Azzurra affronta Victory Ora è la barca da battere di Paolo Bertoldi

Azzurra affronta Victory Ora è la barca da battere Oggi a Newport via alle semifinali di Coppa America Azzurra affronta Victory Ora è la barca da battere Si chiamano «KA10», K22», «KC1» e .14» i quattro grandi sfidanti di Coppa America che da oggi daran-no il via alle semifinali. L'Azzurra vi è giunta tra la sorpresa di molti stranieri e un entusiasmo di tipo calcistico dei tifosi italiani. La nostra barca è l'unica non anglosassone rimasta in corsa. Le altre tre, com'è noto, sono un'australiana, un'inglese e una canadese. Al momento della ripresa delle regate si vanno attenuando le polemiche per la famosa chiglia avveniristica di Australia II. Si parlava di reclami e squalifiche, ma da domani gli uomini di John Bertrand affronteranno regolarmente il Canada, mentre Azzurra, secondo calendario, se la vedrà con Victory. L'attenzione è tesa su confronti diretti che saranno una ripetizione ancor più. dura di quelli avvenuti nel corso dei primi tre gironi eliminatori. Ogni squadra ha apportato modifiche al proprio mezzo. Canada è stato alleggerito nella chiglia e dotato di un nuovo albero; l'inglese Victory è stato ritoccalo nel bulbo. Ad Azzurra è stato applicato il nuovo timone di cui tanto si era parlato. Si tratta di un leggero ritocco alla pala che ha assunto una forma ellittica per garantire efficacia nelle virate senza produrre contemporaneamente azione frenante. Un ritocco non decisivo ma certo utile in una competizione in cui si sfruttano i centesimi di secondo E' un po' come le maglie di seta che i ciclisti indossano durante le prove a cronometro per diminuire l'attrito dell'aria. Quello che più conta sarà però la nuova randa die il velaio Cavalezzi è riuscito a preparare in tempo record. L'unica clic a quanto sì sappia non ha avuto modifiche è l'insuperabile Australia II, lo scafo che su quaranta regate ne ha perse soltanto quattro (contro Canada, Victory, Azzurra e Challenge). Il peso delle quattro semifinaliste si equivale. La più leggera è Australia II, tonn. 24,493, la più pesante è Azzurra (28 tonnellate). Le cifre, però, vanno prese con beneficio d'inventario. Il nostro progettista Andrea Vallicelli diceva die gli scarti dell'ordine tra il 5 e il 10 per cento sono normali per via della segretezza. Peso a parte, le virate di Australia II hanno wlocità e morbidezza senza paragoni. Questo conferisce alla barca australiana una superiorità netta e il pronostico die è quasi certezza di giungere alla finale tra gli sfidanti. L'altro posto disponibile sarà conteso tra tre nazioni: Italia, Canada e Inghilterra. Come si trova Azzurra nei confronti dei rivali? I timonieri sono di pari valore, anche se il canadese McLaughlin vanta il titolo di campione mondiale degli F.D. Pelaschier, tra i quattro semifinalisti, è quello che ha compiuto progressi maggiori e forse è ritenuto tra i più forti del momen to. Anche come barche la si tuazione è in equilibrio. Victory è stata disegnata da Howlett, già progettista di Lionheart, il famoso K.12 che cosi bene rappresentò l'Inghilterra nell'ultima edizione della Coppa. Il Canada ha le caratteristiche di agilità che hanno tutti i disegni di Kirby, padre del popolarissimo Laser. Infine, Vallicelli: non aveva molta esperienza tra i 12 metri, ma ha pur «inventato» in passato battelli vincenti titoli mondiali ed europei in altre categorie. Paolo Bertoldi Newport. Azzurra in manovra ripresa dall'elicottero