I drusi liberano i tre ministri del Libano dopo nuovi bombardamenti sull'aeroporto di Robert Fisk

I drusi liberano i tre ministri del Libano dopo nuovi bombardamenti sull'aeroporto Ora chiedono le dimissioni del governo in cambio della riapertura dello scalo di Beirut I drusi liberano i tre ministri del Libano dopo nuovi bombardamenti sull'aeroporto NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — Il presidente libanese Gemayel ha recuperato i tre ministri dalle mani dei drusi, ma l'ha fatto a prezzo della sua credibilità e di un cessate il fuoco che difficilmente durerà più di 24 ore. Dopo una mattinata di furiosi duelli d'artiglieria attorno alla capitale, i miliziani drusi che mercoledì sera avevano rapito i tre ministri li hanno consegnati all'esercito israeliano nell'atrio del castello di pietra di Walid Jumblatt sulle montagne dello Chouf. Una situazione quasi grottesca. In Libano ci sono rapiti che non possono più raccontare la loro vicenda, e c'è chi discute a lungo con i sequestratori armati fino ai denti e poi sostiene di non essere mal stato rapito. Una parte del gabinetto del presidente Gemayel rientra evidentemente nella seconda. I tre ministri, infatti, insistono di essere stati semplici ospiti nel tetro maniero di Mukhtara. I loro rapitori, che in cambio degli ostaggi avevano chiesto le dimissioni dell'intero governo libanese, comprese quelle del capo del servizio segreto, hanno poi sostenuto di non essere mai stati sfiorati da simili idee. Lo smantellamento del governo era soltanto la condizione che doveva essere soddisfatta perché i drusi cessassero il bombardamento con missili sull'aeroporto di Beirut. Lo stesso Jumblatt, tranquillamente imboscato a Damasco, non sapeva che 1 suoi uomini avevano liberato i prigionieri. Esponenti del governo libanese hanno poi sostenuto che in un primo tempo anche gli israeliani avevano rifiutato di rilasciare i tre a meno che non avessero accettato di farsi fotografare accanto a ufficiali di Gerusalemme, condizione che i ministri, si dice, hanno respinto. Alla fine, il gruppo è tornato a Beirut in compagnia della signora Khola Arsalan (che appartiene al clan di Jumblatt ma è moglie del suo rivale druso) e scortato dalla polizia di sicu rezza libanese. I ministri — quello delle Finanze, Ael Hamiyeh; quello dei Lavori Pubblici, Pierre Khoury; e quello del Lavoro, Adnan Mrowa, mercoledì sera erano andati nel villaggio di Baadaran per discutere con il leader spirituale della comunità,. lo sheikh Mohamed Abu Shakra, la guerra, che dura ormai da nove mesi, fra drusi e cristiani. Èrano stati rapiti alla postazione d'artiglieria all'esterno della sua casa e portati a Mukhtara («£' stato proposto di andare laggiù per la notte-, si è spin- to a dire uno dei ministri) ed è poi stato lo stesso capo spirituale, un uomo anziano dalla barba bianca, a negoziare la loro liberazione dal castello, ieri mattina. Soldati iraeliani e agenti dello Shìn Beth, tutti con occhiali neri, hanno scortato i ministri fuori del castello, e hanno poi messo mezzi blindati di traverso sulle strade intorno alla città in modo da evitare che 1 miliziani del partito socialista progressista di Jumblatt li seguissero. I ministri erano stati rapiti in una zona occupata dagli israeliani. La1 liberazione dei tre e il quasi contemporaneo .cessate il fuoco miravano a portare in secondo plano uno sgradevole episodio avvenuto in mattinata quando, al culmine della battaglia vicino all'aeroporto, unità dell'esercito libanese e miliziani della Falange cri stlana hanno incominciato a bombardare insieme le posi zioni dei drusi. I cannoni da 155 min delle forze regolari sparavano dalla strada per lfeeroporto e i mortai da 120 mm dei falangisti facevano fuoco dal sobborgo di Hadeth, sotto lo sguardo sconsolato degli inglesi della Forza di pace multinazionale di stanza nella zona. I primi proiettili drusi che hanno colpito la pista dell'aeroporto — tutti esplosi da Bchamoun, nel territorio occupato dagli isrealiani—hanno rischiato di colpire un aereo di linea cecoslovacco, che è decollato per Praga più velocemente del solito. Altri proiettili sono finiti in una base della Marina Americana. Lo scalo è stato immediatamente chiuso al traffico. I drusi avevano elencato dieci richieste, tra le quali le dimissióni del governo, il ritiro delle forze libanesi dallo Chouf nella zona di Kfar Matta (dove si è combattuto in mattinata) e un immediato cessate-il-fuoco. Condizioni che In un primo tempo erano state col le gale al-rapimento del ministri, ma, dopo che l'esercito ha smesso di sparare, sono state «girate, sulla riapertura dell'aeroporto, sim bolo della fiducia del governo di Beirut nel futuro. Robert Fisk Copyright «Times Ncvnpapcn.» i- pur l'I i al in «I* Stampa»

Persone citate: Adnan Mrowa, Gemayel, Jumblatt, Khola Arsalan, Pierre Khoury, Walid Jumblatt