Gli Stati Uniti sapevano del golpe in Guatemala ?
Gli Stati Uniti sapevano del golpe in Guatemala ? Dopo le voci, accuse precise di due giornali Gli Stati Uniti sapevano del golpe in Guatemala ? Incontri «sospetti» di Mejia Victores il giorno precedente - Radiocronaca diretta dal Palazzo Nazionale per l'ambasciatore Usa DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Raccogliendo voci diffusesi a Washington e a New York, il New York Times ha accusato gli Stati Uniti, l'Honduras e il Salvador di aver appoggiato, se non organizzato, il golpe in Guatemala contro Rios Montt. Il quotidiano ha sottolineato che il nuovo «uomo forte» guatemalteco, Mejia Victores, ha incontrato sabato scorso a Tegucicalpa, e poi domenica a bordo della portaerei Ranger, i ministri della Difesa honduregno e salvadoregno e mem- bri dell'alto comando Usa a Panama. Negli incontri, ha scritto il New York Times, «potrebbe essere stato deciso di porre in fretta rimedio alle eccentricità di Rios Montt». Il generale deposto, come noto, era un cristiano rinato», membro della setta evangelica californiana «Chiesa del verbo». Secondo il giornale, il suo fanatismo religioso, i suoi ritardi nel ripristinare la democrazia, il suo isolamento dagli altri Paesi centroamericani lo avevano reso un alleato «inaffidabile». Il dipartimento di Stato habruscamente smentito. Il portavoce Hughes ha definito le accuse «ridicole»: «Non solo non c'è stato alcun complotto — ha detto — gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcuna informazione preventiva sul golpe». Indirettamente, la Washington Post ha però avallato i sospetti, raccontando che lunedi mattina Mejia Victores ha riunito gli altri generali in una caserma, e deciso la destituzione di Rios Montt. Ha quindi avvertito lo stesso Rios Montt, che stava andando in macchina all'aeroporto di Città del Guatemala, donde l'aereo Usa lo avrebbe portato sino alla portaerei Ranger. L'ambasciatore statunitense Chapin, che aspettava il Presidente, lui allora mandato il suo vice addetto militare al Palazzo Nazionale per seguire gli eventi. Questi gli ha descritto il golpe alla radio minuto per minuto. Secondo i due giornali, in sostanza, gli Stati Uniti, l'Honduras e il Salvador avrebbero almeno saputo in anticipo delle intenzioni di Mejia Victores, vi avrebbero aderito, e avrebbero ricevuto anche garanzie sugli sviluppi del golpe. Mejia Victores si sarebbe impegnato a revocare le leggi speciali imposte da Rios Montt (cosa che ha fatto subito, anche se non è chiaro se abbia abolito onoi tribunali militari segreti antlguerriglia); ad anticipare le elezioni dell'Assemblea Costituente organizzate dal suo predecessore, o a indire indirettamente le elesioni politiche; a risparmiare la vita di Rios Montt, che ora è ufficialmente in pensione, e a svolgere una politica più attiva di appoggio al Salvador e all'Honduras, contro i ribelli salvadoregni e contro il Nicaragua. E non a caso, hanno osservato i due giornali, il Dipartimento di Stato ha elogiato le prime mi sure di Mejia Victores. Se lo scenario descritto dai quotidiani è autentico, sullo scacchiere centroamericano entra in gioco una nuova pedina di Reagan. E questo avviene mentre si inaugura la Commissione dei saggi presie duta dall'ex segretario di Stato Kissinger.
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