero». -So invece che mio padre ebbe scresi con alcuni colleghi, soprattutto della Procura — ha proseguito la figlia di Chinnici — a proposilo di processi riguardanti la mafia». Ha aggiunto la vedova del magistrato: -Il procuratore Patanè, il giudice Falcone e altri, due giorni dopo la morte di mio marito, hanno portato via appunti, fogli e quaderni, carte in cui mio marito scriveva riflessioni e considerasioni sulle inchieste che stava conducendo, non presagendo la morte».. Secondo il settimanale si tratta di un diario con nomi e cognomi, compresi quelli -di colleghi dello stesso Chinnici», il quale -aveva annotato per anni sospetti e considerasioni; e aveva rilevato pesanti criticlie all'operato di alcuni colleghi magistrati e a certe loro amicizie politiche. Ogni nome è infatti corredato da episodi: vengono ricordati i tentativi di insabbiamento da parte di un collega o gli ostacoli che un altro gli aveva frapposto; ci sono appunti su amiefeie sospette e su episodi di mancata collaboratone durante le inchieste piìi difficili». VEspresso riporta anche -alcuni dei nomi più importanti citati da Chinnici» e aggiunge che -per ognuno di loro il giudice ha annotato racconti circostansiati, qualche sospetto, episodi diretti o indiretti». Secondo quanto scrive l'Espresso, nel diario -ci sarebbero anche appunti su una serie di avvocati palermitani», di uno dei quali egli farebbe il nome. Il settimanale afferma anche che -il giudice Patanè, dopo aver letto il diario, ne ha subito dato comunicazione all'alto commissario Emanuele De Francesco, che a sua volta ha avverito la presidenza del Consiglio». Ma a Roma non risulta che all'attuale presidente del Consiglio sia giunta segnalazione di alcun genere su un diario del giudice Chinnici. E smentisce anche il prefetto De Francesco: -Non sono al corrente dell'esistensa di questo diario e di conseguenza non ho potuto informare alcuna autorità di governo. Con il procuratore della Repubblica di Caltanissetta, dottor Pata- ne, mi sono incontrato occasionalmente una sola volta il 6 agosto scorso nella chiesa di via Principe Scordio durante la cerimonia in memoria del procuratore della Repubblica Gaetano Costa, ucciso dalla mafia tre anni fa. In quell'occasione mi sono limitato a una stretta di mano e per ovvi motivi di riserbo non ho nemmeno chiesto quale fosse lo stato dell'istruttoria che egli sta conducendo sulla strage di via Federico Pipitone. Non è quindi vero die il dottor Patanè abbia ieri partecipato a villa Whitaker alla riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza alla quale è invece intervenuto il procuratore della Repubblica di Palermo, dottor Vincenzo Pajno».

Luoghi citati: Caltanissetta, Chinnici, Roma